“Non gli ho dato importanza”: Yamal gela Rabiot e svela il retroscena Chiesa

La nuova stella della nazionale spagnola, alla vigilia della finale di Euro 2024, festeggia i 17 anni: “Ciò che contava era aiutare la squadra”

"Habla, habla", tradotto "parla, parla", le uniche due parole rivolte indirettamente alle videocamere nel post-partita da Lamine Yamal a colui che aveva gettato benzina sul già ardente fuoco della semifinale tra Spagna e Francia. L'ex bianconero Rabiot aveva ben pensato di accendere la miccia di uno dei fenomeni della Spagna, sostenendo: "Se Yamal vuole giocare la finale dovrà fare molte più cose di quelle che ha fatto vedere finora". Detto, fatto. Sguardo alla porta, ignorando la presenza del centrocampista francese nel suo spettro visivo, e sinistro di precisione alle spalle di Maignan che contribuisce in maniera decisiva al passaggio della Spagna in finale di Euro 2024, in programma domani sera all'Olympiastadion contro l'Inghilterra. Nel frattempo Yamal si gode il suo 17° compleanno proprio alla vigilia della sua partita più importante, concedendosi ai microfoni di MARCA analizzando il suo percorso finora straordinario e puntando un occhio al brillante futuro che lo attende.

La crescita e il gol contro la Francia

Yamal, davanti alla sua torta di compleanno e ai giornalisti, ha parlato della sua crescita, calcistica e non, della sua abitudine particolare verso la Francia: "Sono cambiato molto, sia come persona che nel modo di giocare. Ho acquisito molta fiducia verso me stesso e sono cresciuto fisicamente. Sono molto contento del cambiamento che ho fatto. I gol contro la Francia? Ne ho segnati molti. Mi hanno mandato il gol così tante volte che sembrava non fosse mio. Ho ricevuto tanti messaggi di affetto che mi hanno reso molto felice". A proposito di fiducia, il talento spagnolo ne ha tanta e l'ha dimostrato proprio con il gol contro i francesi, di cui ha parlato così: "C'è una foto in cui inizio già a correre poco dopo il tiro. Quando colpisci la palla in quel modo sai che sarà gol o comunque andrà verso la porta. Ho scelto di tirare dal momento in cui ho visto ci fosse spazio, ho alzato la testa ed ho visto la porta. Lì ho capito che avrei potuto farcela ed ho avuto fortuna che la palla sia finita in rete".

Il botta e risposta Rabiot-Yamal

Le dichiarazioni rilasciate alla vigilia della sfida contro la Spagna dall'ex centrocampista bianconero hanno infiammato e non poco la semifinale di Euro 2024. Non sono difatti mancate le domande in merito alla frecciatina mediatica scagliata da Rabiot nei confronti del giovane Lamine Yamal, che ha commentato così la vicenda: "Quando giochi non pensi a queste cose né presti attenzione a chi hai di fronte. Ciò che contava era passare e soprattutto aiutare la squadra. Nient'altro. Non gli ho dato tanto importanza. Il messaggio di Rabiot? Ho ascoltato la conferenza stampa, senza ulteriori indugi. Ho pensato a concentrarmi sulla partita e per me era importante raggiungere la finale. E ce l'abbiamo fatta".

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L'ancora di Yamal: i genitori e gli amici

Una parte fondamentale del percorso di crescita di Yamal è rappresentata sicuramente dai genitori, a proposito dei quali ha parlato così: "Penso molto ai miei genitori. Hanno sofferto molto con me e sono sempre stati al mio fianco. Erano loro che mi portavano alle partite quando ero piccolo. Quando abbiamo battuto la Francia mi piaceva immaginare quanto sarebbero stati felici, perché avevamo vinto ed il mio gol aveva inciso tanto". Non sono mancati i riferimenti agli amici di infanzia, con cui ha dato i primi calci al pallone: "Impari tanto dalla strada, giocando con gli amici. Ecco da dove viene il mio guardare in una direzione ed andare verso l'altra. I miei amici stanno impazzendo e la partita con la Francia è stata esplosiva. Mi hanno detto che nella mia strada a Matarò tutti gridavano il mio nome. Se verranno a vedermi? Alcuni lo faranno, ma altri non riusciranno a farlo. Proverò a portarne qualcuno".

Le amicizie in nazionale e con Carvajal...

