Chiesa e la soluzione con Yildiz
Così è stato con l’Udinese e stavolta non ci si può nemmeno avvitare sulla pressione portata dalla staffetta con il più giovane collega Yildiz: Allegri li ha schierati insieme per uno spezzone, tra l’altro posizionandoli piuttosto vicini, con il turco nell’insolita posizione di mezzala offensiva. Con il risultato che i due han finito più per pestarsi i piedi che per ricamare il gioco, in una serata in cui è mancato - va detto - il necessario sostegno del centrocampo nella fase di impostazione. Yildiz e Chiesa sono rimasti in campo insieme, con Milik a completare un tridente che proprio tridente non era, per poco più di un quarto d’ora, poi Fede è uscito mostrando un certo disappunto e un palese nervosismo: normale per chi vorrebbe spaccare il mondo e non ci sta riuscendo come vorrebbe. Gli acciacchi gli hanno impedito fin qui di trovare continuità di rendimento e pure di impiego: nelle ultime otto partite di campionato, Chiesa per quattro volte è rimasto a casa, fuori dai convocati, e nelle restanti quattro è partito tra i titolari solo una volta, appunto lunedì sera contro l’Udinese.