Giuntoli e il futuro Juve in 10 giorni: Saputo, ultimo tentativo per Motta

Il dirigente bianconero è il regista di un film che non dovrebbe prevedere colpi di scena: l'ex Inter e Psg è il prescelto per iniziare il nuovo ciclo bianconero. Ma il presidente del Bologna non si è ancora arreso

TORINO - Triste nemmeno tanto, perché in fin dei conti se lo aspettava lui per primo; solitario nemmeno, perché al fianco ha sempre il suo staff, i giocatori (magari non proprio tutti tutti, però...) e comunque tanti tifosi; final sì, perché l’avventura di Massimiliano Allegri è ufficialmente arrivata al capolinea ieri. Non ci sono altri punti di contatto con il romanzo di Osvaldo Soriano, anche perché la Juventus vuole presto incominciare a scriverne un’altra, di storia. Due partite da consegnare agli archivi, con Paolo Montero promosso dalla Primavera in panchina, e poi si aprirà una nuova era bianconera. Non sarà facile, per l’erede di Allegri, replicarne i successi, ma l’idea della società è quella di costruire un altro ciclo vincente, anche se servirà del tempo. Il calendario offre un’opportunità quantomeno curiosa: lunedì la Juventus andrà a Bologna.

Bologna-Juve non sarà Motta-Allegri

Non ci sarà l’incrocio tra Allegri e il candidato principale per la sua successione, ovvero Thiago Motta. Però il tecnico rossoblù sarà inevitabilmente al centro delle attenzioni dei tifosi juventini perché il fatto che l’ex Inter e Psg sia il prescelto per la panchina bianconera è il più classico dei segreti di Pulcinella: dunque lunedì sera Thiago Motta affronterà quello che sembra il suo immediato futuro a breve termine, anche se il patron rossoblù Saputo cercherà in tutti i modi di convincere l’italo-brasiliano a rimanere in Emilia per vivere da protagonista la stagione della storica partecipazione alla Champions League.

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Giuntoli-Motta, i dettagli dell'accordo

Tuttavia a Bologna, e non solo da quelle parti, sono perfettamente a conoscenza (e non da pochi giorni, anzi...) che il tecnico è stato indicato dal dt bianconero Cristiano Giuntoli come l’uomo giusto al posto giusto per costruire il nuovo ciclo, il primo di marca prettamente “giuntoliana” dopo l’attuale stagione di transizione. Mentre il rapporto tra il dirigente dello scudetto a Napoli e Allegri si andava progressivamente sfaldando, in Giuntoli si è accesa sempre di più la tentazione Thiago Motta: un allenatore giovane, ambizioso, preparato e coraggioso, pronto a portare a Torino una proposta di calcio diversa e innovativa, senza dimenticare gli obiettivi che un top club deve sempre raggiungere. Da inizio anno si sono infittite le indiscrezioni su contatti con Motta fino ad arrivare alle notizie più fresche che riferiscono di un accordo di fatto già raggiunto sulla base di un contratto biennale a 3,5 milioni l’anno più bonus, con l’opzione per prolungare l’intesa eventualmente fino al 2027.

Saputo l'ultimo ad arrendersi

A Bologna da un po’ circola una certa rassegnazione, ma non nell’animo del patron Saputo, che ci vuole provare fino all’ultimo: un tentativo, del resto, prevedibile considerando le qualità di Motta e del suo staff e i risultati raggiunti. Dalle parti della Continassa invece pensano che sia solo una questione di tempo: una decina di giorni, a campionato finito, prima di formalizzare il tutto e annunciare il nome di Thiago Motta quale prossimo allenatore della Juventus. A questo punto, per cambiare scenario, dovrebbe essere lo stesso allenatore a tirarsi indietro all’ultimo. Dovesse materializzarsi tale possibilità, non esisterebbe un vero e proprio piano B di Giuntoli: si sa che Antonio Conte, pur dialogando con altre squadre, tornerebbe volentieri in bianconero e non è un mistero che il dt juventino apprezzi il lavoro di Gian Piero Gasperini a Bergamo. Ma è solo una questione di tempo: la Juventus aspetta Thiago Motta, prima di valutare qualsiasi altra soluzione.

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TORINO - Triste nemmeno tanto, perché in fin dei conti se lo aspettava lui per primo; solitario nemmeno, perché al fianco ha sempre il suo staff, i giocatori (magari non proprio tutti tutti, però...) e comunque tanti tifosi; final sì, perché l’avventura di Massimiliano Allegri è ufficialmente arrivata al capolinea ieri. Non ci sono altri punti di contatto con il romanzo di Osvaldo Soriano, anche perché la Juventus vuole presto incominciare a scriverne un’altra, di storia. Due partite da consegnare agli archivi, con Paolo Montero promosso dalla Primavera in panchina, e poi si aprirà una nuova era bianconera. Non sarà facile, per l’erede di Allegri, replicarne i successi, ma l’idea della società è quella di costruire un altro ciclo vincente, anche se servirà del tempo. Il calendario offre un’opportunità quantomeno curiosa: lunedì la Juventus andrà a Bologna.

Bologna-Juve non sarà Motta-Allegri

Non ci sarà l’incrocio tra Allegri e il candidato principale per la sua successione, ovvero Thiago Motta. Però il tecnico rossoblù sarà inevitabilmente al centro delle attenzioni dei tifosi juventini perché il fatto che l’ex Inter e Psg sia il prescelto per la panchina bianconera è il più classico dei segreti di Pulcinella: dunque lunedì sera Thiago Motta affronterà quello che sembra il suo immediato futuro a breve termine, anche se il patron rossoblù Saputo cercherà in tutti i modi di convincere l’italo-brasiliano a rimanere in Emilia per vivere da protagonista la stagione della storica partecipazione alla Champions League.

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