Da Yildiz con la 10 a Chiesa out: Juve-Como, notte di brividi e 'prime volte'

Lo Stadium è pronto ad accogliere il turco con l'iconico numero sulla maglia così come Di Gregorio, Thuram, Douglas Luiz e Cabal. Ma anche le assenze fanno rumore

Notte di grandi emozioni. Anche se non è (ancora) tempo di notte di Coppa Campioni, come recitava il fortunato inno degli anni Novanta. La prima Juventus di Thiago Motta ospita questa sera allo Stadium il neo-promosso Como e non è avventato pronosticare un bel nugolo di farfalle nello stomaco, da una parte e dall’altra. Se per i lariani la trasferta di Torino coinciderà con il ritorno in Serie A dopo 21 anni d’attesa, infatti, per diversi bianconeri la recita dell’Allianz sarà quella inaugurale nel nuovo club.

Yildiz con la 10 di Sivori, Baggio e Del Piero

La prima volta più suggestiva di giornata, in realtà, sarà quella che si appresta a vivere un giovane talento che la casacca bianconera, ormai, la indossa da due stagioni. Diciannove anni sulla carta d’identità e il numero dieci fresco di stampa sulla schiena: per Kenan Yildiz la partita contro il Como non può avere il sapore di tutte le altre. Sarà la prima da proprietario del simbolo più iconico che il calcio abbia creato in cent’anni e più. Sarà l’ennesima con tanti occhi puntati addosso, abbinati a una pressione inevitabilmente destinata a crescere di match in match. Il volto del nuovo corso è il suo: questo il messaggio che la società ha voluto far passare con la decisione di assegnargli il “diez” che fu di Sivori, Baggio e Del Piero, in contumacia del rinnovo di contratto fino al 2029. Bagnare il nuovo esordio con un gol, ripartendo da dove aveva lasciato un campionato fa con la rete al Bologna nell’ultima trasferta, avrebbe un significato speciale, oltre che benaugurante.

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Juve-Como, quanti debutti

Ma ci sarà anche chi, naturalmente, l’esordio ufficiale con la Juventus questa sera lo celebrerà per davvero. Giocatori come Di Gregorio in porta, Douglas Luiz e Thuram in mezzo al campo, Cabal in difesa. Chi dal primo minuto e chi, eventualmente, in divenire, risorsa tra le poche cui Thiago Motta potrà affidarsi in corso d’opera. Le maggiori aspettative, inevitabilmente, si concentreranno in mezzo al campo, dove al brasiliano – atterrato a Torino in un’operazione che ha abbattuto il muro dei 50 milioni di euro – verrà chiesto di concorrere al salto di qualità del reparto e al francese – che in estate ha lasciato intravedere il proprio repertorio – di contribuire alla sostanza della diga in mediana. E, poi, sarà notte di farfalle per i numerosi giovani che non saranno della partita tanto per allungare la panchina, ma perché un posto in distinta se lo sono meritato. Giovani come Savona e Rouhi, che uno slot in prima squadra se lo sono conquistato in ritiro, e giovani come Mbangula, che all’allenatore garantirà una soluzione offensiva in più, in attesa che queste arrivino da Giuntoli sul mercato.

Juve, gli assenti fanno rumore

Ma questa sera la sfida al Como sancirà anche quei giocatori per cui la prima volta stagionale con la maglia della Juventus non arriverà. Nè nell’immediato né a venire. Giocatori come Federico Chiesa, innanzitutto, ma non soltanto. L’azzurro, infatti, è in buona compagnia nel drappello di elementi considerati ai margini del progetto e che si stanno allenando a parte alla Continassa: tra i suoi vicini di armadietto anche i vari Djalò e Kostic. No, questa non sarà la loro notte.

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Notte di grandi emozioni. Anche se non è (ancora) tempo di notte di Coppa Campioni, come recitava il fortunato inno degli anni Novanta. La prima Juventus di Thiago Motta ospita questa sera allo Stadium il neo-promosso Como e non è avventato pronosticare un bel nugolo di farfalle nello stomaco, da una parte e dall’altra. Se per i lariani la trasferta di Torino coinciderà con il ritorno in Serie A dopo 21 anni d’attesa, infatti, per diversi bianconeri la recita dell’Allianz sarà quella inaugurale nel nuovo club.

Yildiz con la 10 di Sivori, Baggio e Del Piero

La prima volta più suggestiva di giornata, in realtà, sarà quella che si appresta a vivere un giovane talento che la casacca bianconera, ormai, la indossa da due stagioni. Diciannove anni sulla carta d’identità e il numero dieci fresco di stampa sulla schiena: per Kenan Yildiz la partita contro il Como non può avere il sapore di tutte le altre. Sarà la prima da proprietario del simbolo più iconico che il calcio abbia creato in cent’anni e più. Sarà l’ennesima con tanti occhi puntati addosso, abbinati a una pressione inevitabilmente destinata a crescere di match in match. Il volto del nuovo corso è il suo: questo il messaggio che la società ha voluto far passare con la decisione di assegnargli il “diez” che fu di Sivori, Baggio e Del Piero, in contumacia del rinnovo di contratto fino al 2029. Bagnare il nuovo esordio con un gol, ripartendo da dove aveva lasciato un campionato fa con la rete al Bologna nell’ultima trasferta, avrebbe un significato speciale, oltre che benaugurante.

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