Solo Kean meglio di Vlahovic
Nessun attaccante, in Italia, viene utilizzato quanto Vlahovic, insomma. O quasi. L’unica eccezione risponde al nome di Kean, i cui 786’ in campo sono frutto del turno preliminare di Conference League vissuto in estate dalla Fiorentina. Ma le due finestre riservate alle Nazionali, osservate tra settembre e ottobre, ampliano lo scenario e le riflessioni. La mancata risposta di Vlahovic alle chiamate del ct serbo Stojkovic, per ragioni familiari, ha infatti consentito a DV9 di rifiatare a livello fisico mentre gli altri viaggiavano e sgobbavano, lavorando e rifinendo la condizione atletica alla Continassa. Un punto in suo favore nella corsa per abbassare l’asticella dell’acido lattico nelle gambe, un punto da cui ripartire in vista della partita di sabato sera con la Lazio e, più in generale, di un filotto di gare molto esigente fino alla prossima sosta. Perché la ricetta di Thiago Motta, lì davanti, non è cambiata: più Vlahovic che mai. Più minuti, più gol. E più leadership, anche.