Eppure, se aveva pensato a quel 4-3-3 e se in allenamento prova quella e altre soluzioni, è perché è convinto che possano funzionare. In situazioni contingenti per adesso, magari come assetto principale o come alternativa stabile al 3-5-2 nei prosssimi mesi. D’altra parte il forte interessamento per Berardi in chiusura di mercato, così come la tentazione di far tornare a gennaio anziché a giugno il Soulé che sta bruciando le tappe a Frosinone, sono indicativi del fatto che Allegri avesse e abbia in mente anche soluzioni che prevedano in campo più di due giocatori offensivi. Soluzioni che la crescita di Kean e quella di Yildiz, parlando del quale al tecnico si illuminano gli occhi, rendono sempre più allettanti anche a prescindere dal mercato (senza dimenticare le garanzie offerte da Milik).
Futuro Juve, previste le 3 punte?
D’altra parte, cambiare modulo nel corso della stagione non sarebbe certo una stranezza per Allegri, anzi: nel suo primo ciclo è stato un classico vincente. Quella Juve però era molto più esperta, solida e consapevole. La capacità della Juve attuale di continuare a maturare tatticamente e mentalmente come sta facendo sarà probabilmente la discriminante tra vedere o no un passaggio a un 4-3-3 o a un 3-4-3 con Chiesa e Kean ai lati di Vlahovic (con Milik alternativa di lusso a DV9, Yildiz ed eventualmente Soulé o Berardi a giocarsi i posti di attaccanti esterni). I presupposti ci sono e l’età molti bianconeri - Chiesa classe 1997, Vlahovic 2000, Kean 2000, Soulé 2003, Yildiz 2005 - dà un’indicazione chiara: se anche non dovesse essere in questa stagione, nel futuro juventino ci sono probabilmente tre punte. O magari quattro, come nella Juve che Allegri condusse a Scudetto, Coppa Italia e finale di Champions nel 2017.
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Allegri e la tentazione 4-3-3: perché può nascere una Juventus a tre punte
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Futuro Juve, previste le 3 punte?