MILANO - Ha rimandato a maggio - la sua speranza, ovviamente - l’aggancio al mito Helenio Herrera, in cima alla lista degli allenatori più vincenti della storia dell’Inter con 7 trofei (come Roberto Mancini). Scudetto, Champions, Coppa Italia e Mondiale per club sono ancora lì, ghiotte occasioni per rimpinguare il proprio palmares personale, oltre a quello nerazzurro. Fra 24 partite Simone Inzaghi diventerà il quinto allenatore per presenze dell’Inter, 208 contro le 207 di Bersellini, quindi a 213 supererà Arpad Weisz diventando il quarto di tutti i tempi alle spalle di Herrera, Mancini e Trapattoni. Per puntare al podio, Simone Inzaghi dovrà rispettare il contratto attualmente in scadenza nel 2026 e magari prolungarlo ancora, perché il “Mago”, primo, è lontano a quota 366. Inzaghi, come ha dichiarato più volte, si vede ancora a lungo in nerazzurro.
Inzaghi via dall'Inter solo per la Premier
Un domani, però, lo ha raccontato lui stesso l’ultima volta il 5 novembre, non disdegnerebbe un’esperienza in Premier League: "Il calcio inglese è molto affascinante, piace a tutti gli allenatori, mi intriga. Non nego che c'è stata la possibilità in passato, anche quando ero alla Lazio, però stavo bene a Roma e ora sto bene all'Inter". Quel giorno era la vigilia di Inter-Arsenal di Champions. La scorsa stagione, mentre Inzaghi si avviava a vincere lo scudetto della seconda stella, fecero un pensiero su di lui il Manchester United e il Chelsea. Niente di fatto. Inter-Arsenal del 6 novembre, vinta 1-0 dai nerazzurri, però, ha aggiunto una pretendente alla lista. I Gunners, infatti, hanno fatto pervenire a Inzaghi e il suo entourage degli apprezzamenti sul suo lavoro.