Un ragazzo di Rotterdam che si fa strada all’Ajax è già di per sé una notizia: se poi lo fa bruciando le tappe, diventando a nemmeno 18 anni un punto di forza della difesa ajacide, allora siamo di fronte a un potenziale fenomeno. Jorrel Hato in questo momento è molto più di un difensore centrale: è la prova tangibile con cui l’Ajax rivendica la capacità di saper ancora formare e lanciare giovani. Il caos societario dell’ultimo anno, unito a risultati sul campo non all’altezza e alla contemporanea crescita di una forte concorrenza interna non solo per la lotta al titolo, ma anche per la specialità della casa, ovvero la formazione dei giovani (leggi AZ Alkmaar), ha fatto crollare l’autostima di un ambiente che solo quest’estate sembra aver finalmente ritrovato stabilità.
Hato: gli inizi e il boom
Classe 2006, origini di Curaçao e di Capo Verde, Hato è cresciuto nello Sparta Rotterdam, il club più antico d’Olanda, passando poi all’età di 12 anni all’Ajax. 12 anni, un’età in cui il salto di qualità nella formazione di un giocatore può davvero fare la differenza: ed è esattamente quello che è successo con Hato, che nel giro di quattro anni ha scalato le categorie giovanili dell’Ajax, arrivando nel 2022 alla formazione “Jong”, la seconda squadra, stabilmente militante nella Eerste Divisie, la seconda serie locale. Qui ad appena 16 anni, gioca con regolarità, contro attaccanti molto più esperti e completando su campi magari poco glamour ma sicuramente formativi la propria formazione. In questo periodo trova come compagni di squadra il neomilanista Silvano Vos e soprattutto Lorenzo Lucca, spesso e volentieri aggregato allo Jong Ajax nella sua breve esperienza olandese. In questi casi però è sempre decisivo un incontro: nel caso di Hato, si tratta di John Heitinga, che oltre a essere a quel tempo l’allenatore dello Jong Ajax ha anche una notevole esperienza da difensore centrale da mettere a disposizione dei suoi allievi migliori.