TORINO - È più di una sensazione, quella secondo cui la Juventus avrebbe “mollato” la pista del rinnovo di contratto ad Adrien Rabiot. Il francese, infatti, è svincolato dal 30 giugno e ha continuamente rimandato ogni discorso con i dirigenti bianconeri al post Europeo che, per lui e la Francia, è finito martedì sera a Monaco di Baviera per mano della Spagna.
I silenzi di Rabiot
Ora, va bene che c’è da metabolizzare la delusione dell’eliminazione, ma i perduranti silenzi di Adrien e, soprattutto, della mamma-agente Veronique hanno innescato negli uffici della Continassa un fastidio talmente moderato che sconfina quasi nel disinteresse, perché è evidente come il rinnovo del suo contratto ormai non sia più una priorità, anzi, neppure una necessità. Perché i tempi delle sue indecisioni sono stati riempiti da molte cose poiché la Juve non è rimasta ferma in attesa delle decisioni del francese, ma ha invece ricostruito quasi per intero il centrocampo. Chiariamo: con mamma Veronique non c’erano date ultimative ma neppure si pensava di dilazionare troppo la questione anche perché, tenendo conto della validità del Decreto Crescita, l’offerta del club era di assoluto livello e portava a 7.5 milioni a stagione per due anni di contratto con opzione per il terzo. Il top sia in tema di rinnovi sia di sostenibilità nella rosa bianconera.