"Da Thuram ad Azdic: come si stanno integrando i nuovi"
Come si stanno integrando i volti nuovi? «Sono ragazzi molto, come dire, molto predisposti all'allenamento: è l’aspetto principale. Tutti, a partire da Thuram fino ad Adzic, che è il più giovane, hanno grande voglia di migliorarsi ed è la cosa più importante. Sono ragazzi che hanno fame: ho visto un ottimo approccio. Però di sicuro anche i vecchi, tra virgolette, li ho visti molto bene. Cito Miretti: è un giocatore per me che ha grandi qualità e quest'anno l'ho visto molto bene, anche perché d'estate si è allenato molto, si è presentato in ottime condizioni».
Sarà lei il Calafiori della Juve?
«Diciamo che poi lì è tutta una questione di vedere gli spazi liberi: non è che solo io posso farlo, ci sono diversi giocatori in grado di sganciarsi. Il tecnico chiede appunto questa qualità a tutti i giocatori. Non so se posso esserlo io: di sicuro mi renderò utile».
Sentite la responsabilità?
«La sento addosso ogni giorno che vengo al campo e in allenamento già dall'anno scorso: la pressione mi piace. L'anno scorso sono cresciuto molto mentalmente, mi voglio sentire responsabile, perché la responsabilità ti fa crescere in autostima e in voglia di giocare. Quindi sì, assolutamente, lo sto sentendo questo aspetto. E voglio avere la responsabilità, la pressione addosso. Penso di poter dare il meglio di me in queste situazioni».
Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?
«Ma no, siamo sempre gli stessi, nel senso che poi il centro di tutto è la Juve: è il club che va avanti. Gli allenatori e i giocatori cambiano, ma la Juventus e il club vanno avanti per la loro strada: è sempre la Juventus che proverà a vincere ogni partita».