L'ancora di Yamal: i genitori e gli amici
Una parte fondamentale del percorso di crescita di Yamal è rappresentata sicuramente dai genitori, a proposito dei quali ha parlato così: "Penso molto ai miei genitori. Hanno sofferto molto con me e sono sempre stati al mio fianco. Erano loro che mi portavano alle partite quando ero piccolo. Quando abbiamo battuto la Francia mi piaceva immaginare quanto sarebbero stati felici, perché avevamo vinto ed il mio gol aveva inciso tanto". Non sono mancati i riferimenti agli amici di infanzia, con cui ha dato i primi calci al pallone: "Impari tanto dalla strada, giocando con gli amici. Ecco da dove viene il mio guardare in una direzione ed andare verso l'altra. I miei amici stanno impazzendo e la partita con la Francia è stata esplosiva. Mi hanno detto che nella mia strada a Matarò tutti gridavano il mio nome. Se verranno a vedermi? Alcuni lo faranno, ma altri non riusciranno a farlo. Proverò a portarne qualcuno".
Le amicizie in nazionale e con Carvajal...
Yamal ha coltivato molti legami con i compagni, senza perdere la concentrazione necessaria in un percorso così importante: "Qui c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Inoltre riusciamo a fare ciò che in Spagna ci risulta assolutamente difficile: uscire a fare una passeggiata e la gente non ti dice nulla. Ho legato molto con Nico (Williams, ndr) e Fermìn (Lopez, ndr), ma anche con Laporte, Morata... Carvajal? Qui c'è un grande sindacato. Non ci concentriamo sul fatto se qualcuno gioca per l'Atletico, il Real o il Villarreal. Siamo una squadra, una nazionale e quello che cerchiamo è dare tutto per il nostro compagno di squadra". Si è parlato anche di uno scherzoso corteggiamento di mercato da parte di un suo compagno di squadra: "Se Carvajal mi ha chiesto di firmare per il Real Madrid? No, no, gioco sempre nel Barcellona".