Un set di no
L’estremo difensore classe 1992, infatti, aveva già respinto al mittente le offerte di ben 6 squadre di Serie A. Si erano fatte avanti Fiorentina, Genoa e Monza, tutte pronte a dare a Mattia i galloni di numero uno titolare. Stessa cosa palesata da due neopromosse ricche e ambiziose quali Como e Parma. Una cinquina di spasimanti mandate in bianco da Perin, che ha scartato pure l’opzione Atalanta. Il suo mentore Gian Piero Gasperini (lo lanciò titolare al Genoa) l’avrebbe ingaggiato volentieri come tutor di Carnesecchi, visto che Musso appare in procinto di lasciare Bergamo per andare a giocare da titolare altrove. Anche qui la risposta è stata la medesima: voglio e preferisco restare alla Juve.
Con buona pace di chi gli aveva messo gli occhi addosso, sperando di accaparrarselo. Perin continuerà la sua avventura juventina, sognando di rivincere quello scudetto conquistato nel 2019 e alzando al cielo magari anche altri trofei. Come appunto la Coppa Italia vinta da protagonista lo scorso 15 maggio, quando con le sue parate all’Olimpico ha disinnescato gli assalti atalantini. Una storia d’amore quella tra Mattia e la Vecchia Signora che potrebbe arrivare, grazie al rinnovo, oltre il fatidico settimo anno. Alla faccia di qualsiasi tipo di scaramanzia.