Curva Inter, il Cavallo di Troia e le minacce: "Non ti faccio più lavorare"

Non solo la gestione dei biglietti, ma anche metodi violenti all'interno dello stadio: i passaggi a riguardo nei documenti dell’indagine

Gli esponenti di Curva Nord e Curva Sud gestivano anche gli ingressi a San Siro (almeno) nei loro settori. Altro che biglietti nominali, tornelli e controlli degli steward. Il pallino, stando alle carte dell’inchiesta “Doppia Curva”, era in mano agli ultras. Ci sono diversi passaggi nei documenti dell’indagine portata avanti dal gip Santoro che spiegano come venivano smistati biglietti e tessere, ma anche i metodi violenti con cui gli ultras si ponevano nei confronti degli steward.

Curva Inter, la gestione Bosetti

Come si può leggere nella sezione “Gestione titoli d’ingresso e accesi illeciti”, per quanto concerne il lato Curva Nord, viene evidenziato dalla Procura come «il gestore occulto degli ingressi illeciti allo stadio e del traffico di biglietti e abbonamenti» sia Renato Bosetti, ovviamente inserito fra i 19 ultras fermati lunedì. Si legge: «Da quanto accertato nel corso dell’attività di indagine, il motivo principale del reclutamento di Bosetti sembra essere proprio la sua elevata competenza e la sua rete di conoscenze nell’ambito del bagarinaggio e degli ingressi abusivi allo stadio». L’istituzione dei biglietti nominativi (c.d. decreto Pisanu 2007), ha costretto le curve a trovare nuove strategie per continuare a lucrare sugli ingressi allo stadio. L’ex leader della Nord, Vittorio Boiocchi (ucciso nell’ottobre del 2022) rimodella le modalità di guadagno e a individua Bosetti come l’uomo a cui affidare la gestione anche perché, nonostante i suoi precedenti, Bosetti è presidente di un Inter Club ufficialmente riconosciuto (Old Fans) e ha dunque libertà di muoversi in ambiti societari.

"Bosetti è il perfetto Cavallo di Troia"

Per la Curva Nord, si legge nell’inchiesta, «Bosetti è il perfetto “Cavallo di Troia”. Bosetti può contare su una fitta e consolidata rete di conoscenze nell’ambiente degli steward, la cui collaborazione è elemento imprescindibile per la realizzazione di un ulteriore flusso illecito di denaro, quello proveniente dall’introduzione di tifosi privi di biglietto». La Procura evidenzia poi le diverse fonti di lucro di questo sistema: «1) l’accaparramento e rivendita di biglietti a prezzo maggiorato; 2) l’accaparramento e la rivendita per singoli eventi sportivi di tessere di abbonamento per l’intera stagione intestate ad individui che evidentemente non ne hanno il reale possesso; 3) l’illecito ingresso (previo corrispettivo in denaro) di tifosi privi di alcun titolo, grazie alla predetta complicità di steward compiacenti».

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L'effetto Covid

La chiusura degli stadi a metà stagione ’19-20 e in quella successiva, causata dall’emergenza sanitaria, «ha aumentato la sete di guadagni della Curva. L’idea maturata da Beretta (altro responsabile in manette, ndr) e Boiocchi sarebbe quella di far leva nuovamente sulla società per ottenere agevolazioni sull’acquisto di grossi quantitativi di abbonamenti a prezzo scontato, giocando la carta del danno causato dalle partite che si sono giocate a porte chiuse». Bosetti si avvale della collaborazione di Debora Turiello, alla quale viene assegnato il compito di contabile della “biglietteria” della Curva Nord, con una sorta di ufficio personale in una saletta interna del Baretto, il luogo di ritrovo degli ultras nerazzurri. Bosetti insieme a Beretta, vengono presentati al “responsabile dei ricavi da stadio” di allora dell’Inter, Luca Innocenti, dallo storico leader della Nord, Franco Caravita. Innocenti, oggi al Torino, viene interrogato nel febbraio 2020 e racconta: «Lo scopo della presentazione era far conoscere al nuovo direttivo chi fosse il referente della biglietteria e a chi in particolare si dovessero rivolgere in caso di necessità o bisogno coi biglietti». In più «volevano sapere da me se avessero potuto avere uno sconto, sapere che “margine” c’era per ottenere qualcosa, qualche agevolazione, specificando che le loro erano delle semplici richieste e non da intendersi come minacce». Innocenti non concede sconti e chiude la porta ad agevolazioni. La Curva cercherà allora altre strade.  "Innocenti mette in luce alcune situazioni "atipiche" nella gestione dei rapporti con gli ultras che sussistevano prima del suo avvento in società a cui egli stesso ha posto fine con decisione, attirandosi l'odio della curva da cui è scaturito un comprensibile stato di preoccupazione", scrivono a chiare lettere gli inquirenti.

