Yildiz, il lavoro e le parole di Motta
Una costante in cui Yildiz si staglia comunque come eccezione. Status che, lungi dall’averlo turbato o appagato (cosa che a 19 anni sarebbe anche potuta succedere), lo ha responsabilizzato e spronato ulteriormente. Yildiz ha mantenuto quell’umiltà che poco più di un anno fa lo portò a far aprire il barbiere di fiducia di lunedì mattina, dopo che la sera prima Allegri, dopo averlo fatto debuttare, aveva commentato "Intanto bisogna che si tagli i capelli". Presentatosi in ritiro tra gli ultimi - con Bremer, Danilo e Douglas Luiz - dal momento che era stato impegnato fino ai quarti di finale agli Europei, è arrivato già in forma e con parametri atletici eccellenti (i 19 anni sotto questo punto di vista sono indubbiamente d’aiuto), migliorati con una dedizione al lavoro che ha conquistato subito il nuovo tecnico, assieme alle sue qualità tecniche e tattiche.
Siamo all’alba della stagione e Yildiz ha già giocato a sinistra, al centro, contro la Roma spesso anche a destra: "Può giocare in tante posizioni diverse - aveva detto Thiago Motta alla vigilia -, dipenderà dal suo stato di forma e da quello che vogliamo proporre. È un ragazzo forte che si adatta facilmente a quello che gli chiediamo in campo». In caso di bisogno anche a fare la prima punta, ha precisato il tecnico dopo la sfida con i giallorossi: "Può farlo Nico, può farlo Timothy (Weah, ndr), può farlo Kenan...". E in ogni posizione può segnare: stasera ci prova con la Turchia, per poi cominciare con la Juve. Come l’anno scorso, più dell’anno scorso.
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