"Mercato Juve, Thiago Motta e Giuntoli sono già al bivio. Allegri e Conte..."

Intervista a Giancarlo Marocchi: “Ho conosciuto Fagioli: l’ho trovato un ragazzo maturo e determinato. Nazionale? Locatelli l’avrei portato e con lui Politano, all’inizio ne avrei chiamati 32"

Giancarlo Marocchi, lei sarà tra le punte di diamante per Sky Sport agli Europei. Togliamoci subito il dente: giusto lasciare a casa Locatelli?

"Se avessi fatto io le convocazioni, avrei rimandato il problema, includendo nella lista pure lui e Politano. Chiaro che qualsiasi allenatore fa le scelte per costruire la squadra migliore che non per forza deve essere composta dai giocatori migliori e le scelte di Spalletti sono state fatte con questo spirito. Io, invece ne avrei portati 32 di giocatori, ma tant’è".

Quale interpretazione dà invece alla convocazione di Fagioli?

"Tecnicamente ci sta. L’incognita ovviamente è data da un giocatore che è stato fermo tanto, però il torneo è breve. Altri discorsi non vanno mischiati: tra l’altro io, nell’ultimo incontro organizzato con lui a Bologna, ero tra i 'relatori' e ho trovato un ragazzo maturo, determinato che sa quello che gli è successo e sa di dover fare un percorso".

Alla luce delle convocazioni, crede anche lei che Spalletti punterà sulla difesa a tre?

"Al 99% sì, io mi terrei sempre un 1% e per questo avrei portato pure Politano perché lo scudetto vinto da Spalletti a Napoli con il suo splendido 4-3-3 non è preistoria e con Di Lorenzo e Politano non avrebbe dovuto istruire la fascia destra. Il ct ha preso un’altra direzione e si è affidato al blocco Inter che ha fatto tanto bene in campionato. Ecco, speriamo che abbiano festeggiato e 'svuotato il cervello' perché per far bene a un Europeo o a un Mondiale bisogna essere pronti per quel mese a livello fisico e pure psicologico".

Nel mazzo c’è anche Bellanova: si aspettava una crescita simile da parte del ragazzo?

"Che fosse bravo e avesse pure personalità l’avevo capito quando ha resistito ai fischi che prendeva a San Siro. Già lì mi aveva colpito il fatto di vederlo comunque padrone della situazione, anche se le cose non andavano. Il suo riscatto al Torino deve essere da esempio e gli vanno fatti tanti complimenti".

Spalletti ha deciso di “convocare” pure i grandi numeri 10 della storia azzurra per motivare la squadra.

"Se a me avessero portato Antognoni mi sarei emozionato... Io spero che Spalletti riesca a trasmettere questa passione che lui ha per la maglia azzurra e per quello che significa essere Italia perché lui è proprio così come lo vediamo".

La Juve di Motta, Next Gen nel solco Barcellona: i nomi del progetto Thiago

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Marocchi su Thiago Motta, la Juve e Allegri

La Juve intanto ripartirà da Thiago Motta.

"A Bologna non ce n’è uno contento di questa cosa... - sorride - Giuntoli e Thiago hanno un compito non semplice perché devono prendere subito una grandissima decisione: cambio più giocatori possibili o cambio il meno possibile per vedere come si esprime la squadra con un nuovo allenatore? Perché poi sappiamo tutti che il mercato è complicato ed è più semplice comprare, mentre vendere è praticamente impossibile. E sappiamo, tra l’altro che Giuntoli, oltre ad accontentare Thiago deve accontentare pure la proprietà. Quindi ha di fronte un compito particolarmente complicato perché ne deve accontentare due....".

Però...

"Pure Thiago deve accontentare milioni di tifosi".

A proposito: a bocce ferme come va giudicato l’operato di Allegri?

"Io considerei Allegri per tutto ciò che ha fatto per la Juve. Piano piano ci allontaneremo dal finale dell’ultimo anno e Max sarà ricordato come uno dei più vincenti allenatori nella storia del club. Perché finché vivi il presente si fanno mille valutazioni che nel tempo si perderanno e rimarranno il numero delle panchine e dei trofei conquistati".