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Il ruolo degli steward

«Altre figure essenziali per il conseguimento degli illeciti scopi sono gli steward. Per ottenerne la collaborazione, il direttivo, sempre a inizio stagione, si rivolge ad uno dei loro massimi responsabili, Michele Araldi». Questa una sua dichiarazione in sede di SIT rilasciate in data 13 febbraio 2020: «Caravita e Beretta mi dissero esplicitamente che avrei dovuto dare una mano alla curva negli accessi allo stadio; l’incontro si concluse quasi subito perché bloccai sul nascere questo genere di discorso, riferendo che la richiesta era assolutamente irricevibile». Nonostante il rifiuto, la Curva «aggirerà l’ostacolo, trovando altri modi per ottenere la collaborazione di diversi steward». E per proteggere i propri affari, la Curva per combattere la concorrenza di numerosi bagarini, ha organizzato «una sorta di servizio di “ronda” volta ad allontanare i citati bagarini». La Procura elenca quindi le modalità con cui i tifosi senza titolo vengono introdotti all’interno dello stadio. Per esempio «un’ora prima dell’apertura al pubblico, una media di 70-90 ultras fa ingresso nell’impianto sportivo per introdurre coreografie, striscioni, bandiere, tamburi e megafoni. Tale accesso viene spesso effettuato senza vidimare elettronicamente gli abbonamenti ai tornelli, ma attraverso la porta di servizio opportunamente aperta dagli stewards. In tal modo, le tessere non utilizzate vengono raccolte e poi date in prestito a terze persone dietro pagamento di una cifra che varia di volta in volta».

Le intercettazioni audio/video effettuate nella saletta interna del Baretto «hanno permesso poi di accertare numerosi esborsi di denaro da parte dei fruitori dei predetti ingressi a Debora Turiello. Una volta effettuato il pagamento, i soggetti vengono raggruppati ed accompagnati presso il cancello d’ingresso». Un flusso abbondante di tifosi senza alcun titolo o biglietti di settori diversi, ha come naturale conseguenza problemi sul piano della sicurezza.

"Quando ho cercato di bloccare i tifosi..."

Questa l’intercettazione telefonica dell’11 gennaio 2020 durante Inter-Atalanta fra Bosetti e il delegato alla sicurezza dello stadio dell’Inter, Paolo Bordogna: «I tuoi al primo anello verde... è palese il fatto che son tutti seduti, sia sulle scale che sui seggiolini... son tutti in piedi e non va bene», dice Bordogna a Bosetti, aggiungendo: «Devono levarsi dalla scala, sennò mi crea problemi!». Dopodiché vengono riportate delle dichiarazioni di diversi steward. Alcuni «hanno motivato la loro disponibilità nei confronti della Curva come una sorta di tacito patto secondo il quale, in cambio di tali favori, gli ultras si sarebbero impegnati ad evitare sfondamenti o altre azioni violente nei loro confronti». Racconta uno steward: «Accade qualche volta che un tifoso da me conosciuto come Bosetti mi indichi delle persone da far accedere dalla “Scala 23” pur non avendone titolo. Quando a volte ho cercato di bloccare fisicamente i tifosi che non avevano titolo, ho ricevuto in cambio offese, strattonamenti e spinte». Un altro risponde così: «A volte è successo che se, ad esempio, tardavo ad aprire la porta perché non ero certo di quali fossero le persone autorizzate dai capi unità, questi tifosi della Curva si agitavano, dicendomi “Tu devi aprire, devi stare attento, altrimenti non ti faccio lavorare più». La Procura conclude: «Appare evidente che il presentarsi come Curva Nord da parte di 4-5 elementi, oltre tutto noti per il loro background criminale di un certo spessore, appare come un tentativo di intimidazione finalizzato al raggiungimento di illeciti scopi, nel quale la minaccia, sebbene implicita, è del tutto evidente e rappresentata dalla indiscussa pericolosità degli autori della richiesta; le attività illustrate hanno ovviamente procurato alla Curva ingenti guadagni economici».

