Le gerarchie da scalare a centrocampo
E l’occasione, quella arrivata per buona parte della ripresa a Verona, potrebbe ripetersi allo stesso modo o in termini anche più generosi domenica prossima contro il Frosinone. Uno svincolo che può rivelarsi già importante per Alcaraz, desideroso di mettersi in mostra prima che il calendario della Juventus inizi a presentare salite ardite, come gli snodi con Napoli, Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino, Milan e Roma quasi consecutivi, dopo i rettilinei in discesa non sfruttati dalla banda di Allegri nelle ultime settimane.
L’obiettivo è continuare a scalare quelle gerarchie che, già ieri, lo hanno visto precedere Miretti, per mettere a disposizione del collettivo le sue sgasate (Rabiot e McKennie hanno iniziato a mostrare qualche crepa dal punto di vista atletico nelle ultime uscite) e anche la sua duttilità (mezzala o esterno a tutta fascia, ma in Championship nei primi sei mesi della stagione ha agito sovente da falso nueve). «Il mio ruolo? Lì dov’è la palla! Non so se risulto un giocatore disordinato, ma in campo mi piace correre», si era presentato soltanto pochi giorni fa in conferenza stampa. Svelando anche le prime richieste di Allegri: «Vuole che non perda l’umiltà né il fuoco né tutto quello che mi ha portato fino a qui». Un bagaglio che ora, alla Juventus, serve più che mai.