"Inzaghi? Non devo chiarire niente": Spalletti, il caso Inter e Israele

Le parole del ct alla vigilia della sfida tra Italia ed Israele valida per la quarta giornata di Nations League: "Fagioli merita spazio perché si sta impegnando e sa giocare a calcio"

UDINE - Lunedì sera (pre 20:45) l'Italia di Luciano Spalletti ospiterà Israele nella quarta giornata del Gruppo 2 della Nations League, un'occasione da cogliere per gli Azzurri per provare una fuga contando che la Francia seconda (-1) ed il Belgio terzo (-3) si affronteranno a Bruxelles: "A Udine mi sono trovato benissimo - ha esordito il ct in conferenza stampa -. Ho avuto a che fare con molti presidenti forti, come il patron Pozzo. Sono contento di disputare una partita in questo stadio. Sono una buona squadra. Sarà una partita carica di difficoltà. All'andata ci hanno fatto vedere che sanno giocare a calcio. Ci sarà da stare in ordine, in equilibrio. Sceglieremo la formazione migliore per questa gara. Questo gruppo sta lavorando con grande impegno verso la retta via del sudore, del sacrificio e dell'attaccamento alla maglia. Sono ragazzi che ci fanno vedere delle belle cose. La difficoltà è che qualsiasi crescita non è mai facile. Bisogna saper proporre sempre quello che fai e sapere che un episodio può cambiare tutto".

Su Israele Vicario e Fagioli

"Quanto conosciamo Israele? Li conosciamo tutti. Ci sono 2-3 molto forti e abbiamo dedicato loro anche un'attenzione video. Sanno giocare a calcio e nel reparto della metà campo hanno qualità tecniche importanti. Spero che la squadra riesca a prendere in mano la partita. Sono una squadra che a volte aspetta con un blocco basso unico, mentre altre volte ti viene a prendere. Bisognerà interpretare i loro collocamenti. Dovremo saper fare un po' di superiorità intorno alla palla, senza sostare e dare punti di riferimento. Vicario gioca? Sì, giocherà. Può essere un'occasione per Fagioli? Fagioli è un calciatore che merita spazio perché si sta impegnando e sa giocare a calcio. La formazione però la darò domani. Può giocare con Ricci? Possono giocare insieme. Entrambi sanno fare i centrocampisti. Ho dato a loro il ruolo di davanti alla difesa. Devono saper giocare bene a pallone e avere questa facilità di cambiare la direzione della palla appena la ricevono. La palla deve rimbalzare da una parte all'altra del campo", ha concluso Spalletti.

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Il ritorno a Udine e la questione Ultras

"Un aspetto in cui possiamo migliorare è capire che a volte gli episodi possono buttare all’aria la qualità di gioco, il gioco di squadra e tutto ciò che hai direzionato in maniera corretta. Bisogna sapere che c’è anche questo rischio - aggiunge - Bisogna essere pronti a quelle che sono le loro qualità che sono molte. Hanno tecnica in mezzo al campo, hanno dei palleggiatori e il rischio di subire delle ripartenze attraverso la loro qualità è alto. Grossomodo è una cosa che si fa quella di pensare di essere organizzati per la formazione. Però poi ci sono i tempi ravvicinati tra le partite. Abbiamo ancora più di 24 ore a disposizione, per cui continuiamo a tenere monitorata la situazione. Sono stato benissimo a Udine, mi emozionerò a tornare. È stato un posto che mi ha cresciuto sotto tutti gli aspetti, sia dal lato sportivo che umano. È una città civilissima, con gente per bene. Ho tantissimi amici che domani saranno a vedere la partita allo stadio”. Ai microfoni del Tg1 il ct Azzurro è tornato anche sulla vicenda Inzaghi-Ultras: "Io non devo chiarire niente a nessuno, ho solo risposto a una domanda su come mi comporto io in certe situazioni", ha aggiunto Spalletti ai microfoni di Vivo Azzurro Tv.

Sulla scarsa affluenza e la situazione geopolitica

La situazione geopolitica, i conflitti, la concomitante manifestazione pro Palestina, l'obbligo di presentarsi con larghissimo anticipo, sono le cause della scarsa affluenza di spettatori per Italia-Israele di domani sera. La vendita si è conclusa alle 12: sono 11.700 i biglietti staccati di cui 1.300 per bambini e ragazzi nell'ambito delle attività di promozione della Figc nelle scuole calcio. Le parole di Spalltti: "Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più, perché io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire".

