Motta a lavoro su Conceicao
La conferma, insomma, di come al ragazzo non manchi la personalità a dispetto dei soli 21 anni e come, anzi, neppure il “caratterino” gli faccia difetto come ha dimostrato nel match incriminato contro il Cagliari nei suoi ripetuti battibecchi con (l’inadeguato) arbitro Marinelli. E non c’è dubbio che Thiago Motta non abbia lasciato cadere nel vuoto quel «gli servirà da lezione» pronunciato da Thiago Motta nell’immediato dopo partita riferendosi a Conceiçao e all’episodio in cui il direttore di gara ha punito quella che ha ritenuto una simulazione. Non si deve mai dimenticare, infatti, come il tecnico bianconero stia lavorando per innescare anche e soprattutto una crescita di consapevolezza a una squadra molto giovane anagraficamente e, quindi, anche nell’esperienza che serve a gestire i momenti della gara. Ogni ingenuità, alla lunga, può pesare e proprio la fascia destra d’attacco è uno dei settori in cui maggiore è stato il turnover obbligato dalle assenze, prevalentemente dovuti agli infortuni.
L'apriscatole giusto
Lo stesso Conceiçao deve ancora mettere assieme minuti perché le circostanze gli hanno impedito di giocare con continuità: prima per le contingenze di mercato che lo hanno costretto a saltare le prime due partite di campionato. Poi, dopo l’apparizione contro la Roma, a metterlo fuori causa è stato un problema muscolare che lo ha costretto a saltare le gare contro Empoli e Napoli quando, guarda caso, la Juventus non è riuscita a trovare il grimaldello con cui aprire le difese avversarie sempre ben compatte. La prova contro il Lipsia e i lampi contro Genoa (il primo gol in bianconero) e Cagliari hanno confermato come possa essere lui l’apriscatole giusto. Anche in Champions, 20 giorni dopo, da Lipsia a Stoccarda.