La giornata di ieri
La giornata di ieri si è aperta con una serie di scritte contro Israele comparse nella notte sulle mura del palazzo della Regione e del Comune di Udine. Alcuni negozianti, per precauzione, hanno deciso di chiudere le serrande, mentre altri hanno continuato a lavorare, nella speranza che il corteo - a cui hanno preso parte oltre alla comunità palestinese 85 associazioni - si tenesse in tranquillità. E così è stato: i manifestanti si sono riuniti alle 17.30 in Piazza della Repubblica, per poi sfilare nelle principali arterie della città in direzione di Piazza XX Settembre. Tra i timori delle autorità, vi era la possibilità che alcuni infiltrati - intenti a provocare scontri - provassero a deviare il percorso del corteo verso lo stadio. Fortunatamente, non è servito alcun intervento delle forze dell’ordine, con i manifestanti che hanno seguito con rigore il percorso concordato con le autorità. Nessuna sommossa nelle aree in prossimità di uno stadio per metà vuoto - visti i soli 11.700 biglietti venduti su 25.000 disponibili, di cui 500 destinati ai bambini delle Scuole Calcio del territorio - nemmeno nel post partita. Contrariamente a quanto accaduto nella gara di andata, con diversi sostenitori italiani girati di schiena per protesta al momento dell’inno nazionale israeliano, a Udine i fischi - pochi e frammentati - di alcuni tifosi sono stati sovrastati dagli applausi.