Pagina 3 | Miretti in tiro, Adzic ha fame, Juve meglio della Premier: Cambiaso integrale

Per Andrea Cambiaso il calcio di Thiago Motta non è una novità: lo ha già sperimentato nel Bologna, dunque per il terzino è stato un ritrovarsi con un allenatore che gli ha dato tanto. E che può ancora insegnargli qualcosa: «Sto bene - ha detto Cambiaso nella pausa tra un allenamento e l'altro nella doppia seduta del ritiro in Germania - mi sono ricaricato in vacanza questi venti giorni. Sono molto contento di essere qua, è bellissimo essere in questa società incredibile. Fisicamente sto bene».

Com'è Thiago Motta?

«È un allenatore con grande mentalità, è molto esigente, ha grande voglia di lavorare, grande focus negli allenamenti. Siamo una squadra relativamente giovane, credo che possa aiutarci molto».
 
La sua versatilità è nota: si era già vista nella passata stagione con Allegri. Ora cosa cambia con Motta?

«Ho questa fortuna di essere abbastanza duttile, di poter giocare in diverse posizioni, in due giorni di allenamento mi sta usando più da terzino sinistro poi vedremo durante l'anno, quando ci saranno diverse esigenze e complicazioni tra infortuni e turnover. Vedremo dai...».
 
Ha trovato diverso, il tecnico?

«L'ho sempre visto motivato, fin dai tempi di Bologna. Thiago è lo stesso dal punto di vista della mentalità, è uno che è molto esigente. Ripeto: grande mentalità, grande focus negli allenamenti e questo è solo una cosa positiva, ecco».

La Juve ha la forza di lottare subito per lo scudetto?

«Mah, vedremo: anche la società diversi giorni fa ha detto che l'obiettivo minimo è la zona Champions. E direi che l'obiettivo è quello lì. Poi dopo vedremo. Di sicuro Thiago Motta ha grande mentalità. Ogni partita vuole affrontarla, a partire dalle amichevoli, nel miglior modo possibile. E deve essere la nostra mentalità. Affrontare ogni partita così, poi vedremo».

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"Da Thuram ad Azdic: come si stanno integrando i nuovi"

Come si stanno integrando i volti nuovi? «Sono ragazzi molto, come dire, molto predisposti all'allenamento: è l’aspetto principale. Tutti, a partire da Thuram fino ad Adzic, che è il più giovane, hanno grande voglia di migliorarsi ed è la cosa più importante. Sono ragazzi che hanno fame: ho visto un ottimo approccio. Però di sicuro anche i vecchi, tra virgolette, li ho visti molto bene. Cito Miretti: è un giocatore per me che ha grandi qualità e quest'anno l'ho visto molto bene, anche perché d'estate si è allenato molto, si è presentato in ottime condizioni».

Sarà lei il Calafiori della Juve?

«Diciamo che poi lì è tutta una questione di vedere gli spazi liberi: non è che solo io posso farlo, ci sono diversi giocatori in grado di sganciarsi. Il tecnico chiede appunto questa qualità a tutti i giocatori. Non so se posso esserlo io: di sicuro mi renderò utile».

Sentite la responsabilità?

«La sento addosso ogni giorno che vengo al campo e in allenamento già dall'anno scorso: la pressione mi piace. L'anno scorso sono cresciuto molto mentalmente, mi voglio sentire responsabile, perché la responsabilità ti fa crescere in autostima e in voglia di giocare. Quindi sì, assolutamente, lo sto sentendo questo aspetto. E voglio avere la responsabilità, la pressione addosso. Penso di poter dare il meglio di me in queste situazioni».

Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?

«Ma no, siamo sempre gli stessi, nel senso che poi il centro di tutto è la Juve: è il club che va avanti. Gli allenatori e i giocatori cambiano, ma la Juventus e il club vanno avanti per la loro strada: è sempre la Juventus che proverà a vincere ogni partita».

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La Juve, l'Europeo e gli obiettivi personali

In Inghilterra la volevano anche in questa sessione di mercato, ma è rimasto: scelta difficile? «No, assolutamente non è stata una scelta difficile. Ho rinnovato prima dell'Europeo e sono l'uomo più felice del mondo».

Quindi Juve meglio della Premier...

«Ad oggi sì, è meglio la Juve...».

Cosa si porta dentro dell’Europeo?

«Sicuramente è stata un'esperienza non positivissima. Perché poi sono competizioni che ti capitano poche volte nella vita. Brutto uscire così, ma è già il passato: lavorerò molto più di prima per cercare di tornare a giocare con quella maglia, è una delle cose più belle nel calcio. Andiamo avanti, è già passato».

Obiettivi personali?

«Fare bene ogni partita, l'anno scorso sono riuscito a dare anche un discreto contributo in zona gol e assist. Posso dare ancora molto. A dire il vero non ho bisogno di pormi obiettivi: voglio migliorare ogni giorno, cercare di dare il massimo».

Pronto per la difesa a quattro?

«Già due anni fa con Thiago a Bologna giocavamo a quattro. Cambia qualcosa dal punto di vista tattico, dell'equilibrio. Però ho la fortuna di aver giocato sia a 4 che a 5. Personalmente non cambia molto». 

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La Juve, l'Europeo e gli obiettivi personali

In Inghilterra la volevano anche in questa sessione di mercato, ma è rimasto: scelta difficile? «No, assolutamente non è stata una scelta difficile. Ho rinnovato prima dell'Europeo e sono l'uomo più felice del mondo».

Quindi Juve meglio della Premier...

«Ad oggi sì, è meglio la Juve...».

Cosa si porta dentro dell’Europeo?

«Sicuramente è stata un'esperienza non positivissima. Perché poi sono competizioni che ti capitano poche volte nella vita. Brutto uscire così, ma è già il passato: lavorerò molto più di prima per cercare di tornare a giocare con quella maglia, è una delle cose più belle nel calcio. Andiamo avanti, è già passato».

Obiettivi personali?

«Fare bene ogni partita, l'anno scorso sono riuscito a dare anche un discreto contributo in zona gol e assist. Posso dare ancora molto. A dire il vero non ho bisogno di pormi obiettivi: voglio migliorare ogni giorno, cercare di dare il massimo».

Pronto per la difesa a quattro?

«Già due anni fa con Thiago a Bologna giocavamo a quattro. Cambia qualcosa dal punto di vista tattico, dell'equilibrio. Però ho la fortuna di aver giocato sia a 4 che a 5. Personalmente non cambia molto». 

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