Spalletti: "Non mi cambia nulla"
Spalletti ieri si è preso le sue responsabilità, ma ha pure alzato le mani. Ha raccolto la Nazionale abbandonata da Mancini il 4 agosto 2023 in piene qualificazioni europee, ha avuto poche partite per costruire la sua squadra (dieci prima dell’Europeo) e pochi giorni per preparare la kermesse (raduno a Coverciano il 31 maggio, sedici giorni prima dell’esordio con Albania): «Non so se quello che abbiamo visto è il massimo che possiamo esprimere, però devo difendermi - ha incalzato Spalletti -: non ho avuto moltissimo tempo per fare delle conoscenze. Gli allenatori precedenti prima di un Europeo o un Mondiale, quasi tutti hanno avuto almeno 20 partite per conoscersi e fare delle prove. Qualche gara in più mi poteva aiutare. Però la responsabilità è la mia perché sono l’allenatore e le scelte le ho fatte io. Cosa dirò a Gravina? Ci parlerò, perché si è comportato sempre da grande persona e professionista serio e sentiremo cosa ha da dire. Ognuno è responsabile delle squadre che ha allenato e dei risultati, sia a livello di gioco che a livello di risultato finale».
L'analisi di Spalletti
Il tecnico ha analizzato la partita, l'Europeo ed è andato poi oltre: «Il gol a inizio ripresa ci ha tagliato le gambe dal punto di vista morale. Non sono contento della prestazione, nemmeno di quella contro la Spagna, mentre sono soddisfatto parzialmente delle altre due gare con Albania e Croazia. Ci sono mancati ritmo, freschezza, intensità e quello è dipeso anche da come è finito il nostro campionato. L'Inter ha vinto lo scudetto molto prima, io mi sono assicurato e ho visto che Inzaghi ha fatto fare gli allenamenti in maniera corretta fino in fondo, ma può darsi che mentalmente venga di non essere così applicato. In futuro ci vorranno più continuità, sacrifico, andare a grattare ogni centimetro». Già, il futuro: «Se mi sento di essere ancora ct? È una domanda normale, ci sta: personalmente non mi cambia nulla - la risposta secca di Spalletti -. Ho bisogno di più conoscenza diretta per prendere il meglio, poi abbiamo avuto diversi giocatori infortunati su cui contavo (Acerbi, Udogie e Zaniolo, per esempio, ndr). Devo provare a fare anche scelte differenti. Da questa esperienza, avendo svolto diverse prove, vengo via con la certezza che qualcosa devo cambiare». Dunque Spalletti è già proiettato al domani, alle qualificazioni al Mondiale 2026 che inizieranno però solo nel 2025 (a fine anno il sorteggio dei gironi). Intanto ha salutato l'Europeo con una dichiarazione delle sue che ha fatto già discutere ieri sera: «Non credo sia un risultato così scandaloso come ora verrà fuori».