Pagina 3 | Rabiot-Juve, le tre verità e quell'alternativa che non esclude Koopmeiners

TORINO - La necessità di confermarsi “multitasking” - e per qualcuno è esigenza sempre più impellente che per altri - fa sì che si debbano tenere monitorate anche le mosse di Adrien Rabiot, il giocatore francese che resta in scadenza di contratto con la Juventus e che lo stesso club bianconero sta monitorando. Per capire - anche e soprattutto attraverso i messaggi che lascia filtrare mamma Veronique, unica e somma gestrice del futuro professionale del figlio - se e quanto sono reali e ampi i margini per un rinnovo. Ora, è noto che dalle parti della Continassa... alberghi l’ottimismo (anche perché i rapporti restano buoni e il giocatore ribadisce il gradimento al club e al progetto) circa il buon esito di questa vicenda, ma nelle ultime ore hanno preso quota alcune variabili che inducono i dirigenti bianconeri ad accelerare i tempi.

Juve, rinnovo Rabiot: la prima variabile

La prima mette assieme le questioni tecniche con quelle economiche perché Rabiot usufruisce ancora dei vantaggi fiscali legati al decreto crescita e, soprattutto, potrà continuare a beneficiarne (lui e di conseguenza la Juventus) se il rapporto di lavoro non si interromperà e sarà rinnovato entro il 30 giugno. Ecco perché i dirigenti bianconeri stanno cercando di accelerare il rinnovo del contratto e sono disposti a mantenere un ingaggio intorno ai 7,5 milioni netti (per due stagioni con opzione per la terza) che, con i vantaggi fiscali, peserebbero per la metà fiscale sulle casse bianconere.

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Rabiot, la Premier e il fattore Motta

Dalle parti del centrocampista, invece, l’idea è quella di aspettare quel che succede all’Europeo per capire se vi saranno quelle richieste che finora latitano (spifferi dalla Premier, ma nulla di concreto) nonostante l’appetibilità offerta da un giocatore proprietario del proprio cartellino. La questione economica, peraltro, si sposa con quella tecnica considerato che Thiago Motta ha già espresso ampiamente il proprio gradimento per la permanenza di Rabiot, elemento che ha svezzato quando era suo compagno anziano al Psg.

Non è passato inosservato, del resto, il contatto ravvicinato tra i due nell’intervallo della sfida tra Bologna e Juventus al Dall’Ara quando, prima che le squadre rientrassero in campo, il tecnico rossoblù si avvicinò al francese, lo prese per un braccio e lo fissò con una espressione che era molto più di un programma. Quella che conduce alla permanenza di Rabiot non è, ovviamente, l’unica pista che Giuntoli sta seguendo.

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Juve, l'alternativa a Rabiot

Quella più battuta riguarda Douglas Luiz, il centrocampista dell’Aston Villa. Oltre al gradimento del brasiliano, a facilitare la trattativa c’è la situazione del club inglese che deve abbassare l’indice debitorio entro fine giusto, come richiesto a tutti i club di Premier League: la via maestra è, ovviamente, quella di cedere elementi della rosa per abbassare il monte ingaggio. Una situazione che costringe gli inglesi ad allentare la presa sul brasiliano e ammorbidirsi in fatto di richieste economiche. L’incastro perfetto si realizzerebbe nel caso in cui Giuntoli riuscisse a inserire nella trattativa il cartellino di McKennie che, però, i Villans valutano meno dei 35 milioni chiesti dai bianconeri.

I margini sono ancora abbastanza ampi ma si respira un certo ottimismo, anche perché dal punto di vista tecnico andrebbe a sistemare il problema del play di centrocampo e potrebbe giocare accanto a Locatelli. Un arrivo, quello del brasiliano, che non sarebbe alternativo a quello di Koopmeiners che Motta ha in mente di utilizzare in mediana sulla linea alta, dietro alle punte, per sfruttarne la capacità di inserimento. Le indiscrezioni raccontano di un accordo già raggiunto con l’olandese sulla base di 4 milioni l’anno per cinque stagioni, ma ora c’è da superare lo scoglio Atalanta che non vuole abbassare troppo la quota in contanti per il valore del cartellino, contropartite tecniche a parte. Non sarà semplice.

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I margini sono ancora abbastanza ampi ma si respira un certo ottimismo, anche perché dal punto di vista tecnico andrebbe a sistemare il problema del play di centrocampo e potrebbe giocare accanto a Locatelli. Un arrivo, quello del brasiliano, che non sarebbe alternativo a quello di Koopmeiners che Motta ha in mente di utilizzare in mediana sulla linea alta, dietro alle punte, per sfruttarne la capacità di inserimento. Le indiscrezioni raccontano di un accordo già raggiunto con l’olandese sulla base di 4 milioni l’anno per cinque stagioni, ma ora c’è da superare lo scoglio Atalanta che non vuole abbassare troppo la quota in contanti per il valore del cartellino, contropartite tecniche a parte. Non sarà semplice.

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