Perin cita Battisti sugli obiettivi Juve in Champions. Poi la frase sul rinnovo

Nella conferenza stampa di vigilia del match contro lo Stoccarda il portiere bianconero è intervenuto al fianco di Motta

Archiviata la vittoria contro la Lazio dello scorso turno di campionato, la Juventus è concentrata sulla terza giornata della Champions League 2024/2025. A Torino arriva lo Stoccarda. I tedeschi sono un'assoluta novità nella coppa dalle grandi orecchie e hanno dimostrato di sapersela giocare con tutti. Dello stesso parere è Mattia Perin che nella conferenza stampa di vigilia, al fianco di Thiago Motta, si è concesso ai taccuini e microfoni della stampa. Tante le tematiche affrontate dal portiere, dall'impegno europeo alle novità sul suo futuro.

Juventus-Stoccarda, parla Mattia Perin

I bianconeri arrivano dal successo contro i biancocelesti che ha generato grande entusiasmo nell'ambiente, come conferma lo stesso Perin: "C'è tanto entusiasmo. Come sempre. Cerchiamo di non farci suggestione da quello che abbiamo intorno, ma proviamo a trovare nuovi stimoli. C'è energia e passione. Inizio di stagione? Benissimo. Stiamo cercando di creare una nuova filosofia. Io voglio dare la mia esperienza ai miei compagni".

Quali sono gli obiettivi che la Juventus potrà raggiungere? Il portiere non ha dubbi, ma cita Battisti: "Dove possiamo arrivare lo scopriremo solo vivendo. Ci piace stare molto nel presente, poi più riesci a stare in quel momento lì e più puoi alzare il tuo obiettivo. La nostra testa e anima è sullo Stoccarda, una squadra molto preparata che ha una filosofia simile alla nostra. Sarà difficile, ma sarà importante per il nostro percorso". Il bello deve ancora venire, parola di Perin: "Il potenziale massimo è alto e non lo abbiamo ancora raggiunto. È anche questo il bello di essere calciatori. Saper accettare un limite e superarlo, è lo stato mentale che fa l’80% di una persona e di un giocatore. Ci tengo a sottolinearlo perché parte tutto dalla mente. Tutto quello che facciamo dove possiamo fare la differenza, anche perché ci ascoltano tante persone che magari stanno vivendo un momento di difficoltà".

Futuro? "Stiamo parlando con la società per un rinnovo di contratto, vedremo. C’è la voglia di continuare ad ambo le parti".

Perin secondo portiere? Non proprio. "Non mi sento un secondo portiere, mi piace dire un co-titolare. Poi il mister fa delle scelte, ma dovremmo essere bravi a metterlo in difficoltà dimostrando con il lavoro che siamo 23 titolari. È la direzione che il calcio dovrebbe prendere in futuro".  E sul rapporto con Di Gregorio: "Stiamo costruendo un legame ottimo, anche con Carlo (Pinsoglio) ci spingiamo a migliorarci, c’è una sana competizione. Quando ti svegli la mattina e non vedi l’ora di arrivare al campo perché c’è una competizione trasparente con un compagno, beh è il bello del calcio".

Motta punta molto sul gioco con i piedi dei portieri. Una caratteristica che ha portato miglioramenti tecnici? "Non si smette mai di migliorare e se si vuole si può farlo continuamente. Ci sentiamo molto coinvolti e il mister ha portato la voglia di dare più opzioni possibili al compagno che ha la palla. È il modo più semplice per mettere in risalto le qualità del portiere, dal punto di vista del gioco con i piedi".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La nuova Champions e la consapevolezza post-Lipsia

Le due vittorie con Psv e Lipsia hanno cambiato qualcosa nello spirito della squadra? "Soprattutto quella di Lipsia. Quello è lo standard da raggiungere. Abbiamo conquistato una consapevolezza che prima di quel giorno non avevamo raggiunto. Abbiamo capito che, quando siamo connessi tra di noi, si crea una sinergia e un’energia pazzesca. Vuoi che quel flusso diventi un’abitudine. Lavorando come stiamo facendo, anche conoscendo e interagendo il più possibile tra di noi dentro e fuori dal campo, possiamo alzare lo standard di rendimento. Dipende da noi. Gli attaccanti devono essere i primi difensori e viceversa. Quello che stiamo costruendo è uno stato mentale che ci porti a semplificare quello che facciamo in campo. Credo che stiamo costruendo qualcosa di nuovo, lo credo fermamente e il mister e lo staff ci stanno aiutando per semplificare questo processo".

