"Yamal? Bravo ad attaccare, ma..."
Tanta tattica, ma anche l'aspetto tecnico può essere decisivo: “Bisogna riuscire a trovare equilibrio non solo a livello tattico. Dieci calciatori che dribblano non si possono sostenere, Yamal è più bravo a fare quello ma ha meno disponibilità quando deve ripiegare. Bisogna saper fare entrambe le fasi. Dobbiamo mettere a posto delle cose ma siamo sulla buona strada. Poi oltre c’è la squadra, se saremo bravi penseremo a cosa fare nell’uno contro uno. La chiave che apre la porta della possibilità di vincere la partita è il livello che facciamo noi. La Spagna sa fare cose che sono importanti e a volte dovremo subirla, ma le intenzioni devono essere di quelle giuste. Abbiamo rispetto per la storia e la qualità, sarebbe un errore pensarli più forti di quelli che sono". Sulla Spagna aggiunge: "Hanno uno stile offensivo, un certo numero di giocatori che pressano alto. Quindi dovremo fare un buon lavoro per trovare un uomo libero il più rapidamente possibile, altrimenti saremo costretti a fare un passaggio lungo verso la nostra linea d'attacco. Ci sono molte nazionali che giocano un calcio offensivo e la Spagna è una di queste".
"Morata non è pigro, Jorginho e Rodri diversi"
Paragoni con la Spagna del passato capace di vincere due Europei di fila tra 2008 e 2012: "Penso siano molto simili. Hanno 3 attaccanti che hanno competenze diverse: Morata è il migliore a correre dietro, non è pigro e in termini di metri percorsi e velocità i suoi numeri sono incredibili. Lui porta la palla in avanti, poi hanno due ali a cui piacciono le situazioni uno contro uno e uno dei problemi che incontreremo sarà quando riusciremo a fare la partita nella loro metà campo per le preventive sulle ripartenze, a campo aperto sono micidiali”. Su quale Italia attendersi, Spalletti non ha dubbi: “Bisogna andare forte, dipende però dalle distanze di squadra. Non la perdono mai altrimenti se non li pressi. Il tentativo è quello, pressarli ed essere più bravi di loro a giocare la palla. Non possiamo giocare solo in ripartenza, loro hanno Rodri e noi Jorginho davanti alla difesa. Rodri si abbassa e diventa il quinto difensore, fa sempre quello che chiede la situazione. Jorginho non va bene per fare il quinto difensore. Ci vuole struttura, scocca, fisico, lui è un calciatore più di qualità".