City-Inter, Inzaghi studia il piano anti-Haaland: l'assist dalle convocazioni

Il 18 settembre i nerazzurri saranno a Manchester per la prima giornata di Champions: gli inglesi non perdono in casa da sei anni, ma...

Il livello - con tutto il rispetto - si alzerà e da Vitinha, Krstovic e Retegui, si passerà, dopo Djuric del Monza, al signor Erling Brault Haaland (in attesa di Morata e Abraham). L’Inter è andata alla sosta con una prova sontuosa contro l’Atalanta, in cui è stato esaltato il gioco espresso dalla squadra di Simone Inzaghi, la sua fluidità con posizioni mai omologate, la forma realizzativa di Marcus Thuram. Ma c’è un altro aspetto che ha sicuramente reso felice il tecnico nerazzurro: la fase difensiva della squadra, dopo le incertezze di Marassi alla prima giornata, figlie di alcune sbavature viste anche durante le amichevoli estive, è tornata quella che nello scorso campionato aveva permesso a Sommer (e Audero) di chiudere la Serie A con ben 21 clean-sheets (19 lo svizzero, 2 l’ex dodicesimo, oggi al Como). Dai 6 tiri in porta concessi al Genoa, si è passati ai 3 del Lecce (di cui uno solo veramente insidioso, sventato da Sommer nel recupero) e 1 all’Atalanta (Zappacosta al 15’ del primo tempo).

L'Inter torna a non subire: ora c'è la prova Haaland

Insomma, il muro difensivo dell’Inter, che aveva terminato il campionato scorso con soli 22 gol incassati, è stato rialzato. Un fattore fondamentale in vista dell’inizio della Champions che vedrà i nerazzurri in casa di una delle grandi favorite, il Manchester City del bomber norvegese. Haaland, come spesso gli è capito nelle ultime annate, è partito fortissimo e nelle prime tre giornate di Premier League ha segnato la bellezza di 7 gol: 1 al Chelsea e poi due triplette a Ipswich e West Ham. L’Inter dovrà ovviamente cercare di gestire il centravanti, ma sarà tutto il City da limitare, visto che i campioni d’Inghilterra nelle tre partite sopracitate hanno segnato in tutto 9 gol con 48 tiri (ben 23 solo col West Ham), 18 dei quali nello specchio.

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Inter, City quasi imbattibile in casa

Inzaghi avrà due settimane piene per studiare le novità del Manchester City, affrontato - come noto - nella finale di Champions League della stagione ’22-23. L’Inter perse 1-0, ma fece un’ottima figura, riuscendo a frenare la potenza di fuoco degli uomini di Guardiola (7 tiri complessivi, 4 in porta) e controllando Haaland, ben marcato da Acerbi, aiutato nei raddoppi da Bastoni, che lo ridussero a una sola conclusione verso Onana. Il piano gara ovviamente sarà diverso per il 18 settembre, in primis perché non si giocherà una finale in campo neutro, ma all’Etihad Stadium, dove il City non perde quasi mai. In Premier l’ultimo ko casalingo risale al 12 novembre 2022 (1-2 col Brentford, vincitore al 98’); in Champions addirittura dal 19 settembre 2018, prima giornata del girone, col Lione che passò per 2-1.

Inzaghi e le mosse anti City

Insomma, per tornare a casa con un risultato positivo ci sarà bisogno della migliore Inter e di una difesa al limite della perfezione. In questo senso, la sosta potrà aiutare Inzaghi visto che, tolti Bastoni, Dimarco e Dumfries, tutti gli altri elementi della linea difensiva, il portiere, i centrali e gli esterni, saranno alla Pinetina ad allenarsi. Di fatto, almeno tre titolari e... mezzo saranno a disposizione di Inzaghi per due settimane piene: Sommer, Pavard, Acerbi e Darmian che si giocherà il posto a Manchester con Dumfries. Ma potranno studiare il City - oltre al Monza ovviamente, il primo avversario nel weekend del 14-15 settembre - anche Josep Martinez, Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto e il neo arrivato Palacios.

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Il livello - con tutto il rispetto - si alzerà e da Vitinha, Krstovic e Retegui, si passerà, dopo Djuric del Monza, al signor Erling Brault Haaland (in attesa di Morata e Abraham). L’Inter è andata alla sosta con una prova sontuosa contro l’Atalanta, in cui è stato esaltato il gioco espresso dalla squadra di Simone Inzaghi, la sua fluidità con posizioni mai omologate, la forma realizzativa di Marcus Thuram. Ma c’è un altro aspetto che ha sicuramente reso felice il tecnico nerazzurro: la fase difensiva della squadra, dopo le incertezze di Marassi alla prima giornata, figlie di alcune sbavature viste anche durante le amichevoli estive, è tornata quella che nello scorso campionato aveva permesso a Sommer (e Audero) di chiudere la Serie A con ben 21 clean-sheets (19 lo svizzero, 2 l’ex dodicesimo, oggi al Como). Dai 6 tiri in porta concessi al Genoa, si è passati ai 3 del Lecce (di cui uno solo veramente insidioso, sventato da Sommer nel recupero) e 1 all’Atalanta (Zappacosta al 15’ del primo tempo).

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Insomma, il muro difensivo dell’Inter, che aveva terminato il campionato scorso con soli 22 gol incassati, è stato rialzato. Un fattore fondamentale in vista dell’inizio della Champions che vedrà i nerazzurri in casa di una delle grandi favorite, il Manchester City del bomber norvegese. Haaland, come spesso gli è capito nelle ultime annate, è partito fortissimo e nelle prime tre giornate di Premier League ha segnato la bellezza di 7 gol: 1 al Chelsea e poi due triplette a Ipswich e West Ham. L’Inter dovrà ovviamente cercare di gestire il centravanti, ma sarà tutto il City da limitare, visto che i campioni d’Inghilterra nelle tre partite sopracitate hanno segnato in tutto 9 gol con 48 tiri (ben 23 solo col West Ham), 18 dei quali nello specchio.

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