Procedimento di prevenzione contro Inter e Milan
La Procura di Milano ha avviato un procedimento di prevenzione nei confronti di Inter e Milan in parallelo alla maxi inchiesta sulle tifoserie organizzate dei due club che non sono indagati. Le società dovranno dimostrare in un contradditorio di aver tagliato i legami con gli ultras e di aver predisposto modelli organizzativi per evitare infiltrazioni nei business collaterali al calcio come biglietteria, parcheggi, merchandising che sono al centro dell'inchiesta di polizia di stato, Gico e Scico della guardia di finanza. In caso contrario i pubblici ministeri potrebbero chiedere alla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano di disporre l'amministrazione giudiziaria nei confronti dei club con l'obiettivo di affidarle a un commissario per 'bonificare' la situazione.
"Potere intimidatorio della Curva Nord sull'Inter"
In alcune conversazioni intercettate agli atti dell'inchiesta che ha portato oggi all'esecuzione di 19 misure cautelari nei confronti di capi ultras si evince che "il potere intimidatorio della Curva (Nord ndr) sia capace di spingere, addirittura il club a non favorire alcuna categoria di tifosi pur di non scontentare gli ultras poiché essi, in caso contrario sarebbero capaci di reazioni violente". È quanto si legge nella ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro, che oggi ha portato all'esecuzione delle 19 misure cautelari di cui 16 in carcere e 3 ai domiciliari per diversi esponenti delle curve di Milan e Inter. Inoltre "emerge chiaramente una situazione di timore e preoccupazione nei confronti della Curva qualora i suoi capi non vedessero le proprie richieste accontentate" anche nel periodo delle restrizioni per il Covid tanto da preferire "non emettere alcun tipo di abbonamento per non correre il rischio che gli ultras ne restino esclusi", con il timore "che 'poi questi ti vengono a prendere a casa'".