I migliori "italiani"
I primi tre episodi della serie dell'Europeo hanno messo in luce anche il centrocampista della Romania Razvan Marin: 28 anni, l'Italia lo conosce bene per averlo accolto già quattro anni fa nell'esperienza al Cagliari, alla quale ha fatto seguito quella all'Empoli. Quattro campionati di Serie A per il nativo di Bucarest, visto anche con Standard Liegi e Ajax (brevemente), che nell'ultima stagione in Toscana non ha segnato pur giocando 30 partite mentre in questo Europeo è già a quota due: un timbro nel 3-0 al debutto all'Ucraina e il fondamentale pareggio l'altro ieri con la Slovacchia, un gol (su rigore) che ha portato la Romania agli ottavi addirittura con il primo posto nel girone. Prossima fermata: continuare il sogno e buttare fuori l'Olanda. Al pari dei rumeni, per exploit, c'è l'Austria. Capace di vincere il "girone della morte" con Francia, Olanda e Polonia, la squadra di Rangnick sta mettendo in mostra tanti buoni giocatori, ci piace citare Stefan Posch, che si è portato in Germania il flusso di Bologna dove negli ultimi due anni ha iniziato a farsi conoscere al calcio mondiale dopo le cinque stagioni all'Hoffenheim. È uno dei tanti capolavori di Giovanni Sartori, bravo a puntarci quando non aveva certo il valore acquisito ora sul mercato e in continua evoluzione grazie anche a questo Europeo: 15 milioni di euro, scusate se è poco per un terzino. Anche se la sua Albania è già fuori, questo Europeo ha ridato autostima al trequartista Nedim Bajrami: retrocesso in B con il Sassuolo, ha spaventato l'Italia dopo una manciata di secondi e contro Croazia e Spagna è stato tra i migliori nella squadra di Sylvinho. Un modo anche questo per restare in vetrina e proporsi come un'aggiunta di qualità a club di medio-bassa classifica in Serie A.
Schranz, il bomber che non t'aspetti
Al termine della fase a gironi, Euro 2024 è già un prestigioso palcoscenico per l’attaccante esterno della Slovacchia Ivan Schranz ovvero l’esposizione del teorema “non è mai troppo tardi”. A settembre soffierà su 31 candeline, dopo una carriera spesa principalmente in Patria (soprattutto Spartak Trnava) e un paio di sortite nientemeno che nella vicina Repubblica Ceca e a Cipro), è un punto di forza dello Slavia Praga. Ma non ha mai avuto la grande occasione. Se la sta prendendo in Germania: già 2 gol e tante grazie a Francesco Calzona, che l’ha reso ancora più lucido, completo e quindi sicuro di sé. L’Inghilterra farà meglio a cerchiarlo con il pennarello rosso.