ROMA- "Sono stato io il primo a spostare la pistola: era fuori dal cancello del Ciak però a parecchia distanza da dove si trovava De Santis in terra dopo essere stato aggredito". A parlare è Ivan La Rosa, socio del Ciak che sabato con la compagna Donatella Baglivo ha soccorso l'ultrà.
TEST NEGATIVO - Ha dato esito negativo l'esame stub compiuto su Daniele De Santis, l'ex ultras romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, uno dei quali ferito gravemente, in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. De Santis resta indagato per tentato omicidio alla luce di altri elementi in mano agli inquirenti.
I TESTIMONI - Ad inchiodare Daniele De Santis, sul quale lo stub ha dato esito negativo, ci sono tre testimoni che lo hanno visto sparare sabato nei momenti di follia che hanno preceduta la finale di Coppa Italia a Roma. Dei tre testimoni è dato conto nelle venti pagine dell'informativa della Digos e le loro parole non lasciano dubbi: "a sparare contro i napoletani è stato lui". Per questo l'ultrà romanista resta indagato per tentato omicidio. Ma De Santis, nell'immediatezza del fermo, ha negato: "non sono stato io". Versione che domani probabilmente, forte anche dell'esito del guanto di paraffina, ripeterà in sede di interrogatorio di garanzia. Inoltre la pistola dalla quale sono partiti i colpi che hanno raggiunto i tre supporter partenopei, e ferito gravemente Ciro Esposito, è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna, per timore di un epilogo peggiore, ha dichiarato di avere preso l'arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis. Sulla scena inoltre, sempre secondo alcuni testimoni, compaiono anche tre uomini con caschi integrali fuggiti all'arrivo degli ultrà napoletani: forse dei complici di De Santis. Ora, con l'esito negativo dello stub su De Santis, è determinante identificare i tre e chiarire il ruolo avuto nei momenti di violenza.
LA PRECISAZIONE - "L'esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è compatibile con materiale da sparo". Questa la precisazione che arriva dalla Questura di Roma dopo l'esito negativo del guanto di paraffina. In sostanza, si sottolinea, l'esame pur negativo avrebbe evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo. De Santis, oltre ad essere accusato di avere sparato contro i tifosi napoletani, è stato anche visto lanciare delle bombe carta e materiali pirotecnico negli attimi che hanno preceduto il ferimento dei tre supporter partenopei. Le tracce di polvere da sparo rilevate dallo stub, non in quantità tale da far risultare l'esame positivo, potrebbero ricondurre sia alla pistola che alle bombe carta che De Santis avrebbe lanciato.
TEST NEGATIVO - Ha dato esito negativo l'esame stub compiuto su Daniele De Santis, l'ex ultras romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, uno dei quali ferito gravemente, in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. De Santis resta indagato per tentato omicidio alla luce di altri elementi in mano agli inquirenti.
I TESTIMONI - Ad inchiodare Daniele De Santis, sul quale lo stub ha dato esito negativo, ci sono tre testimoni che lo hanno visto sparare sabato nei momenti di follia che hanno preceduta la finale di Coppa Italia a Roma. Dei tre testimoni è dato conto nelle venti pagine dell'informativa della Digos e le loro parole non lasciano dubbi: "a sparare contro i napoletani è stato lui". Per questo l'ultrà romanista resta indagato per tentato omicidio. Ma De Santis, nell'immediatezza del fermo, ha negato: "non sono stato io". Versione che domani probabilmente, forte anche dell'esito del guanto di paraffina, ripeterà in sede di interrogatorio di garanzia. Inoltre la pistola dalla quale sono partiti i colpi che hanno raggiunto i tre supporter partenopei, e ferito gravemente Ciro Esposito, è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna, per timore di un epilogo peggiore, ha dichiarato di avere preso l'arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis. Sulla scena inoltre, sempre secondo alcuni testimoni, compaiono anche tre uomini con caschi integrali fuggiti all'arrivo degli ultrà napoletani: forse dei complici di De Santis. Ora, con l'esito negativo dello stub su De Santis, è determinante identificare i tre e chiarire il ruolo avuto nei momenti di violenza.
LA PRECISAZIONE - "L'esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è compatibile con materiale da sparo". Questa la precisazione che arriva dalla Questura di Roma dopo l'esito negativo del guanto di paraffina. In sostanza, si sottolinea, l'esame pur negativo avrebbe evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo. De Santis, oltre ad essere accusato di avere sparato contro i tifosi napoletani, è stato anche visto lanciare delle bombe carta e materiali pirotecnico negli attimi che hanno preceduto il ferimento dei tre supporter partenopei. Le tracce di polvere da sparo rilevate dallo stub, non in quantità tale da far risultare l'esame positivo, potrebbero ricondurre sia alla pistola che alle bombe carta che De Santis avrebbe lanciato.
ALTRO ESAME - Gli investigatori proseguiranno gli accertamenti relativi alla prova di sparo per Daniele De Santis "estendendoli ai tamponi effettuati sulla mano sinistra e sugli indumenti dell'indagato". Inoltre saranno fatte verifiche e analisi "su altre tracce rilevate sulla scena del crimine, tra le quali l'arma, i bossoli ed il colpo inesploso". In riferimento allo stub, eseguito sulla mano destra di De Santis, la Questura comunica che l'esame "ha consentito di rilevare la presenza di particelle ritenute consistenti ovvero che "possono provenire dall'esplosione di un colpo d'arma da fuoco" ma anche da altre fonti ad esempio fuochi pirotecnici"
DIFESA DE SANTIS - "Il mio cliente è ancora in stato di choc e sotto sedazione, non sono in grado di dire se domani sarà in grado di rispondere al gip". È quanto afferma l'avvocato Tommaso Politi, difensore di Daniele De Santis, l'ex ultrà della Roma accusato di aver sparato, ferendoli, tre tifosi del Napoli. "È stato massacrato di botte - afferma il penalista - e per ricostruire una vicenda così delicata occorrerà che sia vigile e ben consapevole". Per domani è fissato l'interrogatorio di garanzia. "La nostra volontà - spiega Politi - è di fare assoluta chiarezza su questa vicenda che è ancora tutta da definire".
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