Zhang (per ora) si tiene l’Inter: siamo alle firme. Ma il mercato sarà a zero

Accordo con Pimco: passo necessario per restituire a Oaktree i 380 milioni avuti in prestito

Un prestito tira l’altro. Senza investire, ma sfruttando la forza del marchio Inter, Suning ha trovato un’altra stampella per tenersi il club. Grazie a Pimco, azienda statunitense di gestione globale degli investimenti, i cinesi liquideranno Oaktree (che era disposta a prolungare l’accordo in scadenza il 20 maggio per un altro anno) e si garantiranno altro tempo per trovare un acquirente, probabilmente saudita considerato che sin da inizio anno da quell’area erano emersi importanti interessamenti per il club. L’unica strategia dietro a questa mossa è quella di prendere tempo (l’accordo con Pimco, che garantirà tra i 420 e i 430 milioni, sarà triennale) anche alla luce della congiuntura astrale che potrebbe portare entro pochi mesi l’Inter ad avere uno stadio di proprietà, asset fondamentale nella valutazione di una società calcistica. Infatti il club nerazzurro, oltre ad aver esteso l’esclusiva sui terreni bloccati a Rozzano fino a gennaio, attende giugno per esaminare il progetto di Webuild legato alla ristrutturazione di San Siro con il Comune che già si è detto disposto a cedere il diritto di superficie dello stadio ai club.

Al lavoro per le firme sull'accordo

Come anticipato dal Sole 24Ore, gli avvocati di Suning (Latham & Watkins) e di Pimco (Dla Piper) sono al lavoro per completare i documenti e le firme sull’accordo saranno apposte tra mercoledì e venerdì, giusto in tempo per mettere insieme tutti i tasselli del puzzle entro la dead line di lunedì 20 maggio, quando andranno restituiti a Oaktree i 380 milioni (interessi compresi) legati al prestito fatto nel maggio 2021 alla Grand Tower Sarl, holding con sede in Lussemburgo che detiene il controllo del club.

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Inter, calciomercato a saldo zero

Zhang ha sfruttato al meglio il volano dato dal mix dei risultati ottenuti dalla squadra (in primis la finale di Champions conquistata un anno fa) unito alla partenza della nuova Champions, ancora più ricca per le partecipanti, nonché del Mondiale per club voluto dalla Fifa a cui i nerazzurri si sono già qualificati. Il tutto, senza dimenticare che in cassa sono rimasti pure un ottantina di milioni del prestito di Oaktree, altro ossigeno per Suning che ha potuto immettere denaro nell’Inter senza spenderlo di tasca propria. In questo gioco a incastri, come sottolineato, la proprietà cinese può contare sulla forza del brand in suo possesso: il nuovo status dell’Inter può attrarre investitori che possono garantire quanto chiede Zhang per uscire di scena, vale a dire 1,3 miliardi di euro, non a caso, cento milioni più di quanto valutato il Milan nel passaggio tra Elliott e RedBird. L’accordo con Pimco, oltre a chiudere la partnership con Oaktree, permette a Beppe Marotta, responsabile dell’area tecnica, di uscire dal limbo in cui era avvolta la società nelle ultime settimane. Poco cambia a livello operativo per il ds Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin: il mercato in entrata dovrà essere a saldo zero ed eventuali acquisti dovranno essere bilanciati dalle cessioni. Una formula che, grazie anche al lavoro fatto da Simone Inzaghi (martedì premiato a Piacenza, sua città natale), ha garantito - dopo il campionato vinto da Conte - un altro scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe alla proprietà cinese. Per questo, in attesa di una nuova età dell’oro magari finanziata da soldi arabi, Suning - quando cederà il passo - lascerà comunque ottimi ricordi del suo passaggio in Italia.

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Un prestito tira l’altro. Senza investire, ma sfruttando la forza del marchio Inter, Suning ha trovato un’altra stampella per tenersi il club. Grazie a Pimco, azienda statunitense di gestione globale degli investimenti, i cinesi liquideranno Oaktree (che era disposta a prolungare l’accordo in scadenza il 20 maggio per un altro anno) e si garantiranno altro tempo per trovare un acquirente, probabilmente saudita considerato che sin da inizio anno da quell’area erano emersi importanti interessamenti per il club. L’unica strategia dietro a questa mossa è quella di prendere tempo (l’accordo con Pimco, che garantirà tra i 420 e i 430 milioni, sarà triennale) anche alla luce della congiuntura astrale che potrebbe portare entro pochi mesi l’Inter ad avere uno stadio di proprietà, asset fondamentale nella valutazione di una società calcistica. Infatti il club nerazzurro, oltre ad aver esteso l’esclusiva sui terreni bloccati a Rozzano fino a gennaio, attende giugno per esaminare il progetto di Webuild legato alla ristrutturazione di San Siro con il Comune che già si è detto disposto a cedere il diritto di superficie dello stadio ai club.

Al lavoro per le firme sull'accordo

Come anticipato dal Sole 24Ore, gli avvocati di Suning (Latham & Watkins) e di Pimco (Dla Piper) sono al lavoro per completare i documenti e le firme sull’accordo saranno apposte tra mercoledì e venerdì, giusto in tempo per mettere insieme tutti i tasselli del puzzle entro la dead line di lunedì 20 maggio, quando andranno restituiti a Oaktree i 380 milioni (interessi compresi) legati al prestito fatto nel maggio 2021 alla Grand Tower Sarl, holding con sede in Lussemburgo che detiene il controllo del club.

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