La Juve schianta anche il Verona: Vlahovic fa Higuain, Savona fa...Mbangula!

Impressionante dimostrazione di forza della squadra di Motta: doppietta da bomber vero per il serbo intervallata dal gol dell'esordiente dal primo minuto, bianconeri primi da soli
La Juve schianta anche il Verona: Vlahovic fa Higuain, Savona fa...Mbangula!© Getty Images

Giovanissima e solida, sicura dei suoi mezzi e spietata: anche a Verona la Juventus di Motta mette in scena la stessa impressionante performance ammirata una settimana fa contro il Como, unendo la freschezza di una linea mai così verde alla certezza dei propri mezzi tipica dell'esperienza. E in questo scenario l'errore del singolo svanisce in fretta, metabolizzato dall'organismo squadra, e tutte le componenti performano al meglio, anche andando oltre le proprie potenzialità. Come Mbangula, ala esplosiva che non fa rimpiangere quel Chiesa fuori rosa: dopo il gol e assist all'esordio, altro assist al Bentegodi e penalty procurato. E c'è chi il proprio potenziale semplicemente lo conferma, con una serenità mai vista dai tempi di Firenze, segnando sia un gol da vero killer d'area sia un rigore di pura freddezza: Dusan Vlahovic, il 9 della Juventus che è tornato a far sognare tutto il popolo bianconero e a riportare in vetta da sola la Vecchia Signora. Nel mezzo, la favola di Savona che, come Mbangula alla prima giornata, bagna l'esordio da titolare con un gol sognato settanta metri, quelli corsi per iniziare e chiudere l'azione. Un giovane dopo l'altro, aspettando Koop e Sancho: questa Juventus fa paura dentro e fuori dal campo.

Juve mai vista, Motta riscrive i record. Cambiaso play totale

Motta riscrive i suoi record: con Savona (21) e Fagioli (23) al posto di Thuram (23) e Weah (24) non solo in campo di nuovo non ci va nessuno oltre i 27 anni, come all'esordio col Como, ma addirittura l'età media della Juventus si abbassa ancora, risultando la più giovane di sempre. E con sei undicesimi italiani. Cambiaso, alzato sulla linea d'attacco, continua nel suo ruolo di playmaker totale, passando attraverso tutte le azioni bianconere; il Verona risponde ad altissima intensità tenendo di più il possesso e riuscendo anche a farsi pericolosa con Suslov e Mosquera, con Gatti - confermato capitano - e Bremer che confermano la grande intesa di inizio stagione. Squillo anche della Juve prima del ventesimo, ci prova a giro Locatelli da fuori area, Montipò vola a mettere in angolo con una gran parata.

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Vlahovic à la Higuain, Mbangula per Savona: da favola a favola

La Juventus di Motta dimostra di aver acquisito una consapevolezza tattica imparagonabile rispetto alla confusione degli anni scorsi e un cinismo altrettanto pauroso quanto brutale per gli avversari. Perché, come contro il Como, Locatelli azzanna un pallone sulla trequarti avversaria trasformandolo in un'occasione d'oro, Yildiz imbecca Vlahovic che sembra Higuain, stop e gol in spaccata anticipando tre avversari e il portiere in uscita disperata. Il check Var stavolta non trova mignoli o ascelle in offside, Locatelli tocca pulito il pallone nonostante la rotolata di Duda e il sorriso ironico di Vlahovic non si trasforma in ghigno: non c'è niente per poter annullare il vantaggio bianconero al 28'. Gol e controllo della partita altro mantra di Motta: l'avversario si riversa avanti e alla prima occasione utile ripartenza letale a chiudere virtualmente la partita già prima dell'intervallo, ed è un contropiede da manuale. Ancora Locatelli a recuperare nella sua trequarti, Savona si propone e serve Cambiaso che allarga a Mbangula, cross e proprio l'esordiente dal 1' sulla destra corona una cavalcata di 70 metri con il colpo di testa a incrociare che Vlahovic non arriva a sfiorare e che si deposita in rete. Da favola a favola, 2-0 negli spogliatoi.

Mbangula show, Vlahovic non perdona. Kalulu-Rouhi-Anghelé, triplo esordio

Si riparte con il Verona alla disperata, ma mostrare il fianco a questa Juventus non si può: Mbangula mette la freccia a sinistra, punta nell'uno contro uno Tchatchoua dopo averlo disinnescato per tutto il primo tempo e brucia il belga in velocità, in piena area, scivolata sciagurata e rigore solare. Dal dischetto Vlahovic non perdona e sigilla partita, 3-0 e doppietta al 53'. Girandola di cambi per Zanetti che però non produce pericoli, Di Gregorio sembra godersi un surplus di ferie in campo fatta eccezione per una respinta su Tengstedt. Motta aspetta gli ultimi venti minuti per Douglas Luiz: esce Mbangula, Yildiz passa a sinistra con il brasiliano sottopunta. Nel finale c'è spazio per un triplo esordio in bianconero: tocca anche a Rouhi assaggiare la prima squadra, vent'anni e al suo confronto l'ingresso del ventiquattrenne Kalulu sembra quello di un veterano, anche perché a chiudere gli ingressi in campo c'è quello di Anghelè, 2005 come Yildiz e talento da vendere, la Next Thing bianconera.

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Giovanissima e solida, sicura dei suoi mezzi e spietata: anche a Verona la Juventus di Motta mette in scena la stessa impressionante performance ammirata una settimana fa contro il Como, unendo la freschezza di una linea mai così verde alla certezza dei propri mezzi tipica dell'esperienza. E in questo scenario l'errore del singolo svanisce in fretta, metabolizzato dall'organismo squadra, e tutte le componenti performano al meglio, anche andando oltre le proprie potenzialità. Come Mbangula, ala esplosiva che non fa rimpiangere quel Chiesa fuori rosa: dopo il gol e assist all'esordio, altro assist al Bentegodi e penalty procurato. E c'è chi il proprio potenziale semplicemente lo conferma, con una serenità mai vista dai tempi di Firenze, segnando sia un gol da vero killer d'area sia un rigore di pura freddezza: Dusan Vlahovic, il 9 della Juventus che è tornato a far sognare tutto il popolo bianconero e a riportare in vetta da sola la Vecchia Signora. Nel mezzo, la favola di Savona che, come Mbangula alla prima giornata, bagna l'esordio da titolare con un gol sognato settanta metri, quelli corsi per iniziare e chiudere l'azione. Un giovane dopo l'altro, aspettando Koop e Sancho: questa Juventus fa paura dentro e fuori dal campo.

Juve mai vista, Motta riscrive i record. Cambiaso play totale

Motta riscrive i suoi record: con Savona (21) e Fagioli (23) al posto di Thuram (23) e Weah (24) non solo in campo di nuovo non ci va nessuno oltre i 27 anni, come all'esordio col Como, ma addirittura l'età media della Juventus si abbassa ancora, risultando la più giovane di sempre. E con sei undicesimi italiani. Cambiaso, alzato sulla linea d'attacco, continua nel suo ruolo di playmaker totale, passando attraverso tutte le azioni bianconere; il Verona risponde ad altissima intensità tenendo di più il possesso e riuscendo anche a farsi pericolosa con Suslov e Mosquera, con Gatti - confermato capitano - e Bremer che confermano la grande intesa di inizio stagione. Squillo anche della Juve prima del ventesimo, ci prova a giro Locatelli da fuori area, Montipò vola a mettere in angolo con una gran parata.

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