Il ruolo degli steward
«Altre figure essenziali per il conseguimento degli illeciti scopi sono gli steward. Per ottenerne la collaborazione, il direttivo, sempre a inizio stagione, si rivolge ad uno dei loro massimi responsabili, Michele Araldi». Questa una sua dichiarazione in sede di SIT rilasciate in data 13 febbraio 2020: «Caravita e Beretta mi dissero esplicitamente che avrei dovuto dare una mano alla curva negli accessi allo stadio; l’incontro si concluse quasi subito perché bloccai sul nascere questo genere di discorso, riferendo che la richiesta era assolutamente irricevibile». Nonostante il rifiuto, la Curva «aggirerà l’ostacolo, trovando altri modi per ottenere la collaborazione di diversi steward». E per proteggere i propri affari, la Curva per combattere la concorrenza di numerosi bagarini, ha organizzato «una sorta di servizio di “ronda” volta ad allontanare i citati bagarini». La Procura elenca quindi le modalità con cui i tifosi senza titolo vengono introdotti all’interno dello stadio. Per esempio «un’ora prima dell’apertura al pubblico, una media di 70-90 ultras fa ingresso nell’impianto sportivo per introdurre coreografie, striscioni, bandiere, tamburi e megafoni. Tale accesso viene spesso effettuato senza vidimare elettronicamente gli abbonamenti ai tornelli, ma attraverso la porta di servizio opportunamente aperta dagli stewards. In tal modo, le tessere non utilizzate vengono raccolte e poi date in prestito a terze persone dietro pagamento di una cifra che varia di volta in volta».
Le intercettazioni audio/video effettuate nella saletta interna del Baretto «hanno permesso poi di accertare numerosi esborsi di denaro da parte dei fruitori dei predetti ingressi a Debora Turiello. Una volta effettuato il pagamento, i soggetti vengono raggruppati ed accompagnati presso il cancello d’ingresso». Un flusso abbondante di tifosi senza alcun titolo o biglietti di settori diversi, ha come naturale conseguenza problemi sul piano della sicurezza.
"Quando ho cercato di bloccare i tifosi..."
Questa l’intercettazione telefonica dell’11 gennaio 2020 durante Inter-Atalanta fra Bosetti e il delegato alla sicurezza dello stadio dell’Inter, Paolo Bordogna: «I tuoi al primo anello verde... è palese il fatto che son tutti seduti, sia sulle scale che sui seggiolini... son tutti in piedi e non va bene», dice Bordogna a Bosetti, aggiungendo: «Devono levarsi dalla scala, sennò mi crea problemi!». Dopodiché vengono riportate delle dichiarazioni di diversi steward. Alcuni «hanno motivato la loro disponibilità nei confronti della Curva come una sorta di tacito patto secondo il quale, in cambio di tali favori, gli ultras si sarebbero impegnati ad evitare sfondamenti o altre azioni violente nei loro confronti». Racconta uno steward: «Accade qualche volta che un tifoso da me conosciuto come Bosetti mi indichi delle persone da far accedere dalla “Scala 23” pur non avendone titolo. Quando a volte ho cercato di bloccare fisicamente i tifosi che non avevano titolo, ho ricevuto in cambio offese, strattonamenti e spinte». Un altro risponde così: «A volte è successo che se, ad esempio, tardavo ad aprire la porta perché non ero certo di quali fossero le persone autorizzate dai capi unità, questi tifosi della Curva si agitavano, dicendomi “Tu devi aprire, devi stare attento, altrimenti non ti faccio lavorare più». La Procura conclude: «Appare evidente che il presentarsi come Curva Nord da parte di 4-5 elementi, oltre tutto noti per il loro background criminale di un certo spessore, appare come un tentativo di intimidazione finalizzato al raggiungimento di illeciti scopi, nel quale la minaccia, sebbene implicita, è del tutto evidente e rappresentata dalla indiscussa pericolosità degli autori della richiesta; le attività illustrate hanno ovviamente procurato alla Curva ingenti guadagni economici».
Gli avvocati di Inter e Milan chiamati in Procura
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