Chiesa, il rinnovo e i dubbi
Se non la fucilata, un po’ di luce nel buio la porterà Fali Ramadani, l’agente, in Italia per incontrarsi con Cristiano Giuntoli. «Del rinnovo ho parlato col direttore, ne riparleremo a fine stagione e ci diremo i nostri progetti - aveva detto Chiesa dopo la vittoria della Coppa Italia - . Io voglio rimanere in questa grande società, voglio riportare la Juve dove merita». Tra i progetti della Juve ha un’importanza capitale la riduzione del monte ingaggi e passa anche da un rinnovo con Chiesa che non preveda un aumento, se non simbolico, dei 5 milioni all’anno attuali.
Chiesa invece l’aumento lo vorrebbe sostanziale, anche perché l’ingaggio, al di là dell’aspetto economico, è pure la prova concreta dell’effettiva importanza di un giocatore. E Chiesa, oggi, nella Juventus non è considerato indispensabile. Un po’ perché in questi quattro anni, anche per colpa del grave infortunio, il suo potenziale è rimasto in gran parte tale. Un po’ per quella difficoltà a interagire con i compagni sottolineata dallo stesso Spalletti («Chiesa va isolato, non gli va portato troppo traffico intorno») che non lo rende l’interprete ideale del gioco di Thiago Motta.