Pagina 0 | Inter, il tesoro della Nord dietro l'omicidio. E il racket parcheggi continua

Si procede. La commissione parlamentare antimafia, considerando gli intrecci con la 'ndrangheta e il clan Bellocco, acquisirà gli atti dell'inchiesta di Milano che ha portato lunedì allo tsunami che ha travolto i vertici delle Curve Nord e Sud, e nei prossimi giorni verranno valutate eventuali audizioni in merito alla vicenda. Colloqui che ha invece iniziato già ieri Marcello Viola, procuratore capo di Milano che ha convocato i legali di Inter e Milan - non indagate - nell'ambito del “procedimento di prevenzione” attivato anche per evitare di arrivare al commissariamento dei due club. E' necessario infatti proseguire, anzi, approfondire ancora di più, quella collaborazione con le istituzioni per eliminare (cercare di...) le infiltrazioni malavitose che da anni stanno gestendo le tifoserie (non solo di Inter e Milan) e risolvere le criticità organizzative presenti, leggi i rapporti fra ultras e figure delle due società. In particolare nell’Inter, visto che negli atti i pm Storari e Ombra hanno scritto che «esponenti» nerazzurri sono arrivati «persino a negare di essere stati pesantemente minacciati».

Le tappe

Non ci sono tempi o scadenze, ha riferito la Procura, anzi, l’incontro di ieri, come hanno confermato i due club, è il primo di una lunga serie che servirà, appunto, per risolvere le varie situazioni. Perché, come ha sottolineato in serata il presidente della Lazio, Claudio Lotito, «bisogna solamente assumere una posizione chiara, scegliere tra la legalità e il consenso e per i club è assolutamente obbligatorio scegliere la legalità che comporta l’allontanamento di tutti quei soggetti che usano il calcio come fonte di profitto». Milan e Inter - che lo stesso Viola lunedì aveva indicato come «parti danneggiate» -, per questioni di riservatezza, hanno preferito non rivelare il tema dell’incontro di ieri con la Procura (che presto ascolterà come persone informate dei fatti i vari Simone Inzaghi, Zanetti, Skriniar, Calabria e forse pure Calhanoglu e Barella), ma hanno entrambe confermato la proprietà serenità e la totale apertura a collaborare con gli inquirenti. Il Milan lunedì aveva diramato una nota ufficiale nella quale ribadiva «massima collaborazione per fornire qualsiasi documentazione richiesta», mentre per l’Inter si era esposto il presidente Beppe Marotta martedì: «Siamo a totale disposizione della magistratura: lo eravamo prima e a maggior ragione ora attraverso i nostri legali: l’Inter è una società integerrima, che agisce in modo trasparente e questi sono i presupposti per non temere nulla». L'Inter ha per altro ribadito agli inquirenti quanto aveva già riportato nella memoria difensiva inviata alla Procura il 30 aprile, quando erano emerse le prime notizie su infiltrazioni criminali nel tifo organizzato, dove aveva illustrato come ogni concessione fatta alla Curva Nord, come i biglietti, era sempre stata coordinata con la Digos.


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Il tesoro del negozio della Nord

Silenzi e Daspo. La giornata di ieri si è sviluppata su due binari per quanto concerne l’avanzamento dell’inchiesta scattata lunedì che ha portato alla custodia cautelare di 19 capi ultras. Per quanto concerne gli interrogatori già iniziati nella giornata di mercoledì con i silenzi di, fra gli altri, Francesco Lucci e Andrea Beretta (accusato dell'omicidio dell'esponente della 'ndrangheta Antonio Bellocco, ultras nerazzurro), ieri è stato il turno dei leader delle due Curve, Luca Lucci, capo della Sud, e Marco Ferdico della Nord. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip Domenico Santoro. E la stessa linea è stata tenuta anche dagli altri tre interrogati, ovvero Mauro Nepi, Francesco Intagliata e Matteo Norrito.

Oggi sono previsti i colloqui degli ultimi tre ultras in carcere, così come delle tre persone ai domiciliari. Nel frattempo, però, è stata quasi tutta notificata la prima tranche di Daspo emessi dal questore di Milano, Bruno Megale, in relazione ovviamente alla stessa inchiesta della Procura milanese. Si tratta di ventiquattro Daspo tra i 3 e i 10 anni - dati ai fratelli Lucci e Beretta, per esempio -, a cui dovrebbero seguire decine di altri provvedimenti in tempi relativamente brevi. Per altro hanno un Daspo, e dunque non potranno entrare allo stadio per seguire le partite, anche due dei tre eletti del nuovo direttivo della Curva Nord scelti nella riunione andata in scena ieri presso il Baretto di San Siro. Si tratta di Nino Ciccarelli, storica figura della Nord, Gianni Borriello (detto “Gianni Fish”) e Ivan Luraschi. I primi due erano già presenti nell’ultimo direttivo. Per altro, restando in ambito Curva Nord, in un'integrazione della richiesta di misura nell'inchiesta sugli ultras datata 16 settembre, si legge come Ferdico e Bellocco volevano estromettere Beretta da uno dei precedenti direttivi e appropriarsi «del merchandising della Curva Nord, fonte di reddito per lui con il negozio "We Are Milano"». Il 23 luglio, come raccontato dallo stesso Beretta e ricostruito dagli investigatori, fu convocato a casa di Bellocco a Pioltello (Milano) e nei box incontrò due emissari dello stesso clan Bellocco, che gli avrebbero rivolto «concrete intimidazioni». L'ormai ex capo ultrà ha messo a verbale di essere scampato a più «tentativi di portare a termine il suo omicidio» e che «doveva essere colpito con arma da fuoco e sotterrato». Beretta però anticipò il rivale, uccidendolo il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio (Milano).

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Il racket dei parcheggi continua indisturbato

Gli arresti in massa dei vertici delle due Curve e la mega inchiesta sul mondo ultras e i suoi “affari” non hanno spaventato determinati personaggi. Striscia la Notizia, infatti, ha mandato in onda un servizio nel quale vengono pizzicati alcuni posteggiatori abusivi - già beccati prima di Milan-Liverpool del 17 settembre - a San Siro nella serata del primo ottobre in occasione di Inter-Stella Rossa, dunque solamente 24 ore dopo il terremoto di lunedì. Come se nulla fosse. Il costo per i tagliandi - dei bigliettini senza alcun valore fiscale - Dai 30 ai 40 euro; prezzo richiesto anche a chi ha parcheggiato l'auto sulle strisce blu pagando regolarmente il ticket comunale (per evitare così la multa da 42 euro).

L'inviato del tg satirico di Canale5 ha cercato di intervistare uno dei posteggiatori abusivi che però è stato da lì a poco avvicinato e fermato dall'intervento della polizia in borghese. Striscia ha fatto poi vedere di aver tenuto d’occhio anche dei bagarini per diverse settimane, mostrando alcuni estratti raccolti prima di Milan-Lecce del 27 settembre: «Il prezzo dipende dal settore, primo arancio e rosso; il primo rosso viene 100 euro, li compriamo 30 giorni prima e li abbiamo per tutte le partite, sempre in questo settore». Durante il servizio sono stati acquistati anche alcuni gadget e delle bevande, ma solo circa metà degli esercizi commerciali ha rilasciato lo scontrino fiscale.

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