Sul nuovo format Champions: "Quando ero piccolo sognavo di giocare questa competizione. È la massima competizione alla quale aspirare, se non ti stimolano queste partite non so cosa possa farlo. Mi accende il 'Mattia bambino' dentro di me che sognava di giocarla".

Qual è il segreto di una difesa così ermetica che in campionato ha concesso un solo gol? "C’è la partecipazione di tutti. Ed è una questione di atteggiamento e attitudine, quando ci sono 11 giocatori che si aiutano coralmente per non prendere gol, diventa uno stato mentale. In questo inizio di stagione lo stiamo facendo molto bene e dobbiamo continuare così. Mi sento molto protetto soprattutto dalla qualità dei miei compagni, ma di tutti e 23. Non siamo ancora al massimo e ci sono tantissimi margini di crescita".

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Archiviata la vittoria contro la Lazio dello scorso turno di campionato, la Juventus è concentrata sulla terza giornata della Champions League 2024/2025. A Torino arriva lo Stoccarda. I tedeschi sono un'assoluta novità nella coppa dalle grandi orecchie e hanno dimostrato di sapersela giocare con tutti. Dello stesso parere è Mattia Perin che nella conferenza stampa di vigilia, al fianco di Thiago Motta, si è concesso ai taccuini e microfoni della stampa. Tante le tematiche affrontate dal portiere, dall'impegno europeo alle novità sul suo futuro.

Juventus-Stoccarda, parla Mattia Perin

I bianconeri arrivano dal successo contro i biancocelesti che ha generato grande entusiasmo nell'ambiente, come conferma lo stesso Perin: "C'è tanto entusiasmo. Come sempre. Cerchiamo di non farci suggestione da quello che abbiamo intorno, ma proviamo a trovare nuovi stimoli. C'è energia e passione. Inizio di stagione? Benissimo. Stiamo cercando di creare una nuova filosofia. Io voglio dare la mia esperienza ai miei compagni".

Quali sono gli obiettivi che la Juventus potrà raggiungere? Il portiere non ha dubbi, ma cita Battisti: "Dove possiamo arrivare lo scopriremo solo vivendo. Ci piace stare molto nel presente, poi più riesci a stare in quel momento lì e più puoi alzare il tuo obiettivo. La nostra testa e anima è sullo Stoccarda, una squadra molto preparata che ha una filosofia simile alla nostra. Sarà difficile, ma sarà importante per il nostro percorso". Il bello deve ancora venire, parola di Perin: "Il potenziale massimo è alto e non lo abbiamo ancora raggiunto. È anche questo il bello di essere calciatori. Saper accettare un limite e superarlo, è lo stato mentale che fa l’80% di una persona e di un giocatore. Ci tengo a sottolinearlo perché parte tutto dalla mente. Tutto quello che facciamo dove possiamo fare la differenza, anche perché ci ascoltano tante persone che magari stanno vivendo un momento di difficoltà".

Futuro? "Stiamo parlando con la società per un rinnovo di contratto, vedremo. C’è la voglia di continuare ad ambo le parti".

Perin secondo portiere? Non proprio. "Non mi sento un secondo portiere, mi piace dire un co-titolare. Poi il mister fa delle scelte, ma dovremmo essere bravi a metterlo in difficoltà dimostrando con il lavoro che siamo 23 titolari. È la direzione che il calcio dovrebbe prendere in futuro".  E sul rapporto con Di Gregorio: "Stiamo costruendo un legame ottimo, anche con Carlo (Pinsoglio) ci spingiamo a migliorarci, c’è una sana competizione. Quando ti svegli la mattina e non vedi l’ora di arrivare al campo perché c’è una competizione trasparente con un compagno, beh è il bello del calcio".

Motta punta molto sul gioco con i piedi dei portieri. Una caratteristica che ha portato miglioramenti tecnici? "Non si smette mai di migliorare e se si vuole si può farlo continuamente. Ci sentiamo molto coinvolti e il mister ha portato la voglia di dare più opzioni possibili al compagno che ha la palla. È il modo più semplice per mettere in risalto le qualità del portiere, dal punto di vista del gioco con i piedi".

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