Vlahovic à la Higuain, Mbangula per Savona: da favola a favola
La Juventus di Motta dimostra di aver acquisito una consapevolezza tattica imparagonabile rispetto alla confusione degli anni scorsi e un cinismo altrettanto pauroso quanto brutale per gli avversari. Perché, come contro il Como, Locatelli azzanna un pallone sulla trequarti avversaria trasformandolo in un'occasione d'oro, Yildiz imbecca Vlahovic che sembra Higuain, stop e gol in spaccata anticipando tre avversari e il portiere in uscita disperata. Il check Var stavolta non trova mignoli o ascelle in offside, Locatelli tocca pulito il pallone nonostante la rotolata di Duda e il sorriso ironico di Vlahovic non si trasforma in ghigno: non c'è niente per poter annullare il vantaggio bianconero al 28'. Gol e controllo della partita altro mantra di Motta: l'avversario si riversa avanti e alla prima occasione utile ripartenza letale a chiudere virtualmente la partita già prima dell'intervallo, ed è un contropiede da manuale. Ancora Locatelli a recuperare nella sua trequarti, Savona si propone e serve Cambiaso che allarga a Mbangula, cross e proprio l'esordiente dal 1' sulla destra corona una cavalcata di 70 metri con il colpo di testa a incrociare che Vlahovic non arriva a sfiorare e che si deposita in rete. Da favola a favola, 2-0 negli spogliatoi.
Mbangula show, Vlahovic non perdona. Kalulu-Rouhi-Anghelé, triplo esordio
Si riparte con il Verona alla disperata, ma mostrare il fianco a questa Juventus non si può: Mbangula mette la freccia a sinistra, punta nell'uno contro uno Tchatchoua dopo averlo disinnescato per tutto il primo tempo e brucia il belga in velocità, in piena area, scivolata sciagurata e rigore solare. Dal dischetto Vlahovic non perdona e sigilla partita, 3-0 e doppietta al 53'. Girandola di cambi per Zanetti che però non produce pericoli, Di Gregorio sembra godersi un surplus di ferie in campo fatta eccezione per una respinta su Tengstedt. Motta aspetta gli ultimi venti minuti per Douglas Luiz: esce Mbangula, Yildiz passa a sinistra con il brasiliano sottopunta. Nel finale c'è spazio per un triplo esordio in bianconero: tocca anche a Rouhi assaggiare la prima squadra, vent'anni e al suo confronto l'ingresso del ventiquattrenne Kalulu sembra quello di un veterano, anche perché a chiudere gli ingressi in campo c'è quello di Anghelè, 2005 come Yildiz e talento da vendere, la Next Thing bianconera.