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Vicario: "Emotivamente sarà qualcosa di forte"

Serata speciale anche per Guglielmo Vicario. Il portiere del Tottenham, cresciuto ad Udine, per la prima volta entrerà al ‘Friuli’ con la maglia azzurra: “Dal punto di vista personale è un grande traguardo. È lo stadio dove da bambino-tifoso andavo tutte le domeniche. Domani in tribuna ci saranno la mia famiglia e tanti amici a sostenere la Nazionale. A livello emotivo sarà qualcosa di forte, che mi rende orgoglioso del percorso fatto”.

Sulla partita

"È una squadra molto rapida e tecnica, non danno certezze su quella che può essere l’interpretazione di come stare in campo: cambiano, difendono a quattro o a tre, hanno diverse caratteristiche e peculiarità. Bisogna stare attenti soprattutto alle ripartenze, avendo loro giocatori molto rapidi e tecnici. Dovremo essere concentrati e posizionati bene in campo, sappiamo che dobbiamo fare la partita davanti al nostro pubblico e, come è giusto che sia, l’attenzione deve essere su noi stessi e su come approcceremo il match cercando di fare risultato - aggiunge - L’obiettivo è confermarsi come gruppo, cercando di riportare in campo quello che abbiamo fatto nelle prime tre partite. Confermarsi dal punto di vista del risultato ci darebbe un’ulteriore spinta nell’affrontare le ultime due gare di novembre. Dobbiamo andare chiari e dritti verso l’obiettivo, è una partita importante e difficile e bisogna farsi trovare pronti”.

La conferenza di Vicario

"Quanto mi sento migliorato in Inghilterra? È un'esperienza diversa sotto tanti punti di vista. Parliamo di un'altra cultura, un calcio diverso. È un bagaglio d'esperienza che fa parte del percorso di un atleta decide di intraprendere. Il ritmo e alto, così come l'intensità. Partecipare per il primo anno a una competizione europea mi sta insegnando. Quanto sono contento che giocherò domani? Sono molto contento. Ovviamente l'ho saputo ora e posso dire che sarà una doppia emozione visto che lo farò a Udine dove sono cresciuto", ha aggiunto Vicario in conferenza stampa.

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UDINE - Lunedì sera (pre 20:45) l'Italia di Luciano Spalletti ospiterà Israele nella quarta giornata del Gruppo 2 della Nations League, un'occasione da cogliere per gli Azzurri per provare una fuga contando che la Francia seconda (-1) ed il Belgio terzo (-3) si affronteranno a Bruxelles: "A Udine mi sono trovato benissimo - ha esordito il ct in conferenza stampa -. Ho avuto a che fare con molti presidenti forti, come il patron Pozzo. Sono contento di disputare una partita in questo stadio. Sono una buona squadra. Sarà una partita carica di difficoltà. All'andata ci hanno fatto vedere che sanno giocare a calcio. Ci sarà da stare in ordine, in equilibrio. Sceglieremo la formazione migliore per questa gara. Questo gruppo sta lavorando con grande impegno verso la retta via del sudore, del sacrificio e dell'attaccamento alla maglia. Sono ragazzi che ci fanno vedere delle belle cose. La difficoltà è che qualsiasi crescita non è mai facile. Bisogna saper proporre sempre quello che fai e sapere che un episodio può cambiare tutto".

Su Israele Vicario e Fagioli

"Quanto conosciamo Israele? Li conosciamo tutti. Ci sono 2-3 molto forti e abbiamo dedicato loro anche un'attenzione video. Sanno giocare a calcio e nel reparto della metà campo hanno qualità tecniche importanti. Spero che la squadra riesca a prendere in mano la partita. Sono una squadra che a volte aspetta con un blocco basso unico, mentre altre volte ti viene a prendere. Bisognerà interpretare i loro collocamenti. Dovremo saper fare un po' di superiorità intorno alla palla, senza sostare e dare punti di riferimento. Vicario gioca? Sì, giocherà. Può essere un'occasione per Fagioli? Fagioli è un calciatore che merita spazio perché si sta impegnando e sa giocare a calcio. La formazione però la darò domani. Può giocare con Ricci? Possono giocare insieme. Entrambi sanno fare i centrocampisti. Ho dato a loro il ruolo di davanti alla difesa. Devono saper giocare bene a pallone e avere questa facilità di cambiare la direzione della palla appena la ricevono. La palla deve rimbalzare da una parte all'altra del campo", ha concluso Spalletti.

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