Yamal ha coltivato molti legami con i compagni, senza perdere la concentrazione necessaria in un percorso così importante: "Qui c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Inoltre riusciamo a fare ciò che in Spagna ci risulta assolutamente difficile: uscire a fare una passeggiata e la gente non ti dice nulla. Ho legato molto con Nico (Williams, ndr) e Fermìn (Lopez, ndr), ma anche con Laporte, Morata... Carvajal? Qui c'è un grande sindacato. Non ci concentriamo sul fatto se qualcuno gioca per l'Atletico, il Real o il Villarreal. Siamo una squadra, una nazionale e quello che cerchiamo è dare tutto per il nostro compagno di squadra". Si è parlato anche di uno scherzoso corteggiamento di mercato da parte di un suo compagno di squadra: "Se Carvajal mi ha chiesto di firmare per il Real Madrid? No, no, gioco sempre nel Barcellona".

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L'Inghilterra e le potenzialità della Spagna

Yamal ha risposto anche in merito al modus operandi da adottare per cercare di battere la nazionale allenata da Southgate, in un match tutt'altro che facile con gli inglesi in cerca della rivincita per la finale di Euro 2020 persa contro l'Italia: "Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo, come contro la Germania o la Francia. Gestire la palla e controllare il gioco in ogni momento. Credo che siamo i migliori in questo e nessuno potrà fermarci se ci riusciamo. Stiamo vedendo che non ci sono altre squadre come la Spagna nel giocare la palla. Stiamo facendo bene e aggiungere l'intensità giustà sarà fondamentale. Senza sarà difficile vincere". La Spagna non partiva tra le favorite di Euro 2024, quantomeno fino all'inizio della competizione, e il talento spagnolo ha analizzato la situazione: "Già prima degli Europei avevamo avvertito fiduca nelle potenzialità del gruppo e che potevamo essere favoriti, anche se le persone non la pensavano così. Si diceva che non saremmo stati tra le prime cinque squadre, per noi era assurdo. C'è voluto un po' ma tutti quelli che saliranno sul carro saranno i benvenuti".

Gli elogi a Rodri e Morata

Yamal si è soffermato sulle qualità di alcuni connazionali, in particolar modo sulle eccezionali doti tecniche di Rodri in mezzo al campo e sul capitano Alvaro Morata: "Come tutti sanno Rodri è il migliore nel suo ruolo, uno dei migliori giocatori al mondo. È un pezzo molto importante. Senza di lui si giocherebbe in tutt'altro modo e non ci sarebbe controllo. È vero che tra me e Nico c'è molta verticalità, ma lui è quello che c'è sempre, che riceve tutti i palloni e dà gioco alla squadra. È sicuramente uno dei calciatori più importanti della squadra". Ha proseguito poi su Morata: "Alvaro? Lui è il capitano, quello che aiuta tutti e dà tutto in campo. Nella prima partita ha aperto le marcature con un goal, che ci ha dato la fiducia di cui avevamo bisogno. È molto importante per noi".

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Lo scomodo paragone con Messi

Non mancano ovviamente i paragoni con il giocatore più rappresentativo della storia del Barcellona, Lionel Messi, a cui Yamal ha risposto con la giusta cautela: "Cerco di essere Lamine. Cerco di convincere le persone a riconoscermi per ciò che sono. Alla fine paragonarti al miglior giocatore della storia è una cosa che non ti aiuterà, perché non sarò mai come lui. Cerco di essere me stesso, che la gente mi riconosca da Lamine Yamal e basta. Ho sempre cercato di restare con i piedi per terra. Pensare al calcio, e solo al calcio, e divertirmi con la mia famiglia dopo le partite. Non dò molta importanza a ciò che viene detto su di me".

La fiducia di Xavi e de la Fuente

Yamal ha speso parole al miele anche per i due tecnici che lo hanno allenato finora e soprattutto che hanno contribuito a rendere concreto il suo exploit, de la Fuente e Xavi: "De la Fuente mi ha dato molta fiducia. Dopotutto entrare nella Nazionale maggiore da titolare è una cosa che non tutti farebbero. Qualcun altro avrebbe aspettato la mia cresciuta ma mi ha dato fiducia, mi ha fatto disputare tutte le partite tranne quella dell'Albania, sono contentissimo per la sua fiducia". E su Xavi: "Anche il mister mi ha aiutato. Mi ha permesso di passare in prima squadra, ed ho esordito contro il Betis quando avevo solo quindici anni".