Per la prima volta in carriera Motta affronterà l’alternanza campionato-Champions: questa può essere un’incognita per la nuova Juve?

"Non mi preoccuperei di questo perché lui ha giocato una vita ogni tre giorni. Certo è che dovrà subito lottare per il vertice visto che, a prescindere da cosa farà sul mercato, nelle cosiddette griglie la Juve verrà messa un gradino sotto l’Inter".

Quanto può invece pesare il suo curriculum da giocatore per gestire la Repubblica bianconera?

"Beh, che lui sia ambizioso è una certezza e si parte da quello. Poi è pure spigoloso il giusto, anche se è tutto carino durante le interviste, cercando però di dire il meno possibile. Inoltre è esigente, in primis con sé stesso. Un mix che serve, anzi è fondamentale, per fare un grande allenatore".

"Motta, Soulé è il tuo Orsolini. Zirkzee perfetto con Vlahovic, e Chiesa..."

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Marocchi su Conte al Napoli e Fonseca al Milan

Conte al Napoli è un problema in più per Inter e Juve?

"Credo di sì ma sicuramente è una bella notizia, al di là dell’amicizia e della simpatia che mi lega ad Antonio. Bisogna essere contenti che alleni in Italia perché lui sa allenare, le sue squadre giocano bene e propongono sempre qualcosa di interessante".

Il Milan sembra tirare dritto su Fonseca, nonostante i dubbi dei tifosi.

"Sono scelte e, in quanto tali, maturano col tempo. Piuttosto mi piacerebbe capire quanto nel Milan incida Ibra. E comunque a chi arriverà bisognerà fare “l’in bocca al lupo” perché fare meglio di Pioli è dura".

Di Lorenzo, la Juve è pronta ma Conte può cambiare tutto. E Chiesa...

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"Se avessi fatto io le convocazioni, avrei rimandato il problema, includendo nella lista pure lui e Politano. Chiaro che qualsiasi allenatore fa le scelte per costruire la squadra migliore che non per forza deve essere composta dai giocatori migliori e le scelte di Spalletti sono state fatte con questo spirito. Io, invece ne avrei portati 32 di giocatori, ma tant’è".

Quale interpretazione dà invece alla convocazione di Fagioli?

"Tecnicamente ci sta. L’incognita ovviamente è data da un giocatore che è stato fermo tanto, però il torneo è breve. Altri discorsi non vanno mischiati: tra l’altro io, nell’ultimo incontro organizzato con lui a Bologna, ero tra i 'relatori' e ho trovato un ragazzo maturo, determinato che sa quello che gli è successo e sa di dover fare un percorso".

Alla luce delle convocazioni, crede anche lei che Spalletti punterà sulla difesa a tre?

"Al 99% sì, io mi terrei sempre un 1% e per questo avrei portato pure Politano perché lo scudetto vinto da Spalletti a Napoli con il suo splendido 4-3-3 non è preistoria e con Di Lorenzo e Politano non avrebbe dovuto istruire la fascia destra. Il ct ha preso un’altra direzione e si è affidato al blocco Inter che ha fatto tanto bene in campionato. Ecco, speriamo che abbiano festeggiato e 'svuotato il cervello' perché per far bene a un Europeo o a un Mondiale bisogna essere pronti per quel mese a livello fisico e pure psicologico".

Nel mazzo c’è anche Bellanova: si aspettava una crescita simile da parte del ragazzo?

"Che fosse bravo e avesse pure personalità l’avevo capito quando ha resistito ai fischi che prendeva a San Siro. Già lì mi aveva colpito il fatto di vederlo comunque padrone della situazione, anche se le cose non andavano. Il suo riscatto al Torino deve essere da esempio e gli vanno fatti tanti complimenti".

Spalletti ha deciso di “convocare” pure i grandi numeri 10 della storia azzurra per motivare la squadra.

"Se a me avessero portato Antognoni mi sarei emozionato... Io spero che Spalletti riesca a trasmettere questa passione che lui ha per la maglia azzurra e per quello che significa essere Italia perché lui è proprio così come lo vediamo".

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