Juve stella degli ascolti negli ultimi 10 anni di A: Inter staccata di 90 milioni

Persi quasi 100 milioni di ascolti, a conferma di come sia cambiata la fruizione, ma i bianconeri rimangono in testa. Però tutto il calcio italiano deve fare i conti con il calo dell’audience: l'inchiesta

Un’analisi effettuata sugli ascolti tv, desunta dai dati ufficiali sugli ascolti dei vari broadcaster che hanno gestito i diritti tv negli ultimi 10 anni, conferma un dato: la Juventus è la locomotiva del sistema per quanto riguarda i diritti audiovisivi e, dunque, gli incassi che il sistema calcio italiano ottiene dai suoi maggiori investitori, vale a dire le grandi emittenti che si sono succedute in questi anni, satellitari o digitali che siano. Ebbene, dal digitale al satellitare, dalle gare trasmesse in contemporanea allo spezzatino più sfrenato, dalla vittoria degli scudetti e finali di Champions alla fatica degli ultimi anni, il risultato finale non cambia e vede il club bianconero sempre leader negli ascolti. In dieci anni ha raccolto davanti allo schermo ben 595 milioni di spettatori staccando l’Inter, seconda, a 504 milioni e il Milan, terzo, a 486 milioni. E, come vedremo nel dettaglio, quel che più impressione è che il primato non è mai stato in discussione nelle ultime dieci stagioni.

Juve, primato mai in discussione

Prima di analizzare nel dettaglio, precisiamo che il dato preso in esame è l’Amr, vale a di “Average Minute Rating”: la media del numero di ascoltatori sui singoli minuti che compongono un programma o una fascia oraria (o dei singoli secondi, con la convenzione che tutti i secondi di ciascun minuto Auditel abbiano identici ascolti). La Juventus è, appunto, la locomotiva di un treno per nulla omogeneo. Ci sono le carrozze super lusso fino a quelle di terza classe che si fanno trascinare da tutto il resto. Per semplificare basti una sintesi che riguarda le cosiddette “sette sorelle” (Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina) hanno assommato un dato che è sempre stato sopa al 50 per cento del totale. Se poi si riduce questa analisi alle cosiddette Big 5 (Juve, le due milanesi, Roma e Napoli) si arriva a un dato che è sempre sopra al 40 per cento: insomma: cinque squadre da sole assommano quasi la metà degli ascolti. Un dato che fa riflettere circa l’opportunità di trasmettere in pay tutti i match, infatti i dati in chiaro della Coppa Italia (o della Nazionale o dei recenti Europei) confermano di quanto sia alta la fame di calcio senza che tutti vi possano accedere.

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Significative variazioni in dieci anni

Durante questi dieci anni, pur restando nella costante del dominio bianconero, ci sono state significative variazioni legate all’andamento di questa o di quell’altra protagonista, ma soprattutto una costante si è confermata e fa riflettere in maniera preoccupate: la perdita di audience globale del calcio italiano. A fine stagione 2014-2015, infatti, il dato totale di ascolti Amr era di 325 milioni e 991.218 ascolti, dieci anni dopo siamo 248 milioni 35 mila utenti Amr. In soldoni: dieci anni hanno fatto evaporare quasi cento milioni di appassionati al calcio in tv. Ecco, hai voglia a tirare in ballo la pirateria o altre cause esogene, la verità è che una emorragia c’è stata e non è colpa solo della caduta di competitività della Serie A, nè del dominio Juve (nonostante il recupero di alcune big come Inter e Milan, infatti, la discesa continua anche negli anni in cui il campionato è “scalabile”), bensì nel combinato disposto dell’offerta generale del prodotto calcio, peraltro spesso non tutelato e denigrato proprio dai dirigenti apicali che dovrebbero contribuire invece a promuoverlo. La grande offerta di calcio innescata anche dalle competizioni europee, abbinata alla dispersione degli slot in cui sono spalmate le giornate di campionato, hanno fatto sì che la maggior parte dei tifosi si sia costruito la propria “razione settimanale di calcio”. E i programmi futuri non fanno intravvedere una diminuzione del calcio in tv, anzi. E a giovarne saranno gli stessi, a cominciare da chi traina la locomotiva: la realtà ha la testa dura.

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Un’analisi effettuata sugli ascolti tv, desunta dai dati ufficiali sugli ascolti dei vari broadcaster che hanno gestito i diritti tv negli ultimi 10 anni, conferma un dato: la Juventus è la locomotiva del sistema per quanto riguarda i diritti audiovisivi e, dunque, gli incassi che il sistema calcio italiano ottiene dai suoi maggiori investitori, vale a dire le grandi emittenti che si sono succedute in questi anni, satellitari o digitali che siano. Ebbene, dal digitale al satellitare, dalle gare trasmesse in contemporanea allo spezzatino più sfrenato, dalla vittoria degli scudetti e finali di Champions alla fatica degli ultimi anni, il risultato finale non cambia e vede il club bianconero sempre leader negli ascolti. In dieci anni ha raccolto davanti allo schermo ben 595 milioni di spettatori staccando l’Inter, seconda, a 504 milioni e il Milan, terzo, a 486 milioni. E, come vedremo nel dettaglio, quel che più impressione è che il primato non è mai stato in discussione nelle ultime dieci stagioni.

Juve, primato mai in discussione

Prima di analizzare nel dettaglio, precisiamo che il dato preso in esame è l’Amr, vale a di “Average Minute Rating”: la media del numero di ascoltatori sui singoli minuti che compongono un programma o una fascia oraria (o dei singoli secondi, con la convenzione che tutti i secondi di ciascun minuto Auditel abbiano identici ascolti). La Juventus è, appunto, la locomotiva di un treno per nulla omogeneo. Ci sono le carrozze super lusso fino a quelle di terza classe che si fanno trascinare da tutto il resto. Per semplificare basti una sintesi che riguarda le cosiddette “sette sorelle” (Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina) hanno assommato un dato che è sempre stato sopa al 50 per cento del totale. Se poi si riduce questa analisi alle cosiddette Big 5 (Juve, le due milanesi, Roma e Napoli) si arriva a un dato che è sempre sopra al 40 per cento: insomma: cinque squadre da sole assommano quasi la metà degli ascolti. Un dato che fa riflettere circa l’opportunità di trasmettere in pay tutti i match, infatti i dati in chiaro della Coppa Italia (o della Nazionale o dei recenti Europei) confermano di quanto sia alta la fame di calcio senza che tutti vi possano accedere.

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