La Juve di Motta, Next Gen nel solco Barcellona: i nomi del progetto Thiago

Cresciuto nella Masia, le giovanili dei Blaugrana, il nuovo tecnico bianconero troverà l'ambiente perfetto per lo sviluppo e la crescita di un club attraverso la maturazione dei giovani talenti: ecco come
La Juve di Motta, Next Gen nel solco Barcellona: i nomi del progetto Thiago© Juventus FC via Getty Images

Il “senso di appartenenza” è una parte essenziale di quei concetti che contribuiscono a creare l’orizzonte di riferimento formativo di Thiago Motta. Che deriva, manco a dirlo, dai suoi anni giovanili al Barcellona che lo ha prelevato diciasettenne dalla Juventus Sp di San Paolo, squadra fondata da immigrati italiani tifosi della Juve ma che giocava in maglia granata: una sintesi torinese che oggi si rivela più che mai premonitrice. Negli anni blaugrana, Motta ha vissuto l’atmosfera della “Masia”, il centro di formazione del club dentro al quale non solo si impara a giocare un determinato tipo di calcio, ma che forma anche il carattere, la personalità e, appunto, il senso di appartenenza a un’idea che si riassume nei colori di quel club.

Thiago Motta e il progetto Next Gen

È per questo, oltre che per la qualità del prodotto finale, che Thiago Motta guarda con grande simpatia e (soprattutto) interesse tecnico al lavoro che sta portando avanti la Juventus con il progetto Next Gen. Un interesse talmente vivo che potrebbe perfino cambiare le strategie di mercato della Juventus riguardo ai giocatori che provengono da quel percorso: sia quelli che ha già in casa, sia quelli che rientreranno dai prestiti. Fabio Miretti, per esempio, ha già “messo” parecchi minuti di Serie A nelle gambe ed è cresciuto a pane e Juventus fin dalle giovanili, al punto che in molti lo hanno accreditato a erede di Claudio Marchisio sia per via del ruolo sia per via, appunto, del senso di appartenenza bianconera. E insomma, sebbene intorno a Miretti vi siano non pochi interessamenti di mercato, non è affatto da escludere che Motta chieda di trattenerlo a Torino per valutare la funzionalità al suo progetto tattico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Non solo Fagioli e Yildiz: i futuri possibili

Di sicuro nei piani rientra Nicolò Fagioli, reduce dalla tormentata vicenda legata alle scommesse, che già contro il suo Bologna prima e contro il Monza poi, ha confermato di possedere qualità tecniche, tattiche e di personalità tale da poter diventare perfettamente organico al progetto. Il suo “senso di appartenenza”, peraltro è amplifi cato dall’accudimento ricevuto dal club bianconero proprio in occasione della squalifica, un comportamento virtuoso che alimenta il desiderio di sdebitarsi e di dimostrare di aver meritato queste attenzioni.

Se su Yildiz, che pure non è strettamente un prodotto della “cantera” bianconera, dubbi non ce ne sono, le valutazioni andranno fatte sui rientranti Soulé, Barrenechea e Kaio Jorge, Soprattutto i primi due intrigano assai Thiago Motta che ne apprezza le qualità e che li considera quindi idonei a portare avanti il concetto della crescita nell’appartenenza. È possibile, quindi, che ci sia un rallentamento riguardo ai discorsi di cessione che li riguardano in attesa, appunto, che Motta sciolga le riserve dopo qualche giorno di apprendistato estivo.

Qualche freddezza in più, invece, circonda Huijsen: il difensore rientrerà dal prestito gratuito alla Roma (che ha salutato su Instagram con parole colme di affetto e riconoscenza) e potrebbe essere sacrificato rispondendo alle richieste di una tra Newcastle e Borussia Dortmund.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il “senso di appartenenza” è una parte essenziale di quei concetti che contribuiscono a creare l’orizzonte di riferimento formativo di Thiago Motta. Che deriva, manco a dirlo, dai suoi anni giovanili al Barcellona che lo ha prelevato diciasettenne dalla Juventus Sp di San Paolo, squadra fondata da immigrati italiani tifosi della Juve ma che giocava in maglia granata: una sintesi torinese che oggi si rivela più che mai premonitrice. Negli anni blaugrana, Motta ha vissuto l’atmosfera della “Masia”, il centro di formazione del club dentro al quale non solo si impara a giocare un determinato tipo di calcio, ma che forma anche il carattere, la personalità e, appunto, il senso di appartenenza a un’idea che si riassume nei colori di quel club.

Thiago Motta e il progetto Next Gen

È per questo, oltre che per la qualità del prodotto finale, che Thiago Motta guarda con grande simpatia e (soprattutto) interesse tecnico al lavoro che sta portando avanti la Juventus con il progetto Next Gen. Un interesse talmente vivo che potrebbe perfino cambiare le strategie di mercato della Juventus riguardo ai giocatori che provengono da quel percorso: sia quelli che ha già in casa, sia quelli che rientreranno dai prestiti. Fabio Miretti, per esempio, ha già “messo” parecchi minuti di Serie A nelle gambe ed è cresciuto a pane e Juventus fin dalle giovanili, al punto che in molti lo hanno accreditato a erede di Claudio Marchisio sia per via del ruolo sia per via, appunto, del senso di appartenenza bianconera. E insomma, sebbene intorno a Miretti vi siano non pochi interessamenti di mercato, non è affatto da escludere che Motta chieda di trattenerlo a Torino per valutare la funzionalità al suo progetto tattico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
La Juve di Motta, Next Gen nel solco Barcellona: i nomi del progetto Thiago
2
Non solo Fagioli e Yildiz: i futuri possibili

Juve, i migliori video