"Douglas Luiz? Giuntoli non si è sbagliato. Top in Premier e ruolo ideale"

Le dichiarazioni di Cristiano Giaretta, ex ds del Watford che ha incrociato il brasiliano tante volte: "Deve ambientarsi e sentire la fiducia"

«Cristiano Giuntoli non si è sbagliato su Douglas Luiz. La Juve questa estate ha preso un signor giocatore. Il brasiliano l’ho affrontato diverse volte negli ultimi anni in Premier League e non ho dubbi sul fatto che sia un grande centrocampista. L’ha dimostrato nel campionato più importante e difficile al mondo come quello inglese; perciò va solo aspettato». Ne è sicuro e lo ribadisce con convinzione Cristiano Giaretta, ex direttore sportivo di Watford e Udinese e adesso al Pafos. Uno che di talenti se intende, visto che da dirigente è stato protagonista di numerose trattative con ragazzi poi diventati calciatori di prima fascia. Da Bruno Fernandes a Riccardo Orsolini, passando per Ismaila Sarr e Joao Pedro: l’elenco degli affari targati Giaretta è bello lungo.

Insomma, l’avvio deludente di Douglas è solamente dovuto alle difficoltà di ambientamento? «Certamente. Anche se ha 26 anni, cambiare nazione e campionato resta sempre complicato per chiunque e ne abbiamo visti parecchi di calciatori importanti in questi anni faticare nei primi mesi in una nuova squadra. L’ambientamento di Douglas è stato certamente a rilento, ma il valore tecnico del giocatore resta molto alto».

Domanda secca: lei da dirigente avrebbe investito 50 milioni per Douglas Luiz?

«Assolutamente sì. Il brasiliano l’avrei preso anche io e anche alle stesse cifre. L’anno scorso era stato il miglior centrocampista della Premier League con 10 gol e 10 assist a referto. I numeri non mentono e testimoniano come Douglas Luiz sia un grande giocatore. Ergo meritevole di quel tipo di spesa per acquistarlo. Oltretutto, oggi il livello della Premier League è superiore a quello della Serie A e portare in Italia uno dei migliori elementi del campionato più importante resta un grande colpo e una operazione da fare».

Eppure il numero 26 fatica a ingranare in bianconero...

«Va supportato e aspettato. Quello che ha fatto e dimostrato nel principale torneo al mondo la dice lunga sul suo valore. Giocando poco in questi primi mesi può magari aver avvertito un po’ di mancanza di fiducia e questo alla fine incide nel togliere serenità a un calciatore, ma sono convinto che Douglas Luiz verrà fuori e farà bene anche in Italia. Non ho dubbi in tal senso. Serve solo un po’ di pazienza e magari fargli avvertire da parte di tutto l’ambiente la stima nei suoi confronti».

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Douglas Luiz, il ruolo ideale

Che cosa risponde a chi dice che Douglas sia lento e corra poco? «L’ho visto e affrontato varie volte: posso assicurare che al brasiliano non manca affatto l’intensità. Si fa sentire anche in fase di non possesso e recupero palla. Tra l’altro per giocare in Premier League bisogna correre perché i ritmi sono elevatissimi. Insomma, l’intensità non gli manca e l’ha dimostrato in questi anni».

Qual è il ruolo ideale del brasiliano?

«Per me la sua posizione è quella di play davanti alla difesa. Ha visione di gioco e il primo passaggio, oltre ad essere molto abile nel verticalizzare con i suoi lanci. Ecco perché lo vedo da metronomo in mezzo al campo. Douglas, però, ha anche qualità difensive, oltre che di palleggio: per questo come organizzatore di gioco può rendere al massimo. Inoltre il brasiliano con un tocco mette, facilmente, il pallone dove dev’essere direzionato e può innescare subito gli attaccanti».

A volte nel Brasile ha fatto pure la mezzala...

«Douglas è molto flessibile come centrocampista. Può fare tutti i ruoli per doti tecniche e struttura fisica. Quindi in una mediana a tre può, tranquillamente, anche giocare da box to box per capacità di inserimento in fase offensiva, ma personalmente lo vedo di più e lo preferisco come regista».

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«Cristiano Giuntoli non si è sbagliato su Douglas Luiz. La Juve questa estate ha preso un signor giocatore. Il brasiliano l’ho affrontato diverse volte negli ultimi anni in Premier League e non ho dubbi sul fatto che sia un grande centrocampista. L’ha dimostrato nel campionato più importante e difficile al mondo come quello inglese; perciò va solo aspettato». Ne è sicuro e lo ribadisce con convinzione Cristiano Giaretta, ex direttore sportivo di Watford e Udinese e adesso al Pafos. Uno che di talenti se intende, visto che da dirigente è stato protagonista di numerose trattative con ragazzi poi diventati calciatori di prima fascia. Da Bruno Fernandes a Riccardo Orsolini, passando per Ismaila Sarr e Joao Pedro: l’elenco degli affari targati Giaretta è bello lungo.

Insomma, l’avvio deludente di Douglas è solamente dovuto alle difficoltà di ambientamento? «Certamente. Anche se ha 26 anni, cambiare nazione e campionato resta sempre complicato per chiunque e ne abbiamo visti parecchi di calciatori importanti in questi anni faticare nei primi mesi in una nuova squadra. L’ambientamento di Douglas è stato certamente a rilento, ma il valore tecnico del giocatore resta molto alto».

Domanda secca: lei da dirigente avrebbe investito 50 milioni per Douglas Luiz?

«Assolutamente sì. Il brasiliano l’avrei preso anche io e anche alle stesse cifre. L’anno scorso era stato il miglior centrocampista della Premier League con 10 gol e 10 assist a referto. I numeri non mentono e testimoniano come Douglas Luiz sia un grande giocatore. Ergo meritevole di quel tipo di spesa per acquistarlo. Oltretutto, oggi il livello della Premier League è superiore a quello della Serie A e portare in Italia uno dei migliori elementi del campionato più importante resta un grande colpo e una operazione da fare».

Eppure il numero 26 fatica a ingranare in bianconero...

«Va supportato e aspettato. Quello che ha fatto e dimostrato nel principale torneo al mondo la dice lunga sul suo valore. Giocando poco in questi primi mesi può magari aver avvertito un po’ di mancanza di fiducia e questo alla fine incide nel togliere serenità a un calciatore, ma sono convinto che Douglas Luiz verrà fuori e farà bene anche in Italia. Non ho dubbi in tal senso. Serve solo un po’ di pazienza e magari fargli avvertire da parte di tutto l’ambiente la stima nei suoi confronti».

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Douglas Luiz, il ruolo ideale