Alcaraz, candidatura seria per Juve-Frosinone: ha un vantaggio rispetto agli altri

L’argentino ha convinto nei 30’ al Bentegodi, dopo il cameo di San Siro. E ora punta a scalare le gerarchie per meritare una maglia da titolare

Stille di Carlos Alcaraz. Charly per gli amici, e anche per tutti gli altri onde evitare confusione con il fenomenale tennista spagnolo. Dopo il repentino cameo sul prestigioso palcoscenico di San Siro, nell’infuocato derby d’Italia, poche ore dopo essere atterrato a Torino, il centrocampista argentino sabato sera è stato impiegato in maniera più generosa da Allegri. Mezz’ora piena, conteggiando anche l’abbondante recupero.

Alcaraz, l'unico raggio di sole Juve

Tant’è bastato per vedere in campo un giocatore intenso e verticale, dote quest’ultima che ai bianconeri difetta da inizio stagione. Tant’è bastato per farne l’unico, tiepido, raggio di sole nel tardo pomeriggio di Verona, in una giornata invece caratterizzata da un coacervo di nubi nere a minacciare la metà campo ospite del Bentegodi. Nei ventiquattro minuti più recupero trascorsi sul rettangolo verde, l’ex Southampton ha lasciato intuire qualità che potrebbero rivelarsi decisamente utili alla squadra da qui al termine della stagione, qualità anche peculiari rispetto agli attuali compagni di reparto.

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Alcaraz, l'arma in più di Allegri

Ma, forse ancor di più, Alcaraz potrà assicurare a questa Juventus l’apporto fresco e frizzante di chi ha la mente sgombra dal vissuto del campionato finora. Arrivato nel corso del mercato invernale, e per giunta negli ultimi giorni di gennaio, il centrocampista non deve ora fare i conti con l’inevitabile scoramento dettato da una lunga e sfibrante ricorsa all’Inter senza lieto fine. Deve, semmai, sfruttare ogni occasione utile per dimostrare di valere il riscatto, certo non alle cifre fissate per trasformare il prestito in corso in trasferimento a titolo definitivo.

Ma l’eventuale investimento estivo, anche se rivisto al ribasso, sarebbe comunque sostanzioso, soprattutto se rapportato all’attuale capacità di spesa delle casse bianconere. Ogni gara sarà buona per convincere Giuntoli di aver posto le basi per un acquisto azzeccato, insomma, lui che il 21enne di La Plata lo segue dai tempi in cui uno emergeva nella mediana del Racing e l’altro si affermava dietro la scrivania al Napoli.

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Le gerarchie da scalare a centrocampo

E l’occasione, quella arrivata per buona parte della ripresa a Verona, potrebbe ripetersi allo stesso modo o in termini anche più generosi domenica prossima contro il Frosinone. Uno svincolo che può rivelarsi già importante per Alcaraz, desideroso di mettersi in mostra prima che il calendario della Juventus inizi a presentare salite ardite, come gli snodi con Napoli, Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino, Milan e Roma quasi consecutivi, dopo i rettilinei in discesa non sfruttati dalla banda di Allegri nelle ultime settimane.

L’obiettivo è continuare a scalare quelle gerarchie che, già ieri, lo hanno visto precedere Miretti, per mettere a disposizione del collettivo le sue sgasate (Rabiot e McKennie hanno iniziato a mostrare qualche crepa dal punto di vista atletico nelle ultime uscite) e anche la sua duttilità (mezzala o esterno a tutta fascia, ma in Championship nei primi sei mesi della stagione ha agito sovente da falso nueve). «Il mio ruolo? Lì dov’è la palla! Non so se risulto un giocatore disordinato, ma in campo mi piace correre», si era presentato soltanto pochi giorni fa in conferenza stampa. Svelando anche le prime richieste di Allegri: «Vuole che non perda l’umiltà né il fuoco né tutto quello che mi ha portato fino a qui». Un bagaglio che ora, alla Juventus, serve più che mai.

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Stille di Carlos Alcaraz. Charly per gli amici, e anche per tutti gli altri onde evitare confusione con il fenomenale tennista spagnolo. Dopo il repentino cameo sul prestigioso palcoscenico di San Siro, nell’infuocato derby d’Italia, poche ore dopo essere atterrato a Torino, il centrocampista argentino sabato sera è stato impiegato in maniera più generosa da Allegri. Mezz’ora piena, conteggiando anche l’abbondante recupero.

Alcaraz, l'unico raggio di sole Juve

Tant’è bastato per vedere in campo un giocatore intenso e verticale, dote quest’ultima che ai bianconeri difetta da inizio stagione. Tant’è bastato per farne l’unico, tiepido, raggio di sole nel tardo pomeriggio di Verona, in una giornata invece caratterizzata da un coacervo di nubi nere a minacciare la metà campo ospite del Bentegodi. Nei ventiquattro minuti più recupero trascorsi sul rettangolo verde, l’ex Southampton ha lasciato intuire qualità che potrebbero rivelarsi decisamente utili alla squadra da qui al termine della stagione, qualità anche peculiari rispetto agli attuali compagni di reparto.

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