Chiesa, i pretendenti e il sostituto
Gli estimatori intorno al profilo del numero 7 bianconero, d’altronde, non mancano. Anche se l’ultimo paio di stagioni, tra più bassi che alti, ha reso timide le richieste nei suoi confronti. Pensa a Chiesa, per esempio, mister De Rossi, che a Roma ha rimesso gli esterni offensivi al centro del villaggio, anche se il mancato pass per la Champions League ha inferto un duro colpo alle casse capitoline. I Friedkin, in ogni caso, hanno abituato la piazza a colpi d’artificio, da Lukaku a Dybala, tanto per citare giocatori con uno stipendio superiore rispetto a quello di Chiesa alla Juventus. La Roma, insomma, resta qualcosa più di una semplice suggestione, mentre nelle ultime ore si è affacciata sulla scena anche l’ipotesi Milan, dato che il giocatore piace a Fonseca e che Leao potrebbe salutare. Ma la candidatura più forte, pur con il Bayern Monaco sempre sullo sfondo, come da un paio di stagioni ormai, rimane quella del Liverpool, che in estate andrà incontro a un’ampia ristrutturazione con il passaggio di consegne da Klopp a Slot. Il modulo di riferimento, infatti, dovrebbe rimanere un 4-3-3 tutto intensità e istinto, tratti distintivi dell’azzurro.
E la Juve? I bianconeri, se arrivassero precise indicazioni da Thiago Motta, sarebbero disposti a sacrificare Chiesa, pagato 50 milioni più bonus dalla Fiorentina. Al suo posto, in pole position, resta il nome di Albert Gudmundsson: i bianconeri sono pronti a offrire un contratto da oltre 2 milioni all’anno all’islandese, che al momento ne percepisce poco più di uno, mentre con il Genoa andrebbe poi trovata la quadra. La richiesta di 30-35 milioni, infatti, dovrebbe necessariamente essere abbattuta attraverso l’inserimento di contropartite tecniche nella trattativa.