In meno di mese ha già conquistato tutti nella Juventus: i compagni lo chiamano Timo e hanno già capito, dall’atteggiamento, dall’umiltà e dalla capacità di ascoltare che Weah Junior è già uno di loro. In America poi è stato subito protagonista: il gol al Real è la ciliegina su una torta che, da Los Angeles alla Florida, ha cominciato a lievitare sempre di più.
Timothy Weah, che notte a Orlando per lei...
«Davvero indimenticabile, grazie».
Primo gol in bianconero, peraltro davanti al suo pubblico, quello americano: poteva esserci un inizio migliore di avventura nella Juventus?
«Beh, che dire: sono veramente felice. La mia gioia è perché ha squadra ha battuto il Real Madrid: è una vittoria bellissima per iniziare bene la stagione. Non potevo essere in un posto migliore con una squadra migliore quindi sono solo onorato e fortunato di essere in un grande club come la Juventus. Mi sento a casa».
Tra la prima uscita stagionale con il Milan in California e il successo di Orlando con il Real Madrid c’è stato un salto in avanti a livello di intensità: è così?
«Sì, penso che quella con il Real Madrid sia stata una partita più intensa e molto difficile. Sapete, era l’ultima gara prima della fine della tournée, le gambe cominciano a essere più pesanti, tutti sono più stanchi: tuttavia penso che abbiamo disputato una ottima performance per affrontare una squadra fortissima come il Real Madrid, e penso che dopo aver battuto un rivale del genere si possa solo aspirare a qualcosa di ancora più importante. Queste gare danno autostima: penso che i ragazzi siano contenti. Io lo sono».
Ci si chiede: cosa ne pensa papà George di queste prime uscite con la Juventus?
«La prima partita è stata contro il Milan, quindi un evento speciale per tutta la famiglia. Papà era felice, tutti erano felici e anche abbastanza nervosi per la prima partita, proprio con il Milan. Ma io ho giocato bene e la squadra in modo magnifico: papà è stato contento, mi dà sempre consigli e mi dice di stare sereno».
Ormai ha preso possesso della fascia destra, ma lei in che ruolo preferisce giocare?
«Sinceramente, rispondo: ovunque l’allenatore voglia farmi giocare. Davvero, mi adeguo, sono a disposizione: gioco ovunque io possa aiutare la squadra. La mia posizione è l’esterno al momento e sto iniziando a sentirmi a mio agio con il ruolo, con i ragazzi, sto imparando il gioco della squadra. Da esterno mi esprimo al meglio e sono felice al momento, ma per come gioco sono in grado di ricoprire diverse posizioni: sono pronto per qualsiasi cosa il mister Allegri abbia bisogno».