Gli avvocati di Inter e Milan chiamati in Procura

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Le minacce della Grassi a Di Nardo

Sul lato ingressi e forzature con gli steward, non è da meno la Curva Sud. Una sintesi del loro “operato” è descritta nel capitolo “L’aggressione allo steward Nardo Di Maio” avvenuta il 7 novembre 2023 prima di Milan-Psg con protagonisti Roberta Grassi, perquisita lunedì, una sorta di Turiello rossonera, dunque la contabile della Sud, e l’ultras Daniele Cataldo. La vicenda è emersa tramite l’attività d’intercettazione dell’utenza in uso a Grassi che ha permesso di captare una conversazione con il padre (RIT 2307/23, progressivo 380), nella quale «la donna, con soddisfazione», che pur venduto il suo biglietto, era «consapevole di essere in grado di entrare nello stadio anche senza». Questa la spiegazione data al padre: «Quando siamo arrivati con il gruppo, entro per prima, proprio nel tornello con Daniele, mi han chiamato gli steward, arriva questo qua, tutto atteggiato, romano, poi oltretutto mi prende per un braccio e mi fa: “Devi uscire”... gli faccio: “Prego? Vuoi vedere che è più facile se vai fuori te?”... e Daniele gli ha detto: “Chiamami il responsabile, perdi pure il lavoro!». Interrogato, lo steward Di Maio ha «risposto che aveva provveduto a fermare e invitare fuori dallo stadio una donna priva di biglietto, entrata facendo la “doppietta” con la complicità di un uomo che, dopo un primo approccio velatamente intimidatorio, ha espresso in maniera più esplicita la minaccia: “Lascia perdere altrimenti ti faccio perdere il posto di lavoro”».

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Gli esponenti di Curva Nord e Curva Sud gestivano anche gli ingressi a San Siro (almeno) nei loro settori. Altro che biglietti nominali, tornelli e controlli degli steward. Il pallino, stando alle carte dell’inchiesta “Doppia Curva”, era in mano agli ultras. Ci sono diversi passaggi nei documenti dell’indagine portata avanti dal gip Santoro che spiegano come venivano smistati biglietti e tessere, ma anche i metodi violenti con cui gli ultras si ponevano nei confronti degli steward.

Curva Inter, la gestione Bosetti

Come si può leggere nella sezione “Gestione titoli d’ingresso e accesi illeciti”, per quanto concerne il lato Curva Nord, viene evidenziato dalla Procura come «il gestore occulto degli ingressi illeciti allo stadio e del traffico di biglietti e abbonamenti» sia Renato Bosetti, ovviamente inserito fra i 19 ultras fermati lunedì. Si legge: «Da quanto accertato nel corso dell’attività di indagine, il motivo principale del reclutamento di Bosetti sembra essere proprio la sua elevata competenza e la sua rete di conoscenze nell’ambito del bagarinaggio e degli ingressi abusivi allo stadio». L’istituzione dei biglietti nominativi (c.d. decreto Pisanu 2007), ha costretto le curve a trovare nuove strategie per continuare a lucrare sugli ingressi allo stadio. L’ex leader della Nord, Vittorio Boiocchi (ucciso nell’ottobre del 2022) rimodella le modalità di guadagno e a individua Bosetti come l’uomo a cui affidare la gestione anche perché, nonostante i suoi precedenti, Bosetti è presidente di un Inter Club ufficialmente riconosciuto (Old Fans) e ha dunque libertà di muoversi in ambiti societari.

"Bosetti è il perfetto Cavallo di Troia"

Per la Curva Nord, si legge nell’inchiesta, «Bosetti è il perfetto “Cavallo di Troia”. Bosetti può contare su una fitta e consolidata rete di conoscenze nell’ambiente degli steward, la cui collaborazione è elemento imprescindibile per la realizzazione di un ulteriore flusso illecito di denaro, quello proveniente dall’introduzione di tifosi privi di biglietto». La Procura evidenzia poi le diverse fonti di lucro di questo sistema: «1) l’accaparramento e rivendita di biglietti a prezzo maggiorato; 2) l’accaparramento e la rivendita per singoli eventi sportivi di tessere di abbonamento per l’intera stagione intestate ad individui che evidentemente non ne hanno il reale possesso; 3) l’illecito ingresso (previo corrispettivo in denaro) di tifosi privi di alcun titolo, grazie alla predetta complicità di steward compiacenti».

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