Restare piccoli per sognare in grande

Yamal ha concluso parlando di quella che è l'educazione 'da bambini' a cui fortunatamente è ancora abituato: "Quando vado a casa di mia madre mi dice ancora di mettere le infradito e non camminare scalzo, di fare questo e quell'altro. Tutte cose che mi ricordano che sono ancora un bambino. Anche alla Masìa devo rifare il letto, sistemare tutto e mettere la sveglia. Insomma, faccio cose da bambino". Ciò a cui andrà incontro Yamal sarà sicuramente un palcoscenico da 'grandi' e nonostante i 17 anni appena compiuti, il talento spagnolo prenderà parte alla finale di Euro 2024 da assoluto protagonista. Il segreto è uno: restare piccoli, per sognare in grande.

Il retroscena su Chiesa

C’è spazio anche per un retroscena su Mbappé e Chiesa: "Mi hanno chiesto la maglia Mbappé, e anche Chiesa, quando abbiamo giocato contro l'Italia. Mi chiedono la maglia e altri capi che ho in spogliatoio. Se Mbappé me la chiede, gliela do senza problema. Quando abbiamo battuto la Francia, pensavo già alla finale, ero così emozionato che non mi ricordo esattamente che cosa mi avesse chiesto".

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"Habla, habla", tradotto "parla, parla", le uniche due parole rivolte indirettamente alle videocamere nel post-partita da Lamine Yamal a colui che aveva gettato benzina sul già ardente fuoco della semifinale tra Spagna e Francia. L'ex bianconero Rabiot aveva ben pensato di accendere la miccia di uno dei fenomeni della Spagna, sostenendo: "Se Yamal vuole giocare la finale dovrà fare molte più cose di quelle che ha fatto vedere finora". Detto, fatto. Sguardo alla porta, ignorando la presenza del centrocampista francese nel suo spettro visivo, e sinistro di precisione alle spalle di Maignan che contribuisce in maniera decisiva al passaggio della Spagna in finale di Euro 2024, in programma domani sera all'Olympiastadion contro l'Inghilterra. Nel frattempo Yamal si gode il suo 17° compleanno proprio alla vigilia della sua partita più importante, concedendosi ai microfoni di MARCA analizzando il suo percorso finora straordinario e puntando un occhio al brillante futuro che lo attende.

La crescita e il gol contro la Francia

Yamal, davanti alla sua torta di compleanno e ai giornalisti, ha parlato della sua crescita, calcistica e non, della sua abitudine particolare verso la Francia: "Sono cambiato molto, sia come persona che nel modo di giocare. Ho acquisito molta fiducia verso me stesso e sono cresciuto fisicamente. Sono molto contento del cambiamento che ho fatto. I gol contro la Francia? Ne ho segnati molti. Mi hanno mandato il gol così tante volte che sembrava non fosse mio. Ho ricevuto tanti messaggi di affetto che mi hanno reso molto felice". A proposito di fiducia, il talento spagnolo ne ha tanta e l'ha dimostrato proprio con il gol contro i francesi, di cui ha parlato così: "C'è una foto in cui inizio già a correre poco dopo il tiro. Quando colpisci la palla in quel modo sai che sarà gol o comunque andrà verso la porta. Ho scelto di tirare dal momento in cui ho visto ci fosse spazio, ho alzato la testa ed ho visto la porta. Lì ho capito che avrei potuto farcela ed ho avuto fortuna che la palla sia finita in rete".

Il botta e risposta Rabiot-Yamal

Le dichiarazioni rilasciate alla vigilia della sfida contro la Spagna dall'ex centrocampista bianconero hanno infiammato e non poco la semifinale di Euro 2024. Non sono difatti mancate le domande in merito alla frecciatina mediatica scagliata da Rabiot nei confronti del giovane Lamine Yamal, che ha commentato così la vicenda: "Quando giochi non pensi a queste cose né presti attenzione a chi hai di fronte. Ciò che contava era passare e soprattutto aiutare la squadra. Nient'altro. Non gli ho dato tanto importanza. Il messaggio di Rabiot? Ho ascoltato la conferenza stampa, senza ulteriori indugi. Ho pensato a concentrarmi sulla partita e per me era importante raggiungere la finale. E ce l'abbiamo fatta".

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