La trasparenza della Juve e il silenzio delle altre: la giustizia a due velocità

Mentre a Torino dettagliano l’iter di valutazione dei giocatori, sui casi Osimhen e simili tutto tace: i frutti della disparità di trattamento sulle plusvalenze

La disparità di trattamento sulle plusvalenze ha prodotto un altro frutto. La giustizia a due velocità che per la stessa violazione condanna o condona, ha prodotto il mercato a due modalità: quella trasparente e quella no. Spieghiamo. La Juventus ha venduto Enzo Barrenechea e Samuel Iling-Junior all’Aston Villa. Si sapeva, ma lo ha annunciato ieri con due comunicati ufficiali, la cui lunghezza è saltata all’occhio. Dove, una volta, sarebbero bastate letteralmente tre righe molto asciutte per dare la notizia, la Juventus ha utilizzato 2987 battute (spazi inclusi) per spiegare, nel dettaglio, il perché Iling Jr è stato valutato 14 milioni (più 3 di eventuali bonus) e Barrenechea 8 (più 3 di eventuali bonus).

Una spiegazione che è a uso e consumo diretto della Consob, con la quale la Juventus ha una questione aperta sul tema di calciomercato (dove la Consob vede permute con una serie di regolamenti da applicare, la Juve vede operazioni distinte, ma questa è un’altra storia), ma è anche una spiegazione che è figlia delle controversie giudiziarie della scorsa stagione, costate 10 punti di penalizzazione (e un danno da 100 milioni causato dalla mancata partecipazione alla Champions League), comminati per le cosiddette “plusvalenze false”.

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Trasparenza operazioni: la procedura Juve

La Juventus, oggi, comunica le operazioni di compra-vendita con una trasparenza unica nel mondo del calcio e si è dotata di una procedura molto rigida per rendere tracciabile ogni singolo passaggio di ogni singolo affare chiuso. Quasi un paradosso nel calciomercato, il regno dell’opacità quasi misteriosa, nel quale la strada che porta a chiudere una cessione o un acquisto non è mai esattamente cristallina. La Juventus si è dotata invece di una procedura che prevede la registrazione di ogni passaggio della trattativa e, soprattutto, in fase di valutazione del prezzo un protocollo che contempla un’ampia documentazione per giustificarlo. Documentazione che contiene estratti dalle banche dati statistiche, analisi del mercato e il supporto di un “advisor” esterno, ovvero quello che potremmo definire un esperto di economia applicata al calcio.

La condanna per le plusvalenze

Tutto questo verrà allegato alla relazione semestrale al 31 dicembre 2024 (che verrà approvata e pubblicata nel febbraio 2025). Non è mai accaduto nella pittoresca (a volte perfino piratesca) storia del calciomercato che una società raccontasse così apertamente quelli che, finora, sono sempre stati considerati i "fatti suoi". La Juventus, d’altronde, è stata anche l’unica società ad essere condannata per una pratica, quella delle plusvalenze da scambio di giocatori, che è stata utilizzata (in moltissimi casi abusata) da decine e decine di altri club. E la stessa condanna della Juventus ha avuto il singolare effetto di non punire le società che le “plusvalenze fittizie” le avevano commesse insieme alla Juventus.

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Il caso Osimhen

Il tutto mentre aspettiamo di sapere cosa pensa la giustizia sportiva del caso Osimhen, l’operazione chiusa dal Napoli con il Lilla grazie all’inserimento di quattro giocatori valutati rispettivamente 7, 5, 4 e 4 milioni (20 milioni in tutto), ma che al Lilla non hanno mai messo piede e si sono poi dispersi nei meandri delle categorie minori, non prima di raccontare pubblicamente l’inganno. Così come siamo in attesa di sapere se succederà qualcosa a tutte le altre squadre sotto inchiesta per la stessa fattispecie costata così cara alla Juventus (e magari anche quelle che sotto inchiesta non sono, ma hanno spostato giocatori tre/quattro volte, avanti e indietro, aumentandone sempre la valutazione). Juventus che ora racconta il suo mercato per filo e per segno. Le altre società, invece, no.

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La disparità di trattamento sulle plusvalenze ha prodotto un altro frutto. La giustizia a due velocità che per la stessa violazione condanna o condona, ha prodotto il mercato a due modalità: quella trasparente e quella no. Spieghiamo. La Juventus ha venduto Enzo Barrenechea e Samuel Iling-Junior all’Aston Villa. Si sapeva, ma lo ha annunciato ieri con due comunicati ufficiali, la cui lunghezza è saltata all’occhio. Dove, una volta, sarebbero bastate letteralmente tre righe molto asciutte per dare la notizia, la Juventus ha utilizzato 2987 battute (spazi inclusi) per spiegare, nel dettaglio, il perché Iling Jr è stato valutato 14 milioni (più 3 di eventuali bonus) e Barrenechea 8 (più 3 di eventuali bonus).

Una spiegazione che è a uso e consumo diretto della Consob, con la quale la Juventus ha una questione aperta sul tema di calciomercato (dove la Consob vede permute con una serie di regolamenti da applicare, la Juve vede operazioni distinte, ma questa è un’altra storia), ma è anche una spiegazione che è figlia delle controversie giudiziarie della scorsa stagione, costate 10 punti di penalizzazione (e un danno da 100 milioni causato dalla mancata partecipazione alla Champions League), comminati per le cosiddette “plusvalenze false”.

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