LONDRA (INGHILTERRA) - Per la maggior parte dei tifosi del Newcastle si tratta semplicemente dell’attesissimo ritorno, dopo un ventennio di assenza, della Champions League a St. James' Park. Se, però, si allarga l’obiettivo al fine di scrutare fuori dal rettangolo verde, nel tentativo di cogliere un orizzonte più ampio, lo scatto che viene fuori mostra l’immagine di una disputa geopolitica fra due Paesi geograficamente confinanti, ma per nulla amici, e diventati all’improvviso attori di prim’ordine nello scenario calcistico mondiale. E, proprio in quest'ottica, Paris Saint-Germain e Newcastle rappresentano la parte centrale del piano: i due enormi cavalli di Troia utilizzati dal mondo arabo per varcare la soglia di entrata del calcio europeo.
Nwecastle-Psg è Arabia Saudita-Qatar
I campioni di Francia, infatti, sono da anni ormai la più grande multinazionale calcistica in mani qatariote. Così come, più recentemente, il Newcastle è diventato il simbolo della volontà dell’Arabia Saudita di gettarsi a capofitto nel business legato allo sport più popolare e seguito al mondo. L’acquisto dello storico club del nord dell’Inghilterra da parte di Pif (il fondo sovrano controllato direttamente dalla famiglia reale saudita) ha solo anticipato di un paio d'anni l’exploit a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi di spese folli che hanno portato nel Paese del Golfo Persico gente del calibro di Cristiano Ronaldo, Benzema e Neymar - solo per fare qualche nome - trasformando la Saudi Pro League in un attore di primo piano nella scena calcistica mondiale. Insomma, la sfida che andrà in scena questa sera fra le mura di casa dei Magpies potrebbe diventare molto presto (ma forse già lo è) una sorta di manifesto della potenza degli arabi nel calcio e della famelica voglia di appropriarsene attraverso la leva facilitatrice di un portafogli pressocché illimitato.