Di Gregorio: “Juve, mai avuto dubbi. Quando ho parlato con Giuntoli…”

Il portiere bianconero si è presentato in conferenza stampa: i retroscena sulla trattativa, gli idoli e gli obiettivi

"Dal momento che è finito il campionato ho parlato con Giuntoli e non ho più pensato a nessuna altra soluzione o squadra. Ho mantenuto la mia parola" - così Di Gregorio nella conferenza stampa di presentazione. Il neo portiere della Juventus, tra le pedine per regalare a Motta una squadra di livello,si è presentato rispondendo alle domande dei giornalisti e rivelando qualche curiosità sulla sua storia: gli idoli, gli obiettivi, il peso della maglia e le ambizioni anche in Nazionale.

Juve-Di Gregorio, la conferenza stampa 

"Ci tenevo a ringraziare il Monza e rinnovo gli auguri a Galliani" - ha esordito Di Gregorio in conferenza stampa. Poi ha proseguito: "Le sensazioni sono come quelle del primo giorno, è tutto stupendo. Come mai ho scelto la Juve? Dal momento che è finito il campionato ho parlato con Giuntoli e non ho più pensato a nessuna altra soluzione o squadra. Ho mantenuto la mia parola". Poi sulle esperienze passate: "Mi hanno aiutato, il lavoro e la costanza mi hanno portato ad essere qui e sono molto orgoglioso. Tradizione dei portieri italiani? La Juve ha sempre avuto portieri di livello mondiale".

Sulle ambizioni: "Lasciare qualcosa come tutti i numeri uno che mi hanno preceduto. Chi ricordo? Per struttura fisica forse un po' Peruzzi. Per il resto voglio togliermi tante soddisfazioni. Dal primo giorno in cui sono arrivato ho avuto come obiettivo quello di tagliare tanti traguardi, come lasciare il segno qui e arrivare in Nazionale. So che sono nel posto giusto". Sulla costruzione del basso e la sua abilità con i piedi: "Il mister non ci chiede cose strane, ma di essere partecipi e avere personalità, di partecipare alla manovra. Credo sia importante perché il calcio è cambiato e tutti noi portieri ci stiamo allenando per questo e a me questo è un aspetto che piace". Sul rapporto con Perin e gli altri colleghi: "Ci siamo trovati subito, anche perché forse ci siamo incontrati già prima. Ho un bellissimo legame con loro. Posto da titolare sicuro? Sono qui per dare il massimo".

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Il post Szczesny, la risposta a Buffon e l'idolo

"Come sarà prendere il posto di Szczesny? Già venire alla Juve deve darti consapevolezza. Si sa che le pressioni ci saranno" - ha spiegato Di Gregorio. Sull'elogio di Buffon, che aveva speso parole al miele per lui: "Non ci ho parlato, ma ho sentito le sue parole, mi rendono orgoglioso. Poi dette da lui che è stato il più grande della storia...". L'ex Monza ha poi raccontato come ha vissuto la premiazione come miglior portiere della Serie A allo Stadium all'ultima giornata contro la Juve: "E' stata una cosa bellissima e neanche me lo aspettavo e sono stato felice per l'ovazione. Idolo? Crescendo con il Mondiale del 2006 dico Buffon, poi Handanovic per il suo stile". 

Il valore della Juve, gli obiettivi e il paragone con i big

Sulle differenze dal Monza alla Juve: "Le aspettative sono la cosa che rende bello il nostro mestiere, cercando di spingerci e farci trovare pronti. Sicuramente vengo da una realtà diversa, ma anche lì c'erano pressioni. Mi ricordo perfettamente quello che ho vissuto il giorno dell'esordio in A. Ho fatto degli step e ora sto lavorando a livello mentale per dare sempre il meglio. Se la maglia della Juve pesa? Sì, perché c'è storia e ambizioni e dai giocatori bianconeri ci si aspetta sempre tanto ed è giusto così. Sul gruppo: "Non ne avevo mai trovato uno così, mi sono subito sentito a mio agio". Sul ritiro in Germania: "Ci è servito per poter stare insieme e conoscerci anche fuori dal campo. Credo sia stata una bella settimana in una grande struttura". Poi ha concluso: "Quanto mi sento distante dai top come Donnarumma e Courtois? Credo che la prova del nove sia sempre il campo, poi tireremo le somme. Se abbiamo parlato di obiettivi? No nel dettaglio, ma dobbiamo pensare sempre a fare il massimo".

 

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"Dal momento che è finito il campionato ho parlato con Giuntoli e non ho più pensato a nessuna altra soluzione o squadra. Ho mantenuto la mia parola" - così Di Gregorio nella conferenza stampa di presentazione. Il neo portiere della Juventus, tra le pedine per regalare a Motta una squadra di livello,si è presentato rispondendo alle domande dei giornalisti e rivelando qualche curiosità sulla sua storia: gli idoli, gli obiettivi, il peso della maglia e le ambizioni anche in Nazionale.

Juve-Di Gregorio, la conferenza stampa 

"Ci tenevo a ringraziare il Monza e rinnovo gli auguri a Galliani" - ha esordito Di Gregorio in conferenza stampa. Poi ha proseguito: "Le sensazioni sono come quelle del primo giorno, è tutto stupendo. Come mai ho scelto la Juve? Dal momento che è finito il campionato ho parlato con Giuntoli e non ho più pensato a nessuna altra soluzione o squadra. Ho mantenuto la mia parola". Poi sulle esperienze passate: "Mi hanno aiutato, il lavoro e la costanza mi hanno portato ad essere qui e sono molto orgoglioso. Tradizione dei portieri italiani? La Juve ha sempre avuto portieri di livello mondiale".

Sulle ambizioni: "Lasciare qualcosa come tutti i numeri uno che mi hanno preceduto. Chi ricordo? Per struttura fisica forse un po' Peruzzi. Per il resto voglio togliermi tante soddisfazioni. Dal primo giorno in cui sono arrivato ho avuto come obiettivo quello di tagliare tanti traguardi, come lasciare il segno qui e arrivare in Nazionale. So che sono nel posto giusto". Sulla costruzione del basso e la sua abilità con i piedi: "Il mister non ci chiede cose strane, ma di essere partecipi e avere personalità, di partecipare alla manovra. Credo sia importante perché il calcio è cambiato e tutti noi portieri ci stiamo allenando per questo e a me questo è un aspetto che piace". Sul rapporto con Perin e gli altri colleghi: "Ci siamo trovati subito, anche perché forse ci siamo incontrati già prima. Ho un bellissimo legame con loro. Posto da titolare sicuro? Sono qui per dare il massimo".

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