Gli istinti del ragazzo
Già, fortissimamente Kean: nel bene e nel male. Se con la marcatura di sabato è salito a quota 8 reti stagionali, alle spalle del solo Immobile tra gli attaccanti azzurri impegnati nei principali campionati europei, l’ex Psg non è ancora riuscito ad arginare del tutto certi istinti. E l’ultimo esempio è piuttosto recente, dato che di fronte ai gialloblù era al ritorno in campo dopo i due turni di squalifica seguiti al fallo di reazione su Mancini contro la Roma, arrivato dopo appena 40” dal suo ingresso in campo all’Olimpico. Soltanto la più recente delle ingenuità, in una collezione che annovera passi falsi in bianconero (multa per il ritardo nel test estivo con l’Atletico Madrid), in azzurro (punizione da parte del ct Di Biagio ai tempi dell’Under 21) e anche all’estero (filmati di festini privati in pieno lockdown all’Everton).
I numeri del mercato
L’orizzonte più immediato, ora, impone a Kean pensieri di coppa, a causa della squalifica in campionato che lo costringerà a saltare la trasferta contro la Lazio e a lavorare per confermarsi protagonista prima con l’Inter in Coppa Italia e poi con lo Sporting in Europa League. Quindi, al termine di questa stagione, sarà tempo di tirare le somme. Il suo riscatto dall’Everton è cosa fatta, per 28 milioni cui sommare i 7 del prestito biennale e gli eventuali 3 di bonus: tanta roba, certo, ma il vercellese ha il valore aggiunto di figurare come “club trained player” per la Juventus nella lista Uefa e, gol dopo gol, sta dando un rinnovato significato all’operazione. Al punto che i radar della Premier League non hanno mai smesso di monitorarlo, anche se servirebbe una proposta (almeno) all’altezza del recente investimento per insinuare un dubbio nei bianconeri.