Pagina 2 | Cremonese-Juve, Allegri e il rebus della fascia destra

TORINO - Due tasselli inutilizzabili, Cuadrado e De Sciglio, un terzo che magari arriverà dal mercato (Maehle e Karsdorp i nomi più concreti per gennaio, Fresneda il preferito in assoluto) ma che al momento non c’è, Massimiliano Allegri si trova a dover riflettere sulla tessera con cui completare il puzzle della Juventus che mercoledì tornerà in campo in campionato a Cremona. La tessera da mettere sulla fascia destra del 3-5-2, posizione del colombiano e dell’azzurro, ancora alle prese con i rispettivi infortuni. Quattro le scelte possibili, ognuna con i propri pro e contro.

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Aké

Pro: il francese è stato il titolare nell’ultima amichevole, quella di venerdì contro lo Standard Liegi, in cui ha giocato un’ora. E’ un esterno di ruolo e, anche se nasce come ala, nella scorsa stagione ha già giocato da quinto nel 3-5-2, sia nella Next Gen sia in prima squadra, anche da titolare in Coppa Italia contro la Fiorentina. Possiede buono spunto offensivo e il dinamismo per coprire tutta la fascia.

Contro: vittima di una frattura del perone destro il 30 luglio, non ha ancora giocato una partita ufficiale e quella con lo Standard è stata la prima amichevole disputata dal primo minuto dopo uno spezzone con l’Arsenal e un tempo con il Rijeka. Non può essere in condizioni ottimali.

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Barbieri

Pro: dei quattro è quello più naturalmente portato al ruolo. Può ricoprire anche la posizione di terzino in una difesa a quattro, ma quella di esterno a tutta fascia con una difesa a tre alle spalle ne esalta dinamismo e progressione. E’ il più esperto in fase difensiva.

Contro: se è quello che conosce meglio gli aspetti difensvi del ruolo, è quello con meno esperienza in generale: solo pochi minuti in campo in prima squadra in una partita ufficiale, il 2 novembre contro il Paris Saint-Germain, quando debuttò all’88’.

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Soulé

Pro: è in ottima forma, come ha mostrato venerdì contro lo Standard Liegi, quando oltre a segnare il rigore del pareggio è stato il migliore in campo, e tecnicamente è il più talentuoso dei quattro.

Contro: esterno offensivo, trequartista o seconda punta, solo ultimamente Allegri ha iniziato a provarlo da quinto nel 3-5-2. «Sto imparando a difendere», ha detto lui, che si sta applicando con grande determinazione. La sua tenuta in fase difensiva però è un’incognita.

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McKennie

Pro: la carta a sorpresa, offerta ad Allegri dal ritorno di Rabiot che potrebbe giocare subito (senza il francese difficilmente il tecnico rinuncerebbe alla fisicità del texano in mezzo). Con 91 partite nella Juve e altrettante nello Schalke 04, ha oltre dieci volte le presenze in prima squadra degli altri tre messi insieme (10 Soulé, 6 Aké, 1 Barbieri). Ha il dinamismo necessario a coprire tutta la fascia e le sue capacità nel gioco aereo e negli inserimenti possono essere preziose in attacco.

Contro: non è un esterno di ruolo, anche se è in grado di adattarsi e in più di un’occasione Allegri lo ha utilizzato in quella posizione, sia pure più spesso in un centrocampo a quattro. Non in tutte queste occasioni è stato all’altezza, il rischio è che non riesca a dare sufficiente ampiezza.

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Aké

Pro: il francese è stato il titolare nell’ultima amichevole, quella di venerdì contro lo Standard Liegi, in cui ha giocato un’ora. E’ un esterno di ruolo e, anche se nasce come ala, nella scorsa stagione ha già giocato da quinto nel 3-5-2, sia nella Next Gen sia in prima squadra, anche da titolare in Coppa Italia contro la Fiorentina. Possiede buono spunto offensivo e il dinamismo per coprire tutta la fascia.

Contro: vittima di una frattura del perone destro il 30 luglio, non ha ancora giocato una partita ufficiale e quella con lo Standard è stata la prima amichevole disputata dal primo minuto dopo uno spezzone con l’Arsenal e un tempo con il Rijeka. Non può essere in condizioni ottimali.

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