Hato, il fenomeno del futuro che Giuntoli segue da tempo: asta in arrivo

L’Ajax gli ha da poco rinnovato il contratto fino al 2028, è tra i finalisti al Golden Boy 2024: lascerà il segno negli anni a venire
Hato, il fenomeno del futuro che Giuntoli segue da tempo: asta in arrivo© Getty Images for DFB

Un ragazzo di Rotterdam che si fa strada all’Ajax è già di per sé una notizia: se poi lo fa bruciando le tappe, diventando a nemmeno 18 anni un punto di forza della difesa ajacide, allora siamo di fronte a un potenziale fenomeno. Jorrel Hato in questo momento è molto più di un difensore centrale: è la prova tangibile con cui l’Ajax rivendica la capacità di saper ancora formare e lanciare giovani. Il caos societario dell’ultimo anno, unito a risultati sul campo non all’altezza e alla contemporanea crescita di una forte concorrenza interna non solo per la lotta al titolo, ma anche per la specialità della casa, ovvero la formazione dei giovani (leggi AZ Alkmaar), ha fatto crollare l’autostima di un ambiente che solo quest’estate sembra aver finalmente ritrovato stabilità.

Hato: gli inizi e il boom

Classe 2006, origini di Curaçao e di Capo Verde, Hato è cresciuto nello Sparta Rotterdam, il club più antico d’Olanda, passando poi all’età di 12 anni all’Ajax. 12 anni, un’età in cui il salto di qualità nella formazione di un giocatore può davvero fare la differenza: ed è esattamente quello che è successo con Hato, che nel giro di quattro anni ha scalato le categorie giovanili dell’Ajax, arrivando nel 2022 alla formazione “Jong”, la seconda squadra, stabilmente militante nella Eerste Divisie, la seconda serie locale. Qui ad appena 16 anni, gioca con regolarità, contro attaccanti molto più esperti e completando su campi magari poco glamour ma sicuramente formativi la propria formazione. In questo periodo trova come compagni di squadra il neomilanista Silvano Vos e soprattutto Lorenzo Lucca, spesso e volentieri aggregato allo Jong Ajax nella sua breve esperienza olandese. In questi casi però è sempre decisivo un incontro: nel caso di Hato, si tratta di John Heitinga, che oltre a essere a quel tempo l’allenatore dello Jong Ajax ha anche una notevole esperienza da difensore centrale da mettere a disposizione dei suoi allievi migliori.

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Il più giovane lanciere dopo Seedorf

E Hato indubbiamente lo è: l’attuale assistente di Slot al Liverpool gli consegna un minutaggio regolare nello Jong per poi, una volta chiamato in fretta e furia nel gennaio 2023 al capezzale della prima squadra, ritenerlo pronto ad assaggiare l’ebbrezza della Johan Cruijff Arena. Arriva il debutto in KNVB Cup, poi quello in Eredivisie, e Hato a 16 anni e 335 giorni diventa il terzo più giovane a vestire la maglia ajacide dopo Seedorf e Gravenberch: se non è un’investitura questa... Paradossalmente, i risultati non all’altezza dell’Ajax 23-24, che in difesa aveva ceduto Timber all’Arsenal, hanno creato le condizioni migliori perchè un talento del genere potesse emergere appieno. La cosa si è vista soprattutto durante il lungo interim di van’t Schip, dove Hato è diventato titolare inamovibile, dimostrando di saper reggere l’impatto col calcio dei grandi sia come difensore centrale mancino sia all’occorrenza anche come laterale sinistro, dando la sensazione di poter ricoprire con disinvoltura anche la posizione di difensore di sinistra (per i più tecnici, “braccetto”) in un’ipotetica difesa a tre.

Hato sotto la guida di Farioli

Farioli, l’attuale allenatore dell’Ajax, sa di avere per le mani un diamante grezzo: Hato è un difensore in grado di lasciare il segno negli anni a venire, con alcuni aspetti su cui lavorare (il colpo di testa, per sua stessa ammissione) e in parallelo la fretta che il mercato internazionale inevitabilmente mette addosso a talenti così chiari, in realtà bisognosi più che mai di spiccare il volo solo una volta pronti, al momento giusto e verso la destinazione giusta. Il contratto con l’Ajax appena rinnovato fino al 2028 è una dichiarazione d’intenti, la presenza tra i finalisti del Golden Boy 2024 è insieme un traguardo prestigioso da celebrare e un trampolino verso possibili e ancora più grandi traguardi.

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Un ragazzo di Rotterdam che si fa strada all’Ajax è già di per sé una notizia: se poi lo fa bruciando le tappe, diventando a nemmeno 18 anni un punto di forza della difesa ajacide, allora siamo di fronte a un potenziale fenomeno. Jorrel Hato in questo momento è molto più di un difensore centrale: è la prova tangibile con cui l’Ajax rivendica la capacità di saper ancora formare e lanciare giovani. Il caos societario dell’ultimo anno, unito a risultati sul campo non all’altezza e alla contemporanea crescita di una forte concorrenza interna non solo per la lotta al titolo, ma anche per la specialità della casa, ovvero la formazione dei giovani (leggi AZ Alkmaar), ha fatto crollare l’autostima di un ambiente che solo quest’estate sembra aver finalmente ritrovato stabilità.

Hato: gli inizi e il boom

Classe 2006, origini di Curaçao e di Capo Verde, Hato è cresciuto nello Sparta Rotterdam, il club più antico d’Olanda, passando poi all’età di 12 anni all’Ajax. 12 anni, un’età in cui il salto di qualità nella formazione di un giocatore può davvero fare la differenza: ed è esattamente quello che è successo con Hato, che nel giro di quattro anni ha scalato le categorie giovanili dell’Ajax, arrivando nel 2022 alla formazione “Jong”, la seconda squadra, stabilmente militante nella Eerste Divisie, la seconda serie locale. Qui ad appena 16 anni, gioca con regolarità, contro attaccanti molto più esperti e completando su campi magari poco glamour ma sicuramente formativi la propria formazione. In questo periodo trova come compagni di squadra il neomilanista Silvano Vos e soprattutto Lorenzo Lucca, spesso e volentieri aggregato allo Jong Ajax nella sua breve esperienza olandese. In questi casi però è sempre decisivo un incontro: nel caso di Hato, si tratta di John Heitinga, che oltre a essere a quel tempo l’allenatore dello Jong Ajax ha anche una notevole esperienza da difensore centrale da mettere a disposizione dei suoi allievi migliori.

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