Ferrero: "La Juve era il suo cuore!"
«La Juventus non è soltanto la mia squadra del cuore, è il mio cuore». Con questa frase, che amava ripetere insieme all’altra, celeberrima, («Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta») che la Juventus ha persino avuto cucita sulle maglie, il presidente del club bianconero Gianluca Ferrero ha voluto ricordare Giampiero Boniperti nella cerimonia di intitolazione della via dedicata al presidentissimo in una frazione di Torino, Villaretto, diventato distretto toponomastico dello sport. Accompagnati dalle note della Banda musicale d el Corpo di Polizia Municipale, si sono ritrovati in tanti in questo angolo periferico di Torino, a due passi dalla tangenziale e dalla superstrada per Caselle: parenti, amici e istituzioni, nonostante la pioggia, hanno voluto dare il giusto tributo a due personaggi autentici del calcio come Boniperti e Giorgio Ferrini. In campo si sono affrontati soltanto nel derby del 13 novembre 1960, finito 0-0, poi il bianconero è diventato dirigente e ha sofferto dalla tribuna l’agonismo del granata. Co n 14 reti Boniperti è il miglior marcatore nella storia della stracittadina, con 30 derby Giorgio Ferrini, ex aequo con Teobaldo Depetrini , che però ne ha fatti 27 con i bianconeri e 3 con i granata, guida la classifica delle presenze. «Non abbiamo bisogno di ricordare la vita di Boniperti spesa all’interno della Juventus come calciatore, dirigente e poi presidente - chiosa Ferrero -. Mi piace però pensare quanto sarebbe orgoglioso della Juve dopo il successo in Champions».
Vagnati: "Ferrini parte importante della nostra storia"
In rappresentanza del Toro ieri mattina c’era Davide Vagnati. «La nostra presenza qui era doverosa», ha sottolineato il dirigente nel ricordo di Ferrini, il capitano dei capitani della storia del Torino che, grazie alle 566 partite in maglia granata, è diventato il calciatore con il maggior numero di presenze in granata. «Ferrini è stato una parte importante della nostra storia, uno dei giocatori più rappresentativi in assoluto del Toro». Oltre al dt c’erano anche Emiliano Moretti (suo braccio destro nonché ex difensore) e il segretario generale, Andrea Bernardelli. E poi due calciatori granata: il portiere della formazione Under 18 Francesco Bochicchio (che ha retto il gonfalone del Torino) e l’esterno offensivo della prima squadra femminile Laura Saito. Il Torino del presente e del futuro, per chi nel passato ha fatto la storia granata partendo proprio dalle giovanili (Ferrini a sedici anni fu prelevato dalla società triestina del Ponziana) e arrivando a diventare un simbolo del Torino, l'icona in carne e ossa di quel tremendismo divenuto il marchio di riconoscimento dei granata.