Chiesa-Juve, le tre ipotesi: tra aumento sostanziale e l'idea che non attira

L'esterno azzurro ha il contratto in scadenza nel 2025 e il rinnovo non arriva: con il passare del tempo, il suo destino assume poco attraenti somiglianze con quello di Paulo Dybala

Per ora c’è il buio e la fucilata potrebbe davvero arrivare da qualsiasi parte. La metafora di Luciano Spalletti - «Chiesa ha la botta della fucilata nella notte, quando non sai da dove è arrivata» - si adatta perfettamente anche al futuro dell’azzurro. Inevitabilmente al centro del mercato, visto il contratto con la Juventus in scadenza nel 2025 e un rinnovo che non arriva.

Chiesa-Juve: Dybala bis?

Così, col passare del tempo, il destino di Chiesa assume poco attraenti somiglianze con quello di Paulo Dybala: giovane talento strappato alla concorrenza, mai compiutamente esploso anche per problemi fisici (un infortunio grave per Chiesa, tanti piccoli per la Joya), poi via via giocatore di difficile collocazione in campo e nel monte ingaggi. Fino all’addio a parametro zero. Con una differenza notevole: Dybala non ha compiuto l’ultimo salto di qualità che la Juve si aspettava, ma ha regalato gol, assist, magie, 5 Scudetti, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane - i trofei ovviamente grazie all’aiuto dei compagni -. Ecco, Chiesa, non ha avuto lo stesso “supporting cast”, ma è anche rimasto lontano dal rendimento di Dybala. Un’altra differenza potrebbe invece riguardare proprio il finale, per Chiesa ancora aperto: l’addio a parametro zero tra un anno è un’ipotesi, ma lo sono anche una cessione quest’estate o un rinnovo e un lungo futuro in bianconero.

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Chiesa, il rinnovo e i dubbi

Se non la fucilata, un po’ di luce nel buio la porterà Fali Ramadani, l’agente, in Italia per incontrarsi con Cristiano Giuntoli. «Del rinnovo ho parlato col direttore, ne riparleremo a fine stagione e ci diremo i nostri progetti - aveva detto Chiesa dopo la vittoria della Coppa Italia - . Io voglio rimanere in questa grande società, voglio riportare la Juve dove merita». Tra i progetti della Juve ha un’importanza capitale la riduzione del monte ingaggi e passa anche da un rinnovo con Chiesa che non preveda un aumento, se non simbolico, dei 5 milioni all’anno attuali.

Chiesa invece l’aumento lo vorrebbe sostanziale, anche perché l’ingaggio, al di là dell’aspetto economico, è pure la prova concreta dell’effettiva importanza di un giocatore. E Chiesa, oggi, nella Juventus non è considerato indispensabile. Un po’ perché in questi quattro anni, anche per colpa del grave infortunio, il suo potenziale è rimasto in gran parte tale. Un po’ per quella difficoltà a interagire con i compagni sottolineata dallo stesso Spalletti («Chiesa va isolato, non gli va portato troppo traffico intorno») che non lo rende l’interprete ideale del gioco di Thiago Motta.

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L'interesse di Roma e Napoli, con la Premier sullo sfondo

Così, non ci sarebbe da stupirsi se l’incontro tra Giuntoli e Ramadani non partorisse l’intesa, anche perché l’idea di un accordo annuale alla Rabiot non attira particolarmente il giocatore. In quel caso l’agente di incontri ne avrebbe altri. Roma e Napoli hanno già allungato gli occhi su Chiesa e cominciato a fare i conti. Complicati, perché la Juve chiederebbe 40 milioni e l’ingaggio sarebbe un problema anche per loro (che inoltre non giocheranno la Champions). I conti tornerebbero invece facilmente se fatti in sterline, ma dalla Premier finora non sono arrivate avancese concrete.

Che potrebbero però essere suscitate da un grande Europeo, al momento al centro dei pensieri di Chiesa che ieri si è postato sui social in azzurro e col dito puntato sull’obiettivo. Se poi l’offerta giusta non arrivasse, un bis del caso Dybala prenderebbe davvero corpo, ma con ancora un bivio che potrebbe evitare quel finale. Legato al fatto che, come sta tentando di fare Spalletti, Thiago Motta riesca a inserire Chiesa nel suo gioco e al contempo lo spinga a evolversi e a sfruttare al meglio il suo potenziale. A quel punto i conti potrebbero tornare anche tra Chiesa e la Juve.

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Per ora c’è il buio e la fucilata potrebbe davvero arrivare da qualsiasi parte. La metafora di Luciano Spalletti - «Chiesa ha la botta della fucilata nella notte, quando non sai da dove è arrivata» - si adatta perfettamente anche al futuro dell’azzurro. Inevitabilmente al centro del mercato, visto il contratto con la Juventus in scadenza nel 2025 e un rinnovo che non arriva.

Chiesa-Juve: Dybala bis?

Così, col passare del tempo, il destino di Chiesa assume poco attraenti somiglianze con quello di Paulo Dybala: giovane talento strappato alla concorrenza, mai compiutamente esploso anche per problemi fisici (un infortunio grave per Chiesa, tanti piccoli per la Joya), poi via via giocatore di difficile collocazione in campo e nel monte ingaggi. Fino all’addio a parametro zero. Con una differenza notevole: Dybala non ha compiuto l’ultimo salto di qualità che la Juve si aspettava, ma ha regalato gol, assist, magie, 5 Scudetti, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane - i trofei ovviamente grazie all’aiuto dei compagni -. Ecco, Chiesa, non ha avuto lo stesso “supporting cast”, ma è anche rimasto lontano dal rendimento di Dybala. Un’altra differenza potrebbe invece riguardare proprio il finale, per Chiesa ancora aperto: l’addio a parametro zero tra un anno è un’ipotesi, ma lo sono anche una cessione quest’estate o un rinnovo e un lungo futuro in bianconero.

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