Pagina 3 | Giuntoli svolta Juve: non solo calciomercato, sarà il plenipotenziario

Le mappe mentali sono da sempre propedeutiche all’elaborazione dei progetti di lavoro, ma poi è necessario confrontarle con la realtà per evitare che rimangano soltanto idee. Perché è fin troppo ovvio che Cristiano Giuntoli si sia già figurato le situazioni, le criticità e i punti di forza che troverà in casa Juventus, ma ora dovrà appunto confrontarsi con gli spazi e con i luoghi, prima ancora che con la gente, in cui dovrà muoversi e agire. Il suo sbarco alla Continassa, così, assume un significato in senso futuribile perché la sede della Juve sarà il fulcro della sua operatività più ancora di quanto lo saranno le stanze del calciomercato.

Contatti telefonici con i nuovi colleghi

In queste ore immediatamente successive allo svincolo con il Napoli, i contatti con i nuovi colleghi di lavoro sono soltanto telefonici, mentre gli avvocati delle due parti stanno definendo i dettagli del contratto quinquennale (clausole, bonus e altro ancora) che firmerà nei prossimi giorni, presumibilmente dopo mercoledì quando la sede si rianimerà un poco visto che in questo primo fine settimana di luglio c’è stato qualche giorno di “stacco” da parte dei dirigenti.

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Giuntoli vorrà incidere fin da subito

Da mercoledì in poi, quindi, ogni giorno è buono per l’arrivo del nuovo direttore tecnico che prenderà visione della Continassa e del mondo Juve con particolare attenzione alla gestione logistica e alle strutture in cui lavora la prima squadra. Perché è soprattutto lì che Giuntoli vorrà iniziare a incidere fin da subito per migliorare la situazione degli infortuni, della gestione atletica con il confronto quotidiano per il lavoro sul campo. In questi anni, infatti, Giuntoli ha sviluppato una competenza ampia e traversale nell’analisi dei vari aspetti della quotidianità che, sempre con l’assoluto rispetto dei ruoli, gli ha permesso di incidere positivamente nel breve e lungo termine.

Mondo Juve più complesso

Lui per primo, però, sa bene come la Juventus sia un mondo assai più complesso rispetto a quelli in cui si è mosso finora sia per le dimensioni del club, sia per la sua ampia articolazione interna composta da molte figure dirigenziali e tecniche. Una differenza amplificata dal fatto che a Torino non potrà contare sull’appoggio dei suoi collaboratori storici a cominciare da Giuseppe Pompilio, rimasto a Napoli. Quindi dovrà inserirsi in una struttura manageriale che ha già i propri equilibri e dovrà entrarci motivando, senza destabilizzare e travolgere: impossibile, in un club strutturato come la Juventus, immaginare di muoversi come “un uomo solo al comando”.

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"C'è una struttura che funziona già"

E il neo dirigente bianconero ne ha consapevolezza, visto che uno dei primi impegni inseriti in agenda per la settimana prossima è la “riunione con il management”. Anche perché, neppure troppo in fondo, il messaggio che la dirigenza bianconera ha inviato a Giuntoli contestualmente alla sua scelta è stato chiaro: “c’è una struttura che funziona già, che ha dato vita e sviluppato il progetto Next Gen e nella quale tu dovrai integrarti per farla crescere e per fornire quel valore aggiunto necessario al salto di qualità”.

Ecco, dunque, parallelamente all’attesa per il suo arrivo, la conferma di Federico Cherubini (a cui è affidato, nel ruolo più autonomo del nuovo organigramma, il coordinamento dei progetti tecnici di sviluppo dei vari settori), del ds Giovanni Manna a cui è stato annunciato il rinnovo del contratto per ribadire ulteriormente il messaggio di cui sopra, la conferma del responsabile scouting Matteo Tognozzi e il ritorno di Claudio Chiellini a occuparsi della Next Gen. Dall’ufficio che fu di Giuseppe Marotta, con vista sul cortile della Continassa e sui campi di allenamento, Cristiano Giuntoli dovrà coordinare le strategie di mercato e valutare i dati atletici e medici: compiti più tecnici e meno “politici” di quelli ricoperti dall’ex ad, ora all’Inter. Chi conosce il modus operandi dell’ex ds del Napoli assicura che i tempi di inserimento non saranno né lunghi e neppure traumatici. Poi se dovesse rendersi necessaria un’accelerazione, si potrebbe magari rispolverare una delle frasi fulminanti dell’Avvocato: “mio nonno non aveva mai fretta ma non ti lasciava mai tempo".

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"C'è una struttura che funziona già"

E il neo dirigente bianconero ne ha consapevolezza, visto che uno dei primi impegni inseriti in agenda per la settimana prossima è la “riunione con il management”. Anche perché, neppure troppo in fondo, il messaggio che la dirigenza bianconera ha inviato a Giuntoli contestualmente alla sua scelta è stato chiaro: “c’è una struttura che funziona già, che ha dato vita e sviluppato il progetto Next Gen e nella quale tu dovrai integrarti per farla crescere e per fornire quel valore aggiunto necessario al salto di qualità”.

Ecco, dunque, parallelamente all’attesa per il suo arrivo, la conferma di Federico Cherubini (a cui è affidato, nel ruolo più autonomo del nuovo organigramma, il coordinamento dei progetti tecnici di sviluppo dei vari settori), del ds Giovanni Manna a cui è stato annunciato il rinnovo del contratto per ribadire ulteriormente il messaggio di cui sopra, la conferma del responsabile scouting Matteo Tognozzi e il ritorno di Claudio Chiellini a occuparsi della Next Gen. Dall’ufficio che fu di Giuseppe Marotta, con vista sul cortile della Continassa e sui campi di allenamento, Cristiano Giuntoli dovrà coordinare le strategie di mercato e valutare i dati atletici e medici: compiti più tecnici e meno “politici” di quelli ricoperti dall’ex ad, ora all’Inter. Chi conosce il modus operandi dell’ex ds del Napoli assicura che i tempi di inserimento non saranno né lunghi e neppure traumatici. Poi se dovesse rendersi necessaria un’accelerazione, si potrebbe magari rispolverare una delle frasi fulminanti dell’Avvocato: “mio nonno non aveva mai fretta ma non ti lasciava mai tempo".

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