Significative variazioni in dieci anni
Durante questi dieci anni, pur restando nella costante del dominio bianconero, ci sono state significative variazioni legate all’andamento di questa o di quell’altra protagonista, ma soprattutto una costante si è confermata e fa riflettere in maniera preoccupate: la perdita di audience globale del calcio italiano. A fine stagione 2014-2015, infatti, il dato totale di ascolti Amr era di 325 milioni e 991.218 ascolti, dieci anni dopo siamo 248 milioni 35 mila utenti Amr. In soldoni: dieci anni hanno fatto evaporare quasi cento milioni di appassionati al calcio in tv. Ecco, hai voglia a tirare in ballo la pirateria o altre cause esogene, la verità è che una emorragia c’è stata e non è colpa solo della caduta di competitività della Serie A, nè del dominio Juve (nonostante il recupero di alcune big come Inter e Milan, infatti, la discesa continua anche negli anni in cui il campionato è “scalabile”), bensì nel combinato disposto dell’offerta generale del prodotto calcio, peraltro spesso non tutelato e denigrato proprio dai dirigenti apicali che dovrebbero contribuire invece a promuoverlo. La grande offerta di calcio innescata anche dalle competizioni europee, abbinata alla dispersione degli slot in cui sono spalmate le giornate di campionato, hanno fatto sì che la maggior parte dei tifosi si sia costruito la propria “razione settimanale di calcio”. E i programmi futuri non fanno intravvedere una diminuzione del calcio in tv, anzi. E a giovarne saranno gli stessi, a cominciare da chi traina la locomotiva: la realtà ha la